Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Serie: Storia di Firenze
'Nella sua storia, la citt\xc3\xa0 di Firenze conobbe periodi in cui la sua forma di governo fu quella di una Repubblica. La repubblica era governata da un consiglio noto come Signoria. La signoria era scelta dal gonfaloniere (sovrano titolare della citt\xc3\xa0), eletto ogni due mesi dai membri delle corporazioni fiorentine.Durante il XII e il XIII secolo il potere economico e politico della citt\xc3\xa0 crebbe costantemente, in questo periodo le famiglie mercantili della Repubblica riuscirono a ottenere anche i monopoli bancari papali e divennero esattori delle tasse per il papa in tutta Europa. Poco prima della met\xc3\xa0 del XIV secolo, Firenze era diventata una metropoli, rendendola una delle pi\xc3\xb9 grandi citt\xc3\xa0 d\'Europa.La famiglia Medici ottenne il governo della citt\xc3\xa0 nel 1434 sotto Cosimo de\' Medici. I Medici mantennero il controllo di Firenze fino al 1494, poi Giovanni di Lorenzo de\' Medici riconquist\xc3\xb2 la repubblica nel 1512. Papa Clemente VII, lui stesso un Medici, nomin\xc3\xb2 il suo parente Alessandro de\' Medici primo "Duca di Firenze", trasformando cos\xc3\xac la Repubblica in una monarchia ereditaria.\n\n'
'La casata dei Medici \xc3\xa8 un\'antica famiglia fiorentina, protagonista di centrale importanza nella storia d\'Italia e d\'Europa dal XV al XVIII secolo.\nI Medici ottennero, de Facto, il controllo prima della citt\xc3\xa0 di Firenze, e del Granducato di Toscana poi.\nTranne qualche interruzione di breve durata il potere mediceo dur\xc3\xb2 dal 1434, con la signoria di Cosimo il Vecchio, al 1737, con la morte di Gian Gastone, ultimo granduca.\nOriginari della regione del Mugello, probabilmente appartenenti alla piccola nobilt\xc3\xa0 di campagna inurbata a partire dal XII secolo, inizialmente le attivit\xc3\xa0 dei Medici delle prime generazioni riguardarono la mercatura tessile, l\'agricoltura e solo sporadicamente l\'attivit\xc3\xa0 bancaria.\nCon la fondazione del Banco dei Medici, ad opera di Giovanni di Bicci, la famiglia acquist\xc3\xb2 nel tempo ricchezza e potere, divenendo finanziatrice delle realt\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 influenti nel panorama politico europeo. Il Banco, ad esempio, finanzi\xc3\xb2 il Papa, la conquista del Ducato di Milano da parte di Francesco Sforza, la vittoria di Edoardo di York nella Guerra delle due rose.\nCon l\'avvento al governo di Cosimo e di suo nipote Lorenzo il Magnifico, incarnazione del principe umanista, il potere mediceo fu uno dei principali poli propulsivi del Rinascimento: i signori di Firenze erano trattati come sovrani dagli altri monarchi europei, e la vita artistica e culturale della Firenze del XV secolo era punto di riferimento per tutta Europa, grazie anche all\'instancabile opera di promozione culturale svolta dal Magnifico. Politicamente, Lorenzo si premur\xc3\xb2 di conservare l\'equilibrio degli Stati italiani attraverso la salvaguardia della Lega Italica promossa dal nonno, garantendo all\'Italia un lungo periodo di pace interna e di sviluppo. Dopo la sua morte nel 1492, i suoi eredi non furono altrettanto capaci, contribuendo a far precipitare la Penisola nella rovinosa serie di conflitti noti come Guerre d\'Italia, che segnarono la sempre maggiore marginalizzazione degli Stati italiani nell\'Europa delle grandi potenze nazionali.\nLa famiglia Medici ha espresso tre Papi della Chiesa cattolica: papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, ultimo successore di Pietro ad essere semplice diacono al momento dell\'elezione, port\xc3\xb2 alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali. Il 3 gennaio 1521 scomunic\xc3\xb2 Martin Lutero con la bolla pontificia Decet Romanum Pontificem. Papa Clemente VII, cugino di Leone X, neg\xc3\xb2 il divorzio ad Enrico VIII d\'Inghilterra e dovette subire lo Scisma anglicano. Durante il suo papato vi fu il Sacco di Roma. Entrambi i papi furono grandi mecenati nella tradizione di famiglia. Il terzo papa mediceo, Leone XI, regn\xc3\xb2 invece per meno di un mese nell\'aprile del 1605. La famiglia conta anche due regine consorti di Francia: Caterina de\' Medici, l\'ultima discendente diretta del Magnifico, e Maria, figlia del Granduca Francesco I de\' Medici e nonna di Luigi XIV, il Re Sole.\nCon l\'avvento del Granducato nella seconda met\xc3\xa0 del XVI secolo i Medici divennero sovrani a tutti gli effetti unificando sotto il loro scettro gran parte della Toscana, con l\'unica eccezione dell\'indipendente Repubblica di Lucca e dello Stato dei Presidi, sotto dominazione spagnola.\nIl governo dei granduchi medicei fu inizialmente illuminato come quello dei loro avi: diedero impulso ai commerci, proclamarono la tolleranza religiosa con le famose Leggi livornine del 1591-1593 e furono mecenati delle arti e della scienza, patrocinando Galileo Galilei, astronomo di corte di Cosimo II de\' Medici, e fondando, con il cardinale Leopoldo, l\'Accademia del Cimento, la prima istituzione scientifica in Europa a promuovere il metodo sperimentale di Galileo.\nIl malgoverno degli ultimi granduchi e la morte senza eredi dell\'ultimo sovrano mediceo Gian Gastone nel 1737, port\xc3\xb2 il Granducato nella mani di Francesco I di Lorena, marito dell\'imperatrice Maria Teresa d\'Austria, rimanendo ai loro discendenti fino all\'Unit\xc3\xa0 d\'Italia.\nLa sorella di Gian Gastone, Anna Maria Luisa de\' Medici, ultima del ramo granducale, stipul\xc3\xb2 il "Patto di famiglia" con gli Asburgo-Lorena lasciando per testamento l\'immenso patrimonio artistico alla citt\xc3\xa0 di Firenze. L\'accordo prevedeva che i nuovi successori non potessero spostare \xc2\xab[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinch\xc3\xa9 esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilit\xc3\xa0 del Pubblico e per attirare la curiosit\xc3\xa0 dei Forestieri\xc2\xbb, come scrisse lei stessa.\nAttualmente sopravvivono solo tre rami cadetti: quello dei Medici di Ottajano, principi di Ottajano e duchi di Sarno, trapiantati a Napoli sin dal XVI secolo, quello dei Medici Tornaquinci, gi\xc3\xa0 marchesi di Castellina, rimasti nell\'originaria Toscana, e quello dei Peruzzi de\' Medici.'
"La storia di Firenze riguarda le vicende storiche relative a Firenze, citt\xc3\xa0 dell'Italia centrale.\n\n"
'Il Castello Nipozzano \xc3\xa8 un castello medioevale che si trova nel comune di Pelago, vicino Firenze. \xc3\x88 posto sulla sommit\xc3\xa0 di una collina, a circa 350 metri di altitudine, da cui domina gli abitati di San Francesco e Pontassieve, dove si trova la confluenza della Sieve con il fiume Arno. \nLa sua posizione strategica ha permesso, nei secoli, il controllo delle valli sottostanti, percorse dalla strada romana "Cassia Vetus".L\'insediamento del Castello Nipozzano \xc3\xa8 tipico del periodo medioevale: il cassero, in posizione dominante, sotto il cortile d\'armi oltre agli altri edifici che si sviluppano lungo la strada di accesso.\n\n'
'I Gherardini di Montagliari (o di Toscana) sono una famiglia storicamente rilevante nelle vicende toscane tra il IX e il XIV secolo, nelle vicende venete ed emiliane tra il XVI e il XVIII secolo, e nel risorgimento italiano.\nSi tratta di una famiglia che ha suscitato la curiosit\xc3\xa0 di numerosi storici del Medioevo per la sua indole irrequieta e combattiva. Proveniente dalla tradizione feudale, fu una delle famiglie fondatrici della Repubblica fiorentina e una delle colonne dell\'antica aristocrazia repubblicana che resse Firenze del X e XI secolo sino a quando venne duramente bandita dalla citt\xc3\xa0 al mutare degli assetti politici, ai primi segni della futura Signoria. Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia, la colloc\xc3\xb2 nel V Cielo del Paradiso, quello di Marte, tra gli "spiriti militanti".\nDopo il suo esilio dalla Toscana nel XII secolo (conflitto tra guelfi e ghibellini) ha proseguito nella sua vocazione feudale/assembleare (ostile ai poteri assoluti, monarchici o religiosi) nella Repubblica di Venezia e in alcuni feudi sopra gli Appennini. La sua autonomia politica, infine, cessa proprio a causa di una delle maggiori espressioni assolutistiche europee: il regime napoleonico. Da qui, presumibilmente, il suo interesse a sostenere il processo unitario italiano.\nIl loro simbolo \xc3\xa8 un\'arme di rosso a tre fasce di vaio, che nel Seicento fu inquartato con l\'aquila imperiale. \xc3\xa8 stato cos\xc3\xac mantenuto dai discendenti. Appartiene a questa famiglia il pi\xc3\xb9 antico sepolcro cavalleresco in Toscana (nella Pieve di Sant\'Appiano) e il simbolo pi\xc3\xb9 alto della resistenza contro mercantilismo fiorentino (il castello di Montagliari):\n\n'
'Benedetto Castelli, al secolo Antonio Castelli (Brescia, 1578 \xe2\x80\x93 Roma, 9 aprile 1643), \xc3\xa8 stato un monaco cristiano, matematico, fisico e accademico italiano.'