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"Il Museo del tesoro della basilica di San Francesco, \xc3\xa8 una raccolta d'arte sacra esposta in due sale del Palazzo Nord del Sacro Convento di Assisi, con accesso dal primo piano del rinascimentale Chiostro di Sisto IV, a ridosso dell'abside della celebre basilica che custodisce le spoglie del Poverello. Dal 1986 il Museo ospita la collezione F. M. Perkins comprendente le opere donate all'Ordine dei frati minori conventuali dal critico d'arte americano, terziario francescano, morto ad Assisi nell'ottobre 1955.\nIl Museo aderisce all'Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI) e alla Rete museale ecclesiastica umbra\n\n"
"L'Opificio delle pietre dure ha sede a Firenze in Via degli Alfani, 78 ed \xc3\xa8 un istituto centrale dipendente dalla Direzione generale educazione e ricerca del Ministero per i beni e le attivit\xc3\xa0 culturali e per il turismo. La attivit\xc3\xa0 operativa e di ricerca dell'Opificio si esplica nel campo del restauro, della manutenzione delle opere d'arte e dell'insegnamento del restauro. Il diploma che rilascia l'Opificio \xc3\xa8 equiparato al diploma di laurea magistrale.\nL'Opificio \xc3\xa8, assieme all'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro e all'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, uno degli istituti pi\xc3\xb9 importanti e rinomati nel campo del restauro, non solo al livello nazionale, ma anche internazionale.\n\n"
"Masaccio, soprannome di Tommaso di Ser Giovanni di M\xc3\xb2ne di Andreuccio Cass\xc3\xa0i (Castel San Giovanni in Altura, 21 dicembre 1401 \xe2\x80\x93 Roma, giugno 1428), \xc3\xa8 stato un pittore italiano.\nFu uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze, rinnovando la pittura secondo una nuova visione rigorosa, che rifiutava gli eccessi decorativi e l'artificiosit\xc3\xa0 dello stile allora dominante, il gotico internazionale. Partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, riletta attraverso la costruzione prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria donatelliana, inser\xc3\xac le sue \xc2\xabfigure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero\xc2\xbb (Vasari) in architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro. Bernard Berenson disse di lui \xc2\xabGiotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la morte lo ferm\xc3\xb2\xc2\xbb."