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Serie: Boschi e Macchie in Toscana
"Il termine diboscamento o disboscamento (anche deforestazione), indica l'eliminazione della vegetazione arborea in un'area boschiva o forestale. Le ragioni per cui si procede a tali operazioni possono essere molteplici e possono essere sia positive sia negative dal punto di vista ambientale: si pu\xc3\xb2 eseguire un disboscamento inteso come taglio di piante vecchie, malate, bruciate per la non curanza nei boschi, oppure, in determinate zone per la produzione di legname oppure per la costruzione di strade, edifici, uso agricolo del suolo, piste da sci, ecc.\nNon deve essere confuso con il taglio del bosco volto alla sua coltivazione attraverso i criteri tecnici della selvicoltura, finalizzato alla salvaguardia della vegetazione e all'estrazione del legname dalla foresta, garantendo comunque la perpetuazione dell'ecosistema forestale.\nQuando invece il disboscamento \xc3\xa8 esteso e duraturo, effettuato per motivi commerciali o per sfruttare il terreno per la coltivazione, si parla di deforestazione, con accezione negativa. \nUn esempio di deforestazione \xc3\xa8 l'eradicazione illegale di alcune zone boschive per la costruzione di opere murarie, attivit\xc3\xa0 agricole o commerciali di vario tipo. Anche deforestazione e disboscamento illegale sono comunque sinonimi tra loro. In poche parole \xc3\xa8 la riduzione delle aree verdi naturali della terra causata dallo sfruttamento eccessivo delle foreste.\n\n"
'Il bosco (o selva) \xc3\xa8 un\'ampia superficie, con un\'estensione minima di 2000 metri quadrati ed una larghezza media minima di 20 metri di terreno coperto da essenze sia arboree che arbustive; quando il bosco supera certe dimensioni, specie in superficie, si parla pi\xc3\xb9 propriamente di foresta, al contrario invece, non possono essere considerati "boschi" tutti quei viali alberati ai bordi delle strade e le strisce frangivento, utilizzate soprattutto in campo agricolo.\n\n'
"La foresta di Chantilly (in francese: for\xc3\xaat de Chantilly) \xc3\xa8 una grande foresta francese di 6344 ettari situata nel territorio di sedici comuni facenti parte del dipartimento dell'Oise e della Val-d'Oise, 37 chilometri pi\xc3\xb9 a nord di Parigi.\nLa foresta si \xc3\xa8 costituita progressivamente grazie alle acquisizioni dei signori di Chantilly dal medioevo al XIX secolo con lo scopo di realizzare una riserva di caccia personale. Propriet\xc3\xa0 dell'Institut de France dal 1897, la foresta appartiene al Dominio di Chantilly ed \xc3\xa8 un ambiente protetto dal governo francese, sottoposta all'Office national des for\xc3\xaats (ONF). La popolazione della foresta \xc3\xa8 composta principalmente da un 48% di querce, 12% di pini silvestri e 9% di faggi.\nLa foresta accoglie inoltre una fauna specifica iscritta in Natura 2000 ed \xc3\xa8 stata giudicata da proteggere. Il territorio della foresta comprende inoltre sei monumenti storici da preservare. Ancora oggi la foresta \xc3\xa8 utilizzata occasionalmente come terreno di caccia e per cavalcate. Assieme alla foresta di Halatte ed alla foresta di Ermenonville \xc3\xa8 tra le tre foreste pi\xc3\xb9 grandi della Francia.\n\n"
"La foresta di abeti rossi degli Appalachi Meridionali (in inglese Southern Appalachian spruce-fir forest) \xc3\xa8 un'ecoregione del bioma delle foreste temperate di conifere, un tipo di foresta di conifere montane che cresce sulle alture pi\xc3\xb9 elevate dei Monti Appalachi meridionali, negli Stati Uniti d'America orientali.\n\n"
"Il Programme for Endorsement of Forest Certification schemes (PEFC) cio\xc3\xa8 il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale, \xc3\xa8 un sistema di certificazione per la gestione sostenibile delle foreste. \nIl PEFC \xc3\xa8 un'iniziativa internazionale basata su una larga intesa delle parti interessate all'implementazione della gestione forestale sostenibile a livello nazionale e regionale. Partecipano allo sviluppo del PEFC i rappresentanti dei proprietari forestali e dei pioppeti, dei consumatori finali, degli utilizzatori, dei liberi professionisti, del mondo dell'industria del legno e dell'artigianato. Tra i suoi obiettivi si segnala quello di migliorare l'immagine della selvicoltura e della filiera foresta\xe2\x80\x93legno, fornendo di fatto uno strumento di mercato che consenta di commercializzare legno e prodotti della foresta derivanti da boschi e impianti gestiti in modo sostenibile.\nIn Italia esiste il PEFC Italia, che \xc3\xa8 un'associazione senza fini di lucro che costituisce l'organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC e ha sede a Perugia. Il Segretario Generale \xc3\xa8 il dottore forestale Antonio Brunori. \nIl sistema PEFC permette di certificare:\n\nla sostenibilit\xc3\xa0 della gestione dei boschi\nla rintracciabilit\xc3\xa0 dei prodotti legnosi e cartacei commercializzati e trasformati che provengono dai boschi certificati PEFC.\n\n"