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Pubblicazione: Firenze : Cecchi Gori Editoria Elettronica, 1995
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La Cenerentola \xc3\xa8 un dramma giocoso di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Il titolo originale completo \xc3\xa8 La Cenerentola, ossia La bont\xc3\xa0 in trionfo.\nIl soggetto fu tratto dalla celebre fiaba Cendrillon di Charles Perrault (1697), ma Ferretti si serv\xc3\xac anche di due libretti d'opera: Cendrillon di Charles Guillaume Etienne per Nicol\xc3\xb2 Isouard (1810) e Agatina, o la virt\xc3\xb9 premiata di Francesco Fiorini per Stefano Pavesi (1814).\nL'opera fu composta in circa tre settimane e Rossini, come fece in altre occasioni, affid\xc3\xb2 ad un assistente (in questo caso Luca Agolini) la composizione dei recitativi secchi, delle arie di Alidoro (Vasto teatro \xc3\xa8 il mondo) e Clorinda (Sventurata! Mi credea) e del coro Ah, della bella incognita.\nLa prima rappresentazione ebbe luogo il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi, che era stata gi\xc3\xa0 la prima Rosina del Barbiere di Siviglia, cant\xc3\xb2 il ruolo della protagonista.\nIl debutto, pur non provocando uno scandalo paragonabile a quello del Barbiere, fu un insuccesso, ma dopo poche recite, l'opera divenne popolarissima e fu ripresa in Italia e all'estero.\nCome aveva gi\xc3\xa0 fatto altre volte, Rossini us\xc3\xb2 la tecnica dell'autoimprestito, cio\xc3\xa8 prese le musiche per alcuni brani da opere composte in precedenza: il rond\xc3\xb2 di Angelina \xc3\xa8 tratto dall'aria del conte di Almaviva Cessa di pi\xc3\xb9 resistere del Barbiere e la sinfonia \xc3\xa8 tratta da quella della Gazzetta.\nPer una ripresa del 1820 al Teatro Apollo di Roma, avendo a disposizione l'ottimo basso Gioacchino Moncada, Rossini sostitu\xc3\xac l'aria di Alidoro composta da Agolini con una grande aria virtuosistica (L\xc3\xa0 del ciel nell'arcano profondo), che nelle rappresentazioni odierne viene solitamente eseguita. Scelta che per altro obbliga a scritturare una prima parte anche per il ruolo di Alidoro, che nella versione originale era poco pi\xc3\xb9 di un comprimario.\n\n"
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"