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Titolo uniforme: Paideia
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Comprende:
1: L'età arcaica
1: L'eta arcaica
1: L'eta arcaica
1: L' eta arcaica
[1]: La formazione dell'uomo greco
1
2: Alla ricerca del divino
2: Alla ricerca del divino
2: Alla ricerca del divino
2: Alla ricerca del divino
2
3: Il conflitto degli ideali di cultura nell'eta di Platone
3: Il conflitto degli ideali di cultura nell'eta di Platone
3: Il conflitto degli ideali di cultura nell'eta di Platone
3: Il conflitto degli ideali di cultura nell'età di Platone
3: Il conflitto degli ideali di cultura nell'eta di Platone
1: L' eta' arcaica
"Paideia (in greco antico: \xcf\x80\xce\xb1\xce\xb9\xce\xb4\xce\xb5\xce\xaf\xce\xb1, paid\xc3\xa9ia), che significa formazione o educazione, \xc3\xa8 il termine che nell'antica Grecia denotava il modello pedagogico in vigore ad Atene nel V secolo a.C., riferendosi non solo all'istruzione scolastica dei fanciulli, ma anche al loro sviluppo etico e spirituale al fine di renderli cittadini perfetti e completi, una forma elevata di cultura in grado di guidare il loro inserimento armonico nella societ\xc3\xa0.\n\nSorto in epoca omerica, il concetto rimase sostanzialmente immutato nel corso dei secoli, pur nel variare delle sue forme di applicazione e delle discipline coinvolte, e continua ad interessare molti educatori e pensatori contemporanei.\n\n"
"La sofistica (in greco \xcf\x83\xce\xbf\xcf\x86\xce\xb9\xcf\x83\xcf\x84\xce\xb9\xce\xba\xce\xae \xcf\x84\xce\xad\xcf\x87\xce\xbd\xce\xb7, sofistik\xc3\xa9 t\xc3\xa9chne) \xc3\xa8 stata una corrente filosofica sviluppatasi nell'antica Grecia, ad Atene in particolare, a partire dalla seconda met\xc3\xa0 del V secolo a.C., la quale, in polemica con la scuola eleatica e avvalendosi del metodo dialettico di Zenone di Elea, pose al centro della propria riflessione l'uomo e le problematiche relative alla morale e alla vita sociale e politica. Non si tratt\xc3\xb2 di una vera e propria scuola n\xc3\xa9 di un movimento omogeneo, ma fu estremamente variegata al suo interno: i suoi esponenti (detti appunto sofisti), seppur accomunati dalla professione di \xc2\xabmaestro di virt\xc3\xb9\xc2\xbb, si interessarono di vari ambiti del sapere, giungendo ognuno a conclusioni differenti e a volte tra loro contrastanti.I sofisti rinunciarono alla vastit\xc3\xa0 delle congetture cosmologiche dei filosofi naturalisti, concentrandosi sulla soggettivit\xc3\xa0 dell'uomo, sulla legittimit\xc3\xa0 delle opinioni e il valore dei fenomeni. L'approccio dei sofisti era quindi orientato all'individualismo e al relativismo, alla critica dei valori tradizionali, al razionalismo. I contemporanei avvertirono in queste posizioni il rischio di derive ateistiche e di corruzione dei costumi. Certa storiografia moderna ha invece evocato l'idea di un illuminismo greco.\n\n"
'La parres\xc3\xaca (dal greco \xcf\x80\xce\xb1\xcf\x81\xcf\x81\xce\xb7\xcf\x83\xce\xaf\xce\xb1, composto di pan (tutto) e rhema, ci\xc3\xb2 che viene detto) nel significato letterale \xc3\xa8 non solo la "libert\xc3\xa0 di dire tutto" ma anche la franchezza nell\'esprimersi, dire ci\xc3\xb2 che si ritiene vero e, in certi casi, un\'incontrollata e smodata propensione a parlare. In questo senso la parresia fu uno dei principi filosofici del cinismo (che propugnava "l\'imitazione del cane") come dimostrano gli aneddoti relativi alla figura di Diogene di Sinope, non a caso chiamato "il cane", e al suo modo franco e quasi scorbutico di rapportarsi con gli altri quasi come il cane che abbaia a chi lo disturba.\nLa parres\xc3\xaca quindi assume un significato che va oltre quello di isegoria (da \xe1\xbc\xb4\xcf\x83\xce\xbf\xcf\x82 = uguale e \xe1\xbd\xb0\xce\xb3\xce\xbf\xcf\x81\xce\xb5\xcf\x8d\xcf\x89 parlare in pubblico) che vuol dire riconoscere a tutti i cittadini la libert\xc3\xa0 di prendere la parola nelle assemblee pubbliche della democrazia greca antica.\nI due termini vengono per\xc3\xb2 spesso confusi come sinonimi: Erodoto usa pi\xc3\xb9 volte il termine "isegor\xc3\xaca" con il significato di parresia, mentre Euripide, Demostene, Isocrate usano pi\xc3\xb9 spesso nello stesso contesto "parres\xc3\xaca" non differenziandolo da isegoria. Lo pseudo Aristotele invece non usa mai isegoria con valore di diritto di parola nelle assemblee pubbliche, ma ne parla solo per i rapporti personali nella sfera privata\n\n'