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L'endometriosi (dal greco ἔνδον, éndon, dentro; μήτρα, mētra, utero; suffisso -ωσις, -osis, condizione morbosa) è una malattia cronica a eziopatogenesi multifattoriale, ancora non completamente chiarita. Colpisce le donne, più frequentemente in età fertile. È una malattia ginecologica causata dalla presenza anomala (ectopia), ovvero dall'impianto di cellule endometriali (l'endometrio, il tessuto che riveste la parete interna dell'utero) normalmente presenti nella cavità uterina, in organi diversi dall'utero, principalmente ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. Ne soffrono, solo in Italia, almeno tre milioni di donne. L'endometriosi è una patologia che coinvolge globalmente la salute della donna, con conseguenti effetti psicofisici, spesso marcatamente debilitanti. L'endometriosi, pur essendo una malattia gravemente invalidante per la persona affetta, non è compresa attualmente nelle tabelle ministeriali dell'invalidità civile, pertanto non è patologia che può essere riconosciuta dalle Commissioni preposte al riconoscimento dell'invalidità civile. Come avviene nell'endometrio normale, le aree interessate dall'endometriosi sono sensibili ai livelli plasmatici di estrogeno e di progesterone, pertanto esse sanguinano durante il ciclo mestruale, provocando frequentemente infiammazione, cicatrici e aderenze. Poiché i livelli di estrogeni si riducono drasticamente dopo i 50 anni, il problema clinico dell'endometriosi si presenta soprattutto prima della menopausa. I sintomi principali sono infertilità, astenia e dolore pelvico cronico, ciascuno dei quali si osserva in circa il 50% dei casi, ma la frequenza può salire al 70% durante le mestruazioni. È comune anche il dolore nel corso di rapporti sessuali, mentre si manifestano con minor frequenza sintomi urinari o intestinali. Circa il 25% delle donne risulta comunque asintomatica. L'endometriosi può comportare effetti sia sociali, sia psicologici.La causa non è del tutto chiara, per cui sono state proposte diverse teorie al riguardo. Tra i fattori di rischio vi è la presenza di casi nella storia familiare. La diagnosi viene solitamente sospettata sulla base dei sintomi, mentre l'accertamento diagnostico si avvale dei risultati ottenuti tramite le tecniche di imaging biomedico e soprattutto della biopsia, che è l'unico metodo che ne dà certezza. La diagnosi differenziale considera altre condizioni con sintomi simili, come la malattia infiammatoria pelvica, la sindrome dell'intestino irritabile, la cistite interstiziale e la fibromialgia.Prove sperimentali suggeriscono che l'uso di contraccettivi orali possa ridurre il rischio di endometriosi, così come il regolare esercizio fisico e la limitazione di bevande alcoliche. Non esiste una cura farmacologica risolutiva, ma sono possibili alcuni trattamenti per i sintomi, come l'assunzione di farmaci antidolorifici (preferibilmente FANS) o i trattamenti ormonali. Può anche essere utile assumere il componente attivo della pillola anticoncezionale o utilizzare un dispositivo intrauterino con progestinico. Nei casi refrattari alla terapia farmacologica può essere necessaria la rimozione chirurgica del tessuto ectopico. L'agonista dell'ormone di rilascio delle gonadotropine può migliorare la probabilità di concepimento nelle donne con difficoltà.Secondo un'ampia indagine epidemiologica, nel 2015 l'endometriosi ha interessato 10,8 milioni di donne, mentre altre fonti stimano che circa il 6-10% della popolazione femminile ne sia colpita. Più comune tra le trentenni e le quarantenni, può comunque incominciare a presentarsi anche nelle ragazze a partire dagli otto anni. Pochi casi portano al decesso.Fu riconosciuta come malattia a sé stante, differenziandola dall'adenomiosi, solo a partire dal 1920.
Il cervello umano è l'organo principale del sistema nervoso umano e, insieme al midollo spinale, costituisce il sistema nervoso centrale. Il cervello è costituito dal telencefalo e da diencefalo. Esso controlla la maggior parte delle attività dell'intero organismo, elaborando, integrando e coordinando le informazioni che riceve dagli organi di senso e prendendo decisioni in merito alle istruzioni da inviare al resto del corpo. Il cervello è contenuto e protetto dalle scatola cranica. Il telencefalo è la parte più grande del cervello umano ed è diviso in due emisferi cerebrali. La corteccia cerebrale è uno strato esterno di materia grigia, che copre il nucleo della materia bianca. La corteccia è divisa in neocorteccia e l'allocorteccia che è molto più piccola. La neocorteccia è composta da sei strati neuronali, mentre l'allocorteccia ne ha tre o quattro. Ogni emisfero è convenzionalmente suddiviso in quattro lobi: il lobo frontale, il lobo parietale, il lobo occipitale e il lobo temporale. Il lobo frontale è deputato alle funzioni esecutive, quali l'autocontrollo, la pianificazione, il ragionamento e il pensiero astratto, mentre il lobo occipitale è dedicato alla vista. All'interno di ciascun lobo, le aree corticali sono associate a funzioni specifiche, come le regioni sensoriali, motorie e associative. Sebbene gli emisferi sinistro e destro siano sostanzialmente simili per forma e funzione, alcune funzioni sono associate a un lato, come il linguaggio nella parte sinistra e le capacità visuali-spaziali nella destra. Gli emisferi sono collegati da tratti nervosi commissurali, il più grande dei quali è il corpo calloso. Il cervello è collegato al midollo spinale grazie al tronco cerebrale. Quest'ultimo è formato dal mesencefalo, dal ponte di Varolio e dal midollo allungato. Il cervelletto è collegato, a sua volta, al tronco cerebrale da coppie di peduncoli. All'interno del cervello vi è il sistema ventricolare, costituito da quattro ventricoli interconnessi in cui viene prodotto e fatto circolare il liquido cerebrospinale. Sotto la corteccia cerebrale sono presenti diverse strutture importanti, tra cui il talamo, l'epitalamo, la ghiandola pineale, l'ipotalamo, l'ipofisi e il subtalamo; le strutture limbiche, tra cui l'amigdala e l'ippocampo; il claustro, i vari nuclei dei gangli della base; le strutture del proencefalo basale e i tre organi circumventricolari. Le cellule del cervello comprendono i neuroni e le cellule gliali di supporto. Vi sono oltre 86 miliardi di neuroni nel cervello e un numero più o meno uguale di altre cellule. L'attività cerebrale è resa possibile dalle interconnessioni tra i neuroni e dal loro rilascio di neurotrasmettitori in risposta agli impulsi nervosi. I neuroni si connettono per formare percorsi neurali e complesse reti neurali. Il cervello è protetto dal cranio, sospeso nel liquido cerebrospinale e isolato dal flusso sanguigno dalla barriera emato-encefalica. Nonostante tutto ciò, è comunque suscettibile di lesioni, malattie e infezioni. Le lesioni possono essere causate da un trauma fisico o una perdita di afflusso di sangue, una condizione nota come ictus. Il cervello è suscettibile di disturbi degenerativi, come la malattia di Parkinson, le demenze (tra cui la malattia di Alzheimer) e la sclerosi multipla. Si ritiene che le condizioni psichiatriche, incluse la schizofrenia e la depressione clinica, siano associate a disfunzioni cerebrali. Il cervello può anche essere sito di tumori, sia benigni che maligni; quest'ultimi principalmente provengono da altri siti nel corpo (metastasi). Lo studio dell'anatomia del cervello prende il nome di neuroanatomia, mentre lo studio della sua funzione è la neuroscienza. Un certo numero di tecniche sono utilizzate per studiare il cervello. Campioni prelevati da cadaveri o da altri animali, esaminati al microscopio, hanno tradizionalmente fornito molte informazioni per comprenderne struttura e funzionamento. Le tecnologie di imaging medicale come il neuroimaging funzionale e le registrazioni elettroencefalografiche (EEG) sono importanti per lo studio del cervello. L'anamnesi delle persone con lesioni cerebrali ha fornito informazioni sulla funzione di ciascuna parte del cervello. Nella cultura, la filosofia della mente ha tentato per secoli di affrontare la questione della natura della coscienza e del problema mente-corpo. Nel corso del XIX secolo, la pseudoscienza della frenologia tentò di localizzare gli attributi della personalità nelle regioni della corteccia.