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Alessandro VI, nato Roderic Llançol de Borja (IPA: [roðeˈɾiɡ ʎanˈsɔl i ðe ˈbɔɾdʒa]), italianizzato Rodrigo Borgia (Xàtiva, 1º gennaio 1431 – Roma, 18 agosto 1503), è stato il 214º papa della Chiesa cattolica dal 1492 alla morte. Fu uno dei papi rinascimentali più controversi, anche per aver riconosciuto la paternità di vari figli illegittimi, fra cui i famosi Cesare e Lucrezia Borgia, tanto che il suo cognome catalano, italianizzato in Borgia, è diventato sinonimo di libertinismo e nepotismo, che sono tradizionalmente considerati come le caratteristiche del suo pontificato. Tuttavia due dei successori di Alessandro, Sisto V e Urbano VIII, lo descrissero come uno dei papi più importanti dopo San Pietro.
Lucrezia Borgia (in valenciano: Lucrècia Borja; in spagnolo: Lucrecia de Borja; in latino: Lucretia Borgia; Subiaco, 18 aprile 1480 – Ferrara, 24 giugno 1519) è stata una nobildonna italiana di origini anche spagnole. Figlia illegittima terzogenita di papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e di Vannozza Cattanei, fu una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano. Fin dagli undici anni fu soggetta alla politica matrimoniale collegata alle ambizioni politiche prima del padre e poi del fratello Cesare Borgia. Quando il padre ascese al soglio pontificio la dette inizialmente in sposa a Giovanni Sforza, ma pochi anni dopo, in seguito all'annullamento del matrimonio, Lucrezia sposò Alfonso d'Aragona, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli. Un ulteriore cambiamento delle alleanze, che avvicinò i Borgia al partito filofrancese, portò all'assassinio di Alfonso, su ordine di Cesare.Dopo un breve periodo di lutto trascorso a Nepi con il figlio avuto da Alfonso, Lucrezia partecipò attivamente alle trattative per le sue terze nozze, quelle con Alfonso I d'Este, primogenito del duca Ercole I di Ferrara, il quale dovette, pur riluttante, accettarla in sposa. Alla corte estense Lucrezia fece dimenticare la sua origine di figlia illegittima del papa, i suoi due falliti matrimoni e tutto il suo passato burrascoso; infatti, grazie alla sua bellezza e alla sua intelligenza, si fece ben volere sia dalla nuova famiglia sia dalla popolazione ferrarese. Perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, tanto che il marito arrivò ad affidarle la conduzione politica e amministrativa del ducato quando doveva assentarsi da Ferrara. Fu anche un'attiva mecenate, accogliendo a corte poeti e umanisti come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Gian Giorgio Trissino e Ercole Strozzi. Dal 1512, per le sventure che colpirono lei e la casa ferrarese, Lucrezia iniziò a indossare il cilicio, s'iscrisse al Terz'ordine francescano, si legò ai seguaci di San Bernardino da Siena e di Santa Caterina e fondò il Monte di Pietà di Ferrara per soccorrere i poveri. Morì nel 1519, a trentanove anni, per complicazioni dovute ad un parto. La figura di Lucrezia ha assunto diverse sfumature nel corso dei periodi storici. Per una certa storiografia, soprattutto ottocentesca, i Borgia hanno finito per incarnare il simbolo della spietata politica machiavellica e la corruzione sessuale attribuita ai papi rinascimentali. La stessa reputazione di Lucrezia si offuscò in seguito all'accusa di incesto, rivolta da Giovanni Sforza alla famiglia della moglie, a cui si aggiunse in seguito la fama di avvelenatrice, dovuta in particolare alla tragedia omonima di Victor Hugo, musicata in seguito da Gaetano Donizetti: in questo modo la figura di Lucrezia venne associata a quella di femme fatale partecipe dei crimini commessi dalla propria famiglia.
I Borgia è un fumetto di genere drammatico scritto dallo scrittore cileno Alejandro Jodorowsky ed illustrato dall'illustratore italiano Milo Manara. L'opera è stata realizzata tra il 2004 ed il 2011 ed è suddivisa in quattro volumi: "La Conquista del Papato" (2004), "Il Potere e l'incesto" (2006), "Le fiamme del rogo" (2011) e "Tutto è Vanità" (2011). il fumetto si distingue per la grande componente erotico-shakspeariana e per essere un fumetto particolarmente ricco di violenza, seppur essa non sia mai portata a livelli estremi. il risultato della collaborazione tra Alejandro Jodorowsky e Milo Manara riuscì a meritarsi gli elogi delle critica, che videro nell'opera l'apice delle complessità tematiche del maestro cileno. Il fumetto non è da leggere in chiave storica. L'intreccio narrativo si basa su aneddoti e leggende riguardanti la famiglia Borgia e la figura di papa Alessandro VI. La storicità del fumetto è pressoché nulla, sebbene vi siano narrati fatti realmente accaduti.
Lucrezia d'Este (16 dicembre 1535 – 1598) fu una nobile appartenente alla casata degli Este vissuta nel periodo della fine del Ducato di Ferrara (nel quale svolse un ruolo importante). Fu duchessa di Urbino dal 1570 al 1578.
Lucrèce Borgia, in italiano Lucrezia Borgia, è un dramma di Victor Hugo del 1833, basato liberamente sulla vita di Lucrezia Borgia. Il dramma ispirò Felice Romani, che compose il libretto dell'opera omonima di Gaetano Donizetti.
I Borgia (The Borgias) è una serie televisiva canadese di genere storico creata da Neil Jordan, trasmessa dal 3 aprile 2011 al 16 giugno 2013 sul canale Bravo! in Canada e su Showtime negli Stati Uniti.La serie (che non va confusa con l'omonima produzione franco-tedesca) narra la storia della famiglia italiana di origine aragonese dei Borgia, una delle più influenti a cavallo tra il XV e XVI secolo. Le vicende sono liberamente ispirate agli eventi della famiglia Borgia. Scritta da Neil Jordan, Guy Burt e David Leland, è una coproduzione tra Canada, Ungheria e Irlanda. Il 25 aprile 2011 la serie è stata rinnovata per una seconda stagione, mentre il 4 maggio 2012 Showtime ha ordinato una terza stagione. Il 5 giugno 2013, a causa di problemi di budget, la serie viene cancellata. A seguito della notizia, il creatore Neil Jordan ha dichiarato che sarebbe stato disponibile a chiudere la serie con un degno finale strutturato come film di due ore dal titolo The Borgia Apocalypse del quale aveva già scritto l'intera sceneggiatura. Showtime, però, ha deciso di bocciare il progetto poiché troppo costoso. Jordan ha quindi pubblicato The Borgia Apocalypse: The Screenplay, ovvero l'intera sceneggiatura del film in un e-book acquistabile su Amazon.com e iBookstore, per condividere con i fan la storia che aveva in mente di produrre.
Isabella d'Este (Ferrara, 17 maggio 1474 – Mantova, 13 febbraio 1539) fu una delle donne più autorevoli del Rinascimento e del mondo culturale italiano del suo tempo. Fu reggente del marchesato di Mantova durante l'assenza del marito, Francesco II Gonzaga e per conto del figlio minore, Federico, quinto marchese e futuro duca di Mantova. Nel 1500 incontrò il re di Francia Luigi XII a Milano in missione diplomatica per convincerlo a non inviare le sue truppe contro Mantova. Prolifica scrittrice di lettere, mantenne una corrispondenza per tutta la vita con la cognata Elisabetta Gonzaga. Un'altra sua cognata, Lucrezia Borgia, si dice che abbia avuto una relazione platonica con Francesco, marito di Isabella. Fu mecenate delle arti, nonché capofila della moda, il cui innovativo stile di vestire venne copiato da nobildonne in tutta Italia e alla corte francese. Il poeta Ludovico Ariosto la etichettò come "Isabella liberale e magnanima", mentre Matteo Bandello la descrisse come "suprema tra le donne". Il diplomatico Niccolò da Correggio andò anche oltre, salutandola come "La prima donna del mondo".
Cesare Borgia, detto il Valentino (in valenciano: Cèsar Borja; in spagnolo: César de Borja; in latino: Caesar Borgia; Subiaco, 13 settembre 1475 – Viana, 12 marzo 1507), è stato un condottiero, cardinale, nobile e politico italiano la cui famiglia era di origini valenciane (nativa di Xàtiva). Figlio illegittimo di papa Alessandro VI (al secolo Rodrigo Borgia) e di Vannozza Cattanei, il maggiore tra i suoi fratelli (Giovanni, Goffredo e Lucrezia), fu un uomo politico spregiudicato, determinato e pronto a tutto per il potere; certamente, una delle figure più controverse del Rinascimento italiano.Destinato fin dalla giovane età alla carriera ecclesiastica dal padre, ottenne la porpora cardinalizia proprio da quest'ultimo, nel frattempo divenuto pontefice. In seguito alla morte di suo fratello Giovanni, duca di Gandia, tornò allo stato laicale. Cercò di sposare in un primo tempo la figlia del re di Napoli, per continuare la politica filo-aragonese del Papa ma in seguito sposò l'aristocratica francese Charlotte d'Albret, ottenendo il titolo di duca di Valentinois. Grazie a queste nozze, Cesare e Alessandro VI si allearono al re Luigi XII di Francia, che pose fine alle sue rivendicazioni in territorio italiano. Guidò l'esercito francese alla conquista del ducato di Milano e con l'appoggio del Papa incominciò la riconquista dei territori della Romagna, battendo i vari signorotti locali, fra cui la celebre Caterina Sforza, ricevendo in seguito dal padre il titolo di duca di Romagna. Successivamente invase il regno di Napoli guidando le truppe francesi. Nel 1502, raggiunto rapidamente un grande potere politico, riuscì a difendersi dalla Congiura della Magione, traendo in inganno i traditori e facendoli strangolare a Senigallia. Questa vendetta colpì molto l'opinione pubblica, tanto che Niccolò Machiavelli la citò ne Il Principe, libro scritto proprio sotto l'influenza della figura del Valentino. Dopo la morte del padre Alessandro VI, Cesare riuscì a far eleggere al soglio pontificio Francesco Todeschini Piccolomini con il nome di papa Pio III, che però morì poco dopo. In seguito, venne eletto papa Giulio II che tolse al duca il governo della Romagna, ordinò il suo arresto e la reclusione in Castel Sant'Angelo. Dopo essere evaso, si rifugiò a Napoli, dove fu arrestato e condotto in Spagna, dove fu incarcerato su ordine del re. Dopo una rocambolesca evasione si recò dal cognato Giovanni III d'Albret, re di Navarra. Morì nel 1507 a Viana, dopo avere tentato di assediare il castello della città.