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Francesca Biasetton (Genova, 1961) è una calligrafa, illustratrice e performance artist italiana, che nella sua opera di arte calligrafica mescola diversi saperi - tra i tanti il know-how dei caratteri dell'alfabeto arabo e di quello latino - con il proposito di redefinire una sintesi estetica del dialogo fra culture.. Da una parte coltiva, con disciplina e studio, la bella scrittura e la calligrafia occidentale, dall'altra continua a sviluppare l'asemic writing in ogni sua opera.
Towhidi Tabari, persiano: توحیدی طبری (Babol, 15 giugno 1974), è un miniatore, pittore e calligrafo iraniano. Al momento vive a Parigi. È membro dell'Associazione dei Calligrafi Iraniani, dell'Associazione internazionale delle arti plastiche, della "Maison des artistes de France" e del Centro di arti plastiche del Ministero della Cultura Iraniano.
La calligrafia occidentale in alfabeto latino ha una storia molto complessa: nel corso dei secoli si è evoluta e tutt'ora continua ad evolversi. Basata in precedenza su modelli rigidi di disegno delle lettere, nell'età moderna ha lasciato ampio spazio a variazioni individuali sulla base del gusto artistico o della personalità.
Le quattro arti (四藝T, sìyìP), o le quattro arti del letterato cinese, erano i quattro principali talenti richiesti all'erudito cinese. Esse sono qin (il guqin, uno strumento a corde, 琴), qi (il gioco di strategia del go, 棋), shu (la calligrafia cinese, 書) e hua (la pittura cinese, 畫).
Ludovico degli Arrighi, nome umanistico Ludovicus Vicentinus, e anche Ludovicus Henricus Vincentinus (Cornedo Vicentino, circa 1475 – 1527 ?), è stato un incisore, tipografo e copista italiano specialista in diverse arti grafiche: dalla calligrafia, all'incisione di tipi di carattere, dalla tipografia, alla stampa a caratteri mobili.
La calligrafia (dal greco καλός calòs "bello" e γραφία graphìa "scrittura") è la disciplina che insegna a tracciare una scrittura regolare, elegante e ornata e l'arte che la manifesta. Nell'antichità è stata sviluppata spesso in ambito religioso, laddove era possibile indulgere all'arte come forma di comunicazione.
Nella calligrafia cinese (書法T, shūfǎP, letteralmente "l'arte, la disciplina della scrittura"), i caratteri possono essere tracciati, in modo diverso, secondo cinque grandi "stili calligrafici". Tutti si scrivono normalmente con il pennello. Questi stili sono intrinsecamente legati alla storia della scrittura cinese. La calligrafia cinese è anche una forma di arte e cultura che l'UNESCO ha iscritto tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità.
Il termine cinese qi, in giapponese ki 氣 o anche ci in coreano (forma più antica) è il nome dato all'energia "interna" del corpo umano ricorrente in tutte le aree soggette all'influenza culturale cinese (Giappone, Corea) ma spazia da ambiti prettamente filosofici alle arti marziali o alla medicina tradizionale cinese fino alla geomanzia, idraulica, pittura, calligrafia e poetica. La pronuncia in italiano è "ci". In particolare il termine sinogiapponese 氣 ki è l'elemento centrale costitutivo del vocabolo giapponese Aikidō 合気道 (scritto in kanji) od anche 合氣道 (usando la grafia non semplificata), di cui il termine 氣 ki costituisce il concetto essenziale.
Il Centro Arti Umoristiche e Satiriche (C.A.U.S.) nacque nel 1984 a Torino con la precisa finalità di promuovere l'umorismo, la comicità e la satira quali strumenti d'analisi, critica e formazione in ambito istituzionale, artistico ed educativo.
La calligrafia persiana (persiano: خوشنویسی فارسی) o calligrafia iraniana (persiano: خوشنویسی ایرانی), è la calligrafia della lingua persiana, una delle arti più venerate in tutta la storia dell'Iran.
La cultura giapponese ha subìto grandi cambiamenti nel corso dei secoli, dalla cultura originaria del Paese, detta Jōmon (縄文時代 Jōmon-jidai?), alla cultura moderna, un'ibrida combinazione di influenze asiatiche, europee e nordamericane.Dopo numerose ondate di immigrazioni dal continente e dalle vicine isole del Pacifico, seguite dall'enorme importazione di cultura dalla Cina, gli abitanti del Giappone attraversarono un lungo periodo di relativo isolamento dal mondo esterno sotto lo shogunato Tokugawa, fino all'arrivo delle "Navi Nere" e all'inizio del periodo Edo. Questo diede come risultato una cultura diversa da qualsiasi altra cultura orientale, cosa che si riscontra ancora oggi nel Giappone contemporaneo.