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La raccolta differenziata porta a porta (talvolta abbreviata in PaP in Italia) è una tecnica di gestione dei rifiuti che prevede il periodico ritiro presso il domicilio dell'utenza del rifiuto urbano prodotto dalla stessa. Vengono generalmente ritirati i diversi tipi di rifiuti (rifiuto umido organico destinato al compostaggio, vetro, acciaio, alluminio, carta e cartone, plastica, secco non riciclabile) in giorni e contenitori diversi. I rifiuti urbani non differenziati vengono solitamente ritirati con frequenze diverse a seconda della tipologia. Tipicamente le frequenze variano da una volta al mese a due o tre volte a settimana a seconda della frazione di rifiuto raccolta. Contestualmente all'avvio del sistema porta a porta vengono rimossi dalle strade di tutta l'area interessata i cassonetti per i rifiuti indifferenziati. Tuttavia, alcuni aspetti problematici del sistema consistono in parte dalla possibile scarsa collaborazione da parte dei cittadini e in parte dal conseguente stoccaggio dei rifiuti all'interno delle abitazioni, dovuto spesso da un'inadeguata frequenza di raccolta. Quanto più alta è la coscienza civica dei cittadini e dell'azienda che gestisce lo smaltimento, tanto più il metodo garantisce ottimi risultati, se accompagnato da un calendario di raccolta rifiuti adeguato. Nella maggior parte dei comuni che attuano questo tipo di raccolta differenziata, si è applicato il principio del "Chi inquina paga", ossia la tariffazione del servizio operata dal comune viene applicata in base alla "produzione" del rifiuto più inquinante (il secco non riciclabile); in base al numero di svuotamenti operati da ogni utenza viene calcolata la tariffa da applicare. In pratica meno secco non riciclabile si produce meno si paga, questo spinge i cittadini ad impegnarsi nella raccolta differenziata.