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Le riserve naturali regionali sono aree naturali protette costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine che contengano una o più specie naturalisticamente rilevanti della fauna e della flora, ovvero presentano uno o più ecosistemi importanti per la biodiversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. La valenza degli elementi naturalistici presenti le colloca tra le riserve regionali. Attualmente l'EUAP (6º aggiornamento del 2010) prevede 365 riserve naturali regionali che coprono una superficie di ca. 230 000 ettari a terra e ca. 1300 ettari a mare. L'elenco che segue include anche altre riserve naturali regionali non incluse nell'EUAP.
Il sistema delle aree naturali protette della Toscana copre quasi il 10% del territorio regionale, per una superficie totale di 227.000 ettari. Ne fanno parte 3 parchi nazionali, 3 parchi regionali, 2 parchi provinciali, 36 riserve naturali statali, 37 riserve naturali regionali e 52 aree naturali protette di interesse locale .
La riserva naturale della Valle dell'Inferno e Bandella è un'area naturale protetta della Toscana situata lungo il tratto valdarnese dell'Arno. La riserva si sviluppa nel bacino della centrale idroelettrica ENEL di Levane.
La riserva naturale Ponte a Buriano e Penna è un'area naturale protetta della regione Toscana nella provincia di Arezzo istituita nel 1995 e occupa una superficie di 668,00 ettari. La riserva prende il nome dall'diga della Penna, bacino artificiale sull'Arno e dalla località nel comune di Arezzo detta Ponte Buriano, di cui è da notare il caratteristico ponte romanico ai margini della riserva. La riserva è occupata in parte delle gole scavate dal fiume e in parte dall'area in cui il fiume si allarga in corrispondenza dell'invaso creato dalla diga.
La diga di Levane è un impianto per la produzione di energia idroelettrica che appartiene all'Enel, assieme alla diga della Penna poco più a monte e anch'essa appartenente all'Enel, forma dei bacini lacustri lungo il primo tratto del fiume Arno. Entrambe le dighe sono situate in provincia di Arezzo, nei comuni di Montevarchi (presso la frazione di Levane) e di Pergine Valdarno. È a partire dalla diga di Levane che il corso dell'Arno passa dalla piana di Arezzo al Valdarno Superiore. Entrambe le dighe sono state costruite alla fine degli anni '50, a breve distanza l'una dall'altra al fine di produrre energia sfruttando il moto delle acque del fiume e anche per costituire un bacino utile alle irrigazioni dei comuni valdarnesi e per rifornire parte dell'acquedotto che arriva fino a Firenze: infatti tali dighe sbarrano il corso dell'Arno a circa cinquanta chilometri da Firenze. La creazione di questo sistema di dighe ha fatto sì che le piene invernali (nel Valdarno Superiore e a Firenze) siano sensibilmente ridotte.La diga di Levane, nel cui invaso sono presenti circa 3 milioni di metri cubi di acqua, determina, come già anticipato, un ristagno delle acque fluviali poiché queste superano il livello fluviale naturale e dunque dalla fine degli anni '50 la risalita delle acque lacustri nella valle dell'Ascione e nelle profonde gole della Valle dell'Inferno ha determinato l'origine di estesi ambienti palustri. La realizzazione di tale sistema di dighe ha creato una zona naturalistica di notevole importanza sebbene artificialmente: si è venuto a ricreare un ambiente acquitrinoso che è attualmente rifugio di numerose specie faunistiche; oggi tale area gode della protezione della "Riserva Naturale della Valle dell'Inferno e Bandella", che si estende su un tratto discreto del fiume Arno (all'incirca dalla località Ponte Romito fino alla diga di Levane). Questo bacino viene a volte chiamato anche lago di Levane.
Il Ponte Buriano - noto anche con il nome di Ponte a Buriano come l'omonima riserva - è un toponimo che indica sia una frazione del Comune di Arezzo sia una costruzione romanica che attraversa il fiume Arno a nord della stessa città.