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Marco Pannella, all'anagrafe Giacinto Pannella (Teramo, 2 maggio 1930 – Roma, 19 maggio 2016), è stato un politico, attivista e giornalista italiano, che si autodefiniva «radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento e gandhiano». Membro della Gioventù liberale e poi leader dell'Unione goliardica italiana negli anni dell'università, Marco Pannella è stato tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, la formazione politica promossa dalla sinistra liberale fuoriuscita dal Partito Liberale Italiano e raccolta intorno al settimanale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio.Il nuovo Partito Radicale riprese il nome della storica formazione erede dell'estrema sinistra storica nel Parlamento post-unitario, ma in più occasioni, nel corso della propria lunga carriera politica, il carismatico leader di gran parte del radicalismo italiano lascerà intendere pubblicamente di guardare anche ai valori della Destra storica del paese. Tra i suoi riferimenti ideologici vanno inoltre annoverati il socialismo liberale, l'ambientalismo ed il cattolicesimo liberale di Romolo Murri. L'ampiezza dello spettro politico ed ideologico al quale negli anni il politico italiano ha fatto riferimento (ha avuto anche la tessera del Partito Socialista Italiano per alcuni anni) ha portato i suoi estimatori a vedere in lui un uomo che cerca di porsi di là dalle ideologie, mentre i suoi oppositori leggono nel suo operato una certa dose di ambiguità, accusandolo spesso d'incoerenza ed inaffidabilità. Ben noto anche per essere alquanto prolisso, è spesso stato travisato anche in quanto difficilmente sintetizzabile in schemi comunicativi giornalistici contemporanei, esprimeva preferibilmente i suoi pensieri nelle lunghe conversazioni settimanali in onda sulle frequenze di Radio Radicale, generalmente condotte in studio dall'ex direttore Massimo Bordin e occasionalmente da Valter Vecellio.Tra i più longevi personaggi della scena politica (è stato deputato dal 1976 al 1992), Marco Pannella è stato uno dei protagonisti delle battaglie civili italiane tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta, oltreché di quella fase delicata che segnò la transizione tra la Prima e la Seconda Repubblica. La sua azione politica lo ha portato a essere noto, come leader politico italiano, per aver fatto costantemente ricorso ai metodi della lotta politica nonviolenta (come scioperi della fame, disobbedienze civili, sit-in, ecc.) resi popolari dal Mahatma Gandhi (con la denominazione Satyagraha) e dal reverendo Martin Luther King. In quest'ottica, ha praticato decine di scioperi della sete e della fame, con l'intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il "diritto alla vita e la vita del diritto".Oltre alle cariche di deputato ed europarlamentare è stato presidente della XIII circoscrizione del comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L'Aquila, consigliere provinciale di Teramo, consigliere regionale del Lazio e dell'Abruzzo e segretario del Partito Radicale; è stato Presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale e della Lista Marco Pannella, lista elettorale legata ai Radicali Italiani, ed editore dell'organo d'informazione della Lista, Radio Radicale, fondata nel 1977 dallo stesso Pannella e da altri e che svolge anche un servizio pubblico. Pannella ha anche fondato alcune storiche testate giornalistiche che non hanno mancato occasione di esprimersi in modo contrario al suo operato e direttore responsabile (pur non appartenendo al movimento) del quotidiano Lotta Continua per un breve periodo. Pannella ha altresì operato attivamente nella vita politica italiana attraverso l'intensa applicazione dello strumento referendario, promuovendo, nel corso di ben tre decenni, la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme necessarie alla promozione delle varie campagne referendarie.
Il primitivismo (o anarco-primitivismo) è un insieme di correnti culturali moderne che individuano la «vera dimensione dell'essere umano e della società» nell'abbandono della modernità e nel ritorno ad uno stile di vita primitivo.
La pace è una condizione sociale, relazionale, politica (per estensione anche personale ovvero intraindividuale, o eventualmente legata ad altri contesti), caratterizzata dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti. La pace che si instaura tra due nazioni in seguito a una guerra può trarre origine dalla cessazione del conflitto per comune accordo fra le nazioni coinvolte oppure essere imposta quando il suo mantenimento è possibile sotto il rispetto di condizioni dettate dalla nazione che ha vinto il conflitto o quando la superiorità di una delle parti è tale da scongiurare qualsiasi azione di rivolta da parte della nazione in condizione di inferiorità.Il termine deriva dal latino pax (il quale a sua volta si fa derivare dalla radice indoeuropea pak-, pag- fissare, pattuire, legare, unire, saldare; alla quale sono legate anche pagare e pacare) ed è il contrapposto di bellum (guerra) in senso politico e sociologico, ovvero dello stato dei rapporti tra individui o gruppi di individui. Trattandosi di uno dei concetti più antichi e profondi in senso antropologico, il termine ha assunto significati più estensivi e generali, compresi verbi come "appacificare" e "rappacificare", con i relativi riflessivi: "appacificarsi" e "rappacificarsi". Per ulteriore estensione semantica, il concetto di pace come "non-turbamento" è poi passato dai campi sociologico e politico a quello individuale in senso spiccatamente psicologico, assumendo il significato di pace dell'anima o pace interiore, ovvero uno stato di quiete o tranquillità dell'animo umano percepita come assenza di turbamenti e agitazione. Tale pace interiore (o dell'animo) ben risponde agli antichi concetti di eutimìa (in Democrito), di aponìa (in Epicuro), di atarassia (negli stoici), di eireneusi in etiche recenti. Più specificatamente, la pace viene considerata (o dovrebbe essere considerata, secondo l'opinione corrente) un valore universalmente riconosciuto che sia in grado di superare qualsiasi barriera sociale e/o religiosa ed ogni pregiudizio ideologico, in modo da evitare situazioni di conflitto fra due o più persone, due o più gruppi, due o più nazioni, due o più religioni.
L'India (hindi: भारत Bhārat), ufficialmente Repubblica dell'India (hindi: भारत गणराज्य Bhārat Gaṇarājya), è uno Stato federale dell'Asia meridionale, con capitale Nuova Delhi. Con 3 287 263 km² l'India è il 7º stato del mondo per superficie mentre con 1 380 004 385 abitanti è il 2° più popoloso dopo la Cina. È bagnato dall'oceano Indiano a sud, dal mar Arabico a ovest e dal golfo del Bengala a est, possiede una linea costiera che si snoda per 7.517 km., e confina con il Pakistan a ovest, Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, Bangladesh e Myanmar a est. Suoi vicini prossimi, separati dell'oceano Indiano, sono lo Sri Lanka a sud-est e le Maldive a sud-ovest. Sede della civiltà della valle dell'Indo e regione di rotte commerciali storiche e di vasti imperi, il subcontinente indiano è stato identificato con il suo commercio e la ricchezza culturale per gran parte della sua lunga storia. Quattro grandi religioni del mondo (il buddismo, l'induismo, il giainismo e il sikhismo) sono nate qui, mentre lo zoroastrismo, l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam vi arrivarono entro il I millennio d.C., dando forma nella regione a una grandissima diversità culturale, espressa specialmente dal Sultanato di Delhi, dall'Impero Moghul, dall'Impero di Vijayanagara e dall'Impero maratha. Sotto il regno dell'imperatore Aurangzeb, l'India è stata l'economia più forte e produttiva del mondo, valendo un quarto (25%) del PIL mondiale, con un'entrata annuale dieci volte di più dell'Impero francese. Gradualmente annessa alla Compagnia britannica delle Indie orientali dai primi decenni del XVIII secolo e colonizzata dal Regno Unito dalla metà del XIX secolo, l'India è diventata un moderno Stato nazionale nel 1947, dopo una lotta per l'indipendenza che è stata caratterizzata da una diffusa resistenza non violenta guidata da Gandhi. L'India è la settima più grande economia del mondo in termini nominali e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato lo Stato nella seconda economia a più rapida crescita (è uno dei cinque Paesi a cui ci si riferisce con l'acronimo BRICS), ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà, analfabetismo (143°) e malnutrizione, oltre ad avere un sistema sociale basato sulle caste anche se è stato Ufficialmente abolito nel 1947, anno in cui l'India ha ottenuto l'indipendenza. Da allora, non è più consentito discriminare una persona in base alla sua presunta casta di appartenenza. L'India si basa su una Società pluralistica, multilingue e multietnica, inoltre è ricca sul piano naturale, con un'ampia diversità di fauna selvatica e di habitat protetti.
Repubblica marinara assieme ad Amalfi, Venezia e Genova, Pisa ha tracce antiche che, per quanto riguarda la presenza dell'uomo nell'area cittadina, sembrano risalire al Paleolitico superiore.
Il Pakistan, ufficialmente Repubblica Islamica del Pakistan, è uno Stato dell'Asia meridionale, il quinto Stato più popoloso nel mondo, con una popolazione superiore ai 233 milioni di persone ed è il 35º paese più esteso con 803 940 km². A sud, ha una costa che si estende per 1 046 chilometri sul Mar Arabico e sul Golfo di Oman, a est confina con l'India, a ovest con l'Afghanistan, mentre con l'Iran e la Cina confina rispettivamente a sud-ovest e all'estremo nord-est. A nord è separato dal Tagikistan dal corridoio del Wacan dell'Afghanistan, mentre condivide anche un confine marittimo con l'Oman. Il suo territorio è considerato una culla della civiltà e in precedenza fu sede di diverse culture antiche, tra cui quella Mehrgarh del neolitico e la civiltà della valle dell'Indo dell'età del bronzo. In seguito vi succedettero regni governati da persone di fedi e culture diverse, tra cui indù, indo-greci, buddhisti, musulmani, turco-mongoli, afgani e sikh. Vi dominarono numerosi imperi e dinastie, tra cui l'Impero Maurya bengalese, l'impero achemenide persiano, Alessandro di Macedonia, il califfato omayyade arabo, il sultanato di Delhi, l'Impero mongolo, l'Impero Mughal, l'Impero Durrani, l'Impero Sikh e l'Impero britannico. È unico tra i paesi musulmani in quanto è l'unico paese a essere stato preteso, come cessione di parte del territorio prima indiano a lunga tradizione induista, ma interessato dalle ondate di conversione della più recente religione islamica, proprio per dare una nazione ai musulmani in nome dell'Islam. L'idea di questa scissione è infatti nata nella ancora unita India, dove la Lega Musulmana Panindiana (All India Muslim League), il secondo maggior partito indiano, in quel periodo era guidata dal nazionalista islamico Mohammad Ali Jinnah che per primo, nel 1940, propose l'idea di una nazione islamica indiana, il Pakistan. La linea politica della Lega Musulmana mirava infatti a una divisione tra le due principali comunità religiose del continente indiano. Così il Movimento del Pakistan guidato da Mohammad Ali Jinnah detto anche Qaid-e Azam e alla lotta del subcontinente indiano per l'indipendenza, ottenne il Pakistan che nacque, anche dopo rivendicazioni armate, nel 1947 come una nazione indipendente per i musulmani che vivevano nelle regioni a est e a ovest del subcontinente dove la maggioranza della popolazione era di quella fede. Inizialmente un dominion, il Pakistan ha adottato una nuova costituzione nel 1956, diventando una repubblica islamica. Una guerra civile nel 1971 ha portato alla secessione del Pakistan orientale facendo nascere il nuovo Stato del Bangladesh. Il Pakistan è una repubblica parlamentare federale (vedi democrazia islamica) composta da quattro province e quattro territori federali. Si tratta di un paese etnicamente e linguisticamente diversificato, con una variazione simile nella sua geografia e alla sua fauna selvatica. Il Pakistan possiede la settima forza armata del mondo per grandezza e detiene armi nucleari, l'unica nazione nel mondo musulmano (a parte la Turchia, che le ospita solo) e la seconda in Asia meridionale ad avere un tale status. Il paese ha un'economia semi-industrializzata con un settore agricolo ben integrato, la sua economia è la 26º al mondo in termini di potere d'acquisto e la 45° in termini di PIL ed è considerata una delle economie in maggior crescita del mondo.La storia del Pakistan del dopo indipendenza è stata caratterizzata da periodi di governo militare, dall'instabilità politica e da conflitti con la vicina India. Il paese continua ad affrontare problemi complessi, tra cui la sovrappopolazione, il terrorismo, la povertà, l'analfabetismo e la corruzione. Nonostante questi fattori, esso vanta doti strategiche e potenziale di sviluppo. Negli anni ha goduto di notevoli progressi nella riduzione della povertà arrivando al secondo più basso tasso di povertà organico dell'Asia del Sud. La sua borsa valori è stata tra le più performanti dell'Asia. Il Pakistan è membro delle Nazioni Unite, del Commonwealth delle nazioni, dei Prossimi undici, dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, dell'ECO, dell'UfC, del protocollo di Kyoto, dell'ICCPR, dell'RCD, dell'UNCHR, della Banca Asiatica d'Investimento per le Infrastrutture del G20 per i paesi in via di sviluppo, dell'ECOSOC; è membro fondatore dell'Organizzazione della cooperazione islamica e del SAARC.
La Chiesa ortodossa, talvolta indicata anche come Chiesa ortodossa orientale, Chiesa cristiana d'Oriente o Chiesa cattolica ortodossa, è una comunione di Chiese cristiane nazionali, che sono o autocefale (cioè il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa in terra al di sopra di sé) o autonome (cioè dipendenti da un patriarcato, ma da esso distinte). Delle Chiese autocefale, nove sono patriarcati, storici o moderni. Come è indicato nelle pubblicazioni del Dipartimento di Statistiche delle Nazioni Unite, le denominazioni usate dai vari stati per indicare le religioni non sono uniformi. Così i cattolici sono identificati come "cattolici" in Portogallo, ma "cattolici romani" in Germania, e il termine "ortodosso", che in Etiopia indica soprattutto appartenenza alla Chiesa ortodossa etiope, una delle Chiese ortodosse orientali, in Romania indica soprattutto l'essere membri della Chiesa ortodossa romena, una delle Chiese che in inglese e tedesco sono anch'esse chiamate orientali (usando però Eastern, un vocabolo distinto da Oriental, anche se sinonimo), ma che in lingue che non dispongono di una simile coppia di sinonimi sono chiamate bizantine o calcedonesi. Queste ultime lingue attualmente riservano l'aggettivo "orientali" per le Chiese che non accettano il Concilio di Calcedonia.La Chiesa ortodossa, erede della cristianità dell'antico Impero romano, ridotto poi in quello chiamato dagli storici l'Impero bizantino, è ora suddivisa negli antichi quattro Patriarcati storici di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme della Pentarchia (senza il quinto, d'Occidente) e in diverse altre chiese autocefale (delle quali non tutte si chiamano patriarcati). Essa ritiene che solo al proprio interno, quindi in via esclusiva, sussista la continuità della Chiesa universale fondata da Gesù Cristo (proprio come lo ritiene, da parte sua, la Chiesa cattolica romana).
Concita De Gregorio (Pisa, 19 novembre 1963) è una giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana. Editorialista de La Repubblica, è stata direttrice dell'Unità dal 2008 al 2011.
La Resistenza italiana, semplicemente Resistenza, anche detta Resistenza partigiana o Secondo Risorgimento, fu l'insieme di movimenti politici e militari che in Italia dopo l'armistizio di Cassibile si opposero al nazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana. Nella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale e che, a guerra finita, scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo. Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra. Il periodo storico in cui il movimento fu attivo ha inizio dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre), e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell'appello diramato dal CLNAI per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano dell'Alta Italia. Alcuni storici hanno evidenziato più aspetti contemporaneamente presenti all'interno del fenomeno della Resistenza: "guerra patriottica" e lotta di liberazione da un invasore straniero; insurrezione popolare spontanea; "guerra civile" tra antifascisti e fascisti, collaborazionisti con i tedeschi; "guerra di classe" con aspettative rivoluzionarie soprattutto da parte di alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti.
La condizione femminile in Italia ha compiuto, nel tempo, moltissimi progressi, di gran lunga significativi; e le donne si sono viste riconoscere durante il XIX e il XX secolo sempre maggiori diritti, che precedentemente erano riconosciuti solo agli uomini. I pieni diritti tra uomo e donna in Italia sono garantiti e pienamente riconosciuti dal 1 gennaio 1948, con l'entrata in vigore della nuova Costituzione Italiana. Al giorno d'oggi, tuttavia, possono permanere alcune disuguaglianze in ambito politico, sociale ed economico che devono essere ancora pienamente superate. Al 2020, infatti, solo cinque donne hanno ricoperto 3 delle 5 massime cariche dello Stato: la carica di presidente del Senato è stata ricoperta da una donna per la prima volta da Maria Elisabetta Alberti Casellati, in carica dal 24 marzo 2018; quella di presidente della Camera per ben tre volte, da Nilde Iotti (1979-1992), Irene Pivetti (1994-1996) e Laura Boldrini (2013-2018); quella di presidente della Corte Costituzionale per la prima volta dal 2019 al 2020 da Marta Cartabia, in carica per 9 mesi con la scadenza naturale del suo incarico istituzionale. Due tra le cinque massime cariche dello Stato (la prima e la quarta) non ancora ricoperte da donne al momento sono quella del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio.
Fabrizio Mori (Cascina, 4 dicembre 1925 – Trequanda, 2010) è stato un etnografo e archeologo italiano, noto per i suoi studi sull'arte rupestre del Sahara.
Danilo Dolci (Sesana, 28 giugno 1924 – Trappeto, 30 dicembre 1997) è stato un sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza italiano. Fu soprannominato Gandhi della Sicilia o Gandhi italiano (quest'ultimo soprannome condiviso con altre personalità, come Aldo Capitini e Franco Corbelli).
Mohāndās Karamchand Gāndhī (Hindi: महात्मा गांधी; AFI: [ˈmoːɦənd̪aːs ˈkərəmtʃənd̪ ˈɡaːnd̪ʱi] ), comunemente noto con l'appellativo onorifico di Mahatma (in sanscrito: महात्मा, letteralmente "grande anima", ma traducibile anche come "venerabile", e per certi versi correlabile al termine occidentale "santo") (Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) è stato un politico, filosofo e avvocato indiano. Altro suo soprannome è Bapu (in gujarati: બાપુ, traducibile come "padre"). Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza). Con le sue azioni, Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi. In India, Gandhi è stato riconosciuto come "Padre della nazione" e il giorno della sua nascita (2 ottobre) è un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Ignazio Silone, pseudonimo e poi, dagli anni sessanta, anche nome legale di Secondo Tranquilli (Pescina, 1º maggio 1900 – Ginevra, 22 agosto 1978), è stato uno scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo italiano. Annoverato tra gli intellettuali italiani più conosciuti e letti in Europa e nel mondo, il suo romanzo più celebre, Fontamara, emblematico per la denuncia della condizione di povertà, ingiustizia e oppressione sociale delle classi subalterne, è stato tradotto in innumerevoli lingue; tra il 1946 e il 1963 ha ricevuto ben dieci candidature al Premio Nobel per la letteratura. Per molti anni esule antifascista all'estero, ha partecipato attivamente e in varie fasi alla vita politica italiana, animando la vita culturale del paese nel dopoguerra: tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, ne viene in seguito espulso per la sua dissidenza con la linea stalinista; si sposta dunque su posizioni affini al socialismo democratico. La rottura con il partito comunista, negli anni del secondo dopoguerra, lo porterà ad essere spesso osteggiato dalla critica italiana e solo tardivamente riabilitato, mentre all'estero è stato sempre particolarmente apprezzato.
Lev Nikolàevič Tolstòj, in russo: Лев Николаевич Толсто́й?, [ˈlʲɛf nʲɪkɐˈɫaɪvʲɪtɕ tɐɫˈstoj] , in italiano anche noto come Leone Tolstoi (Jàsnaja Poljana, 9 settembre 1828 – Astàpovo, 20 novembre 1910), è stato uno scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale russo. Divenuto celebre in patria grazie a una serie di racconti giovanili sulla realtà della guerra, il nome di Tolstoj acquisì presto risonanza mondiale per il successo dei romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, a cui seguirono altre sue opere narrative sempre più rivolte all'introspezione dei personaggi e alla riflessione morale. La fama di Tolstoj è legata anche al suo pensiero pedagogico, filosofico e religioso, da lui espresso in numerosi saggi e lettere che ispirarono, in particolare, la condotta nonviolenta dei tolstoiani e del Mahatma Gandhi.