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L'incisione è una tecnica artistica. Può essere in cavo o in rilievo. La tecnica in cavo consiste in una matrice di metallo che può essere incisa direttamente (bulino, niello, maniera nera, puntasecca), oppure incisa con acidi (acquaforte, acquatinta, cera molle). Tale tecnica viene denominata in cavo perché l'inchiostro di stampa penetra nei solchi formatisi per azione del bulino o dell'acido. L'impressione sulla carta lascia sempre il segno della matrice. La tecnica in rilievo prevede che una matrice venga scolpita in altorilievo (tipo timbro); anticamente soltanto in legno (silografia o xilografia), oggi anche in linoleum, in pannello di fibra a media densità o in altri materiali simili. L'incisione viene usata da tempo anche nel campo dell'oreficeria, come decorazione di un oggetto (anello, bracciale o altro) associato anche a tecniche di incastonatura. Particolare tecnica incisoria, manuale e meccanica insieme, è il ghiglioscé.
La Battaglia di dieci uomini nudi è un'incisione a bulino (42,4x60,9 cm) di Antonio del Pollaiolo, databile al 1460-1465 circa e conservata, nel migliore esemplare, al Museum of Art di Cleveland. Tra le varie copie ne esiste anche una al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe a Firenze e una alla Biblioteca Marucelliana. Quest'ultima è stata esposta in occasione della grande mostra per i cinquecento anni dell'Orlando Furioso a Ferrara nel 2016 - 2017Questa incisione influenzò moltissimo sulla realizzazione del Combattimento tra Amore e Castità di Perugino, realizzato per lo studiolo di Isabella d'Este, oggi al Museo del Louvre e per la Battaglia di Cascina di Michelangelo.
Zoan Andrea (XV secolo – Milano, XVI secolo) è stato un incisore italiano. Attivo fra il 1475 e il 1520, è ancor oggi difficile trovare dati certi sulla sua vita. Infatti, intorno all'opera di tre artisti italiani vissuti fra il Quattrocento e il Cinquecento, c'è stata confusione; oltre a Zoan Andrea, sono esistiti anche Zoan Andrea Valvassore o Varvossore, incisore ed editore operante a Venezia, e Giovanni Antonio da Brescia, incisore di opere di Mantegna; Jean Duchesne, esaminando per primo le incisioni nelle collezioni del Cabinet des estampes della Bibliothèque nationale de France a Parigi, nel 1819, avanzò l'ipotesi che dietro questi nomi, apparentemente simili, si celassero artisti differenti.