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La traduzione è un'attività che comprende l'interpretazione del significato di un testo ("sorgente", "di origine", "di partenza" o "prototesto") e la successiva produzione di un nuovo testo, equivalente a quello di origine, ma in un'altra lingua (lingua "di destinazione", "di arrivo" o "metatesto"). Il termine "traduzione" tuttavia non indica solamente l'atto del tradurre, ma anche il testo tradotto, risultante da questa attività; per questi motivi, spesso alcuni studiosi e teorici hanno preferito evitare l'ambiguità usando un termine diverso e più specifico: ad esempio, il sostantivo "il tradurre" (Henri Meschonnic) oppure le locuzioni "attività traducente" (activité traduisante), "operazione traducente" (opération traduisante) (Georges Mounin) o altre ancora.
La scienza della traduzione (Translation Studies nella tradizione anglosassone ) è un ambito interdisciplinare cui afferiscono elementi delle scienze sociali e umanistiche; concerne lo studio della teoria, la descrizione e le applicazioni pratiche dell'interpretariato e traduzione. In una prospettiva semiotica, può essere definita come la disciplina scientifica che studia tutte le trasformazioni semiotiche dal prototesto al metatesto (ovvero il processo traduttivo). In questo senso, si differenzia dalla traduzione come attività, dalla traduzione come prodotto o metatesto e dalla teoria della traduzione, che ha carattere normativo anziché descrittivo e non è quindi una disciplina scientifica. Tra le trasformazioni considerate, la traduzione intralinguistica, interlinguistica, intersemiotica, intertestuale, metatestuale, intratestuale, intestuale. Come scienza interdisciplinare, prende in prestito dai differenti campi di studi che sostengono la traduzione. Questi comprendono la letteratura comparata, l'informatica, la storia, la linguistica, la filologia, la filosofia, la semiotica, la terminologia, la lessicologia. In numerose lingue ci si riferisce a questo insieme di teorie anche con il termine traduttologia, uso considerato erroneo in quanto basato sul nome francese della disciplina, la traductologie, invalso dal 1972.
La memoria di traduzione (in inglese translation memory, TM) è un particolare tipo di database utilizzato in programmi software progettati per assistere e aiutare il processo di traduzione. Alcuni programmi che usano memorie di traduzione sono noti come manager di memorie di traduzione (TMM). Le memorie di traduzione vengono tipicamente utilizzate con strumenti dedicati, ad esempio Traduzione Assistita da Computer Computer Assisted Translation (CAT), programmi per la videoscrittura, sistemi per la gestione della terminologia, dizionari multilingue, o anche risultati grezzi di traduzione automatica. L'idea che sta alla base delle memorie di traduzione risale alla fine degli anni settanta, tuttavia queste sono state immesse per la prima volta sul mercato solo alla fine degli anni '80. Una memoria di traduzione è composta da segmenti di testo del brano da tradurre in una lingua emittente e dalle corrispondenti traduzioni in una o più lingue riceventi. Questi segmenti, o stringhe, possono essere interi blocchi di testo, paragrafi frasi o sintagmi. Le coppie che si creano sono chiamate "unità di traduzione". Le singole parole, invece, non vengono gestite direttamente dalle TM, ma da database terminologici. Alcune ricerche dimostrano che molte ditte produttrici di documentazione multilingue usano sistemi di gestione di memorie di traduzioni. In un'indagine su professionisti della traduzione nel 2006, l'82,5% di 874 questionari ha confermato l'utilizzo di TM.L'uso di TM è correlato con tipi di testo caratterizzati da termini tecnici e strutture di proposizione semplici (tecniche o seppure in minor grado, commerciali e finanziarie), buona esperienza nell'ambito dei computer, e ripetitività dei contenutiIl traduttore fornisce al software di gestione della memoria di traduzione un brano origine da tradurre o prototesto. Il programma quindi divide il prototesto in segmenti, ricerca eventuali corrispondenze tra tali segmenti e i segmenti origine precedentemente tradotti e inseriti in memoria di traduzione disponibili, poi propone le corrispondenze trovate come possibili soluzioni di traduzione. Il traduttore può accettare le corrispondenze proposte ovvero sostituirle o modificarle per adattarle meglio al significato del prototesto e utilizzare la versione modificata. Negli ultimi due casi il segmento di prototesto e il corrispondente segmento tradotto metatesto, abbinati, sono inseriti nella memoria di traduzione. Alcuni programmi per la gestione di memorie di traduzione cercano solo le concordanze al 100% (concordanze esatte), vale a dire recuperano solo segmenti di testo che corrispondono esattamente alle unità di traduzione presenti nelle memorie di traduzione. Altri invece utilizzano algoritmi di corrispondenza approssimati, fuzzy: cercano stringhe che corrispondono parzialmente al segmento origine e le propongono al traduttore evidenziando le differenze; questi potrà peraltro impostare nel programma la percentuale di concordanza minima da considerare. La flessibilità e la robustezza degli algoritmi di ricerca delle concordanze determinano ampiamente le prestazioni del programma di gestione della memoria di traduzione, anche se per alcune applicazioni la percentuale di corrispondenze esatte è tanto alta da giustificare l'utilizzo delle sole concordanze esatte. I segmenti che non hanno nessuna corrispondenza in memoria dovranno essere tradotti manualmente dal traduttore. Questi nuovi segmenti tradotti vengono archiviati nel database, dove possono essere utilizzati per traduzioni future e nelle ripetizioni dello stesso brano in corso di traduzione. Le memorie di traduzione sono particolarmente efficienti per la traduzione di testi molto ripetitivi, come ad esempio i manuali tecnici. Sono utili anche per tradurre cambiamenti aggiunti man mano a un testo già tradotto in precedenza, in quanto permettono, per esempio, di trattare un minor numero di cambiamenti in una nuova versione di un manuale. Al contrario, le TM sono tradizionalmente considerate inadeguate per la traduzione di testi letterari per il semplice motivo che in questo tipo di testi la ripetizione è assente, o quasi. Tuttavia, alcuni le trovano utili anche per testi non ripetitivi, perché le risorse database create per le ricerche di concordanza hanno un valore per determinare l'uso appropriato dei termini, per l'assicurazione della qualità (nessun segmento vuoto), e per la semplificazione del processo di revisione (segmento sorgente e destinazione sono sempre visualizzati insieme, mentre i traduttori, in un ambiente di revisione tradizionale, devono lavorare con due documenti).
John Donne (/ˈdʌn/; Londra, 22 gennaio 1572 – Londra, 31 marzo 1631) è stato un poeta, religioso e saggista inglese, nonché avvocato e chierico della Chiesa d'Inghilterra. Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni, sonetti e satire. Può essere considerato come il rappresentante inglese del concettismo durante l'epoca post-elisabettiana. La sua poetica fu nuova e vibrante per quanto riguarda il linguaggio e l'invettiva delle metafore, specie se paragonato ai suoi contemporanei. Lo stile di Donne è caratterizzato da sequenze iniziali ex abrupto e vari paradossi, dislocazioni e significati ironici. La sua frequente drammaticità e i discorsi da ritmi giornalieri, la sua tesa sintassi e la sua eloquenza di pensiero furono sia una struggente reazione nei confronti dell'uniformità convenzionale della poetica elisabettiana sia un adattamento in inglese delle tecniche barocche e manieriste europee. Celebre il suo sermone Nessun uomo è un'isola (meditazione XVII) citato da Ernest Hemingway in epigrafe a Per chi suona la campana, e da cui trae ispirazione un omonimo libro di Thomas Merton.
Google Traduttore è un servizio di traduzione automatica multilingue sviluppato da Google LLC. Offre un'interfaccia web, app mobili per Android e iOS e un'API che aiuta gli sviluppatori a creare estensioni del browser e applicazioni software. Google Traduttore supporta oltre 100 lingue a vari livelli e, a partire da maggio 2017, serve oltre 500 milioni di persone al giorno. Lanciato nell'aprile 2006 come servizio di traduzione automatica di statistiche, ha utilizzato le trascrizioni delle Nazioni Unite e del Parlamento europeo per raccogliere dati linguistici. Piuttosto che tradurre direttamente le lingue, prima traduce il testo in inglese e poi nella lingua di destinazione. Durante una traduzione, cerca frasi in milioni di documenti per aiutare a decidere la traduzione migliore. La sua accuratezza è stata criticata e ridicolizzata in diverse occasioni. A novembre 2016, Google ha annunciato che Google Traduttore sarebbe diventato una Google Neural Machine Translation (GNMT), che traduce "intere frasi alla volta, anziché pezzo per pezzo. Utilizza questo contesto più ampio per aiutare a capire la traduzione più pertinente, che poi riorganizza e aggiusta per farla essere più simile a un parlare umano con una grammatica corretta". Originariamente abilitato solo per alcune lingue nel 2016, GNMT viene gradualmente utilizzato per più lingue.
La figura retorica (spesso anche semplicemente chiamata figura; in greco σχῆμα, schêma; in latino figura, da fingo, 'plasma'), in retorica, è, fin dalle sue forme classiche, qualsiasi artificio nel discorso volto a creare un particolare effetto. Si parla di "artificio" in quanto la figura rappresenta, soprattutto nel linguaggio poetico, una "deviazione", uno "scarto" rispetto al linguaggio comune: così le intende il maestro di retorica romano Marco Fabio Quintiliano (I secolo d.C.). Autori come il saggista francese Gérard Genette (in Figure, 1969) hanno evidenziato il paradosso che implica questa definizione, in quanto anche il linguaggio comune è intriso di deviazioni e scarti, con ampio uso delle figure. Dal canto suo, il saggista bulgaro Cvetan Todorov (in Ducrot-Todorov, Dizionario enciclopedico delle scienze del linguaggio, 1972) ha sottolineato come non ogni figura rappresenti una deviazione dal linguaggio comune (non sono tali, ad esempio, l'asindeto e il polisindeto). Nel complesso, a dispetto del chiaro senso dello scarto che le figure portano con sé, non è facile individuare la norma espressiva rispetto a cui la deviazione verrebbe esercitata.Fu comunque Gorgia da Lentini (V secolo a.C.) il primo ad individuare il ricorrere di espedienti formali nella cura della prosa ricercata, come l'isocolo, l'omoteleuto, l'antitesi. Cicerone (I secolo a.C.) parlò delle figure come di lumina ('luci'), flores ('fiori') e colores ('colori'), per il potere di illuminare il discorso e di attribuirgli varietà e vivacità.
1984 (Nineteen Eighty-Four) è uno dei più celebri romanzi di George Orwell, pubblicato nel 1949 ma iniziato a scrivere nel 1948 (anno da cui deriva il titolo, ottenuto appunto dall'inversione delle ultime due cifre). Le Monde lo posiziona al 22º posto della classifica dei 100 migliori libri mai scritti. La specificità del romanzo 1984 (Nineteen Eighty-Four): "Nella comprensione profonda delle possibilità di manipolazione psicologica dello stato totalitario, va individuata la vera specificità di 1984, il romanzo più famoso di Orwell. Nell'incubo fantascientifico lì descritto, l'autorità dell'Oceania è programmaticamente orientata ad imporre un linguaggio inadatto all'espressione delle potenzialità critiche del pensiero. Cerca quindi di abituare le menti umane alla tolleranza (diciamo sudditanza) per le contraddizioni logiche che caratterizzano la propaganda politica del Grande Fratello, e cerca di canalizzare l'emotività individuale nelle sole direzioni utilizzabili per la riproduzione dell'ordine sociale. Orwell ha presentato in modo così accurato processi mentali ("bipensiero") e strutture linguistiche ("neolingua") funzionali all'irrazionalismo sociale totalitario, che 1984 è diventato una citazione d'obbligo nei manuali di psicologia sociale e negli studi sulla comunicazione interpersonale".
Il Corano (in arabo: القرآن, al-Qurʾān; letteralmente: «la lettura» o «la recitazione salmodiata») è il testo sacro dell'Islam. Per i musulmani il Corano, così come viene letto oggi, rappresenta il messaggio rivelato intorno al 600 d.C. da Dio (in arabo:الله Allah) a Maometto (in arabo: مُـحَـمَّـد, Muḥammad) per un tramite angelico - a partire dal 22 dicembre 609 - e destinato a ogni essere umano sulla Terra. Opera culminante di una Rivelazione cominciata con Adamo (in arabo: آدم, Ādam) - primo uomo e primo profeta musulmano - e passata per un grande numero di Profeti e Messaggeri provenienti da differenti contesti culturali e religiosi che il Corano e la tradizione islamica incorporano, sebbene talvolta con alcune differenze rispetto alla narrazione biblica. Secondo la tradizione islamica, riportata nelle maggiori collezioni di hadith, il Corano sarebbe stato recitato da Maometto a vari testimoni, che ne impararono a memoria alcuni versetti o tutto il corpus, oltre a vari compilatori – detti kuttāb – tra cui Muʿāwiya b. Abī Sufyān, ʿAbd Allāh b. Saʿd b. Abī Sarḥ e Zayd b. Thābit. Dai kuttāb venne quindi scritto su vari supporti (presumibilmente foglie della palma, scapole di grandi animali poi raccolti e risistemati definitivamente su ordine del califfo ʿUthmān b. ʿAffān, che avrebbe fatto realizzare le prime quattro copie manoscritte complete (che inviò nelle quattro città principali della Umma) e ordinato di bruciare le versioni discordanti. A questo riguardo si è ipotizzato che dei manoscritti ritrovati a Ṣanʿāʾ nel 1972, più antichi di quelli di ʿUthmān, potessero costituire una versione inedita del Corano, diversa da quella conosciuta; l'analisi dei testi ha tuttavia dimostrato che non contenevano sostanziali variazioni e che si trattava di manoscritti di fortuna, probabilmente utilizzati da musulmani non raggiunti dal testo di ʿUthmān. Nel giro di venti anni dalla morte di Maometto il Corano comparve comunque nella sua forma scritta ed escluse le aggiunte di circa mille Alif (prima lettera dell'alfabeto arabo) disposte – secondo lo studioso tedesco Gerd-Rüdiger Puin – da al-Ḥajjāj b. Yūsuf nel 700; esso sarebbe rimasto pressoché invariato.