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Viareggio è un comune italiano di 60 241 abitanti della provincia di Lucca in Toscana. Viareggio è conosciuta, oltre per l'attività cantieristica come località di turismo balneare, per la pesca, per la floricultura e per il Carnevale, nato nel 1873. La città è un attivo centro industriale e artigianale, soprattutto nel campo della cantieristica navale, da tempo conosciuta in tutto il mondo. Viareggio è nota anche in ambito storico-religioso (tra le vicende più significative quelle di Sant'Antonio Maria Pucci e di Clelia Merloni) ed è sede di molti premi e manifestazioni tra i quali il Premio letterario Viareggio Répaci, istituito nel 1929, il Premio Viareggio Sport, istituito nel 1985, e il Torneo Mondiale Coppa Carnevale di Viareggio, istituito nel 1949. È inoltre da ricordare il Festival Gaber, in memoria di Giorgio Gaber, al quale partecipano artisti di spicco del panorama musicale italiano.
Taranto (; Tarde - AFI: [ˈtardə] - in dialetto tarantino) è un comune italiano di 189 823 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia, in Puglia, situato sull'estremità nord occidentale della regione storico-geografica denominata Salento, nonché sull'estremità orientale della zona costiera denominata Arco ionico tarantino. Fu fondata dagli Spartani nell'VIII secolo a.C. col nome di Taras. La città, grazie alla sua posizione strategica al centro dell'omonimo golfo, alla fertilità del suo territorio e al commercio, divenne la più importante Polis della Magna Grecia e una tra le città di maggior rilievo in tutto il mondo antico, affermandosi come un fiorente centro culturale, economico e militare, che diede i natali a intellettuali del calibro di Archita, Aristosseno, Livio Andronico, Leonida ed Eraclide di Taranto nonché ad atleti le cui gesta divennero leggendarie in tutto il mondo greco, come Icco e il cosiddetto Atleta di Taranto. All'apice del suo sviluppo, raggiunse l'egemonia sulle altre colonie greche del Sud Italia e venne scelta come sede della lega italiota. Fu l'ultima città magnogreca a cadere in seguito all'espansione di Roma, non prima di aver ingaggiato con essa le cosiddette guerre pirriche, un conflitto durato 5 anni. Pur sconfitta, continuò a esercitare una grandissima influenza culturale sul resto dell'Italia meridionale e sulla stessa Roma, entrando a far parte dell'immaginario collettivo del tempo come luogo contraddistinto da opulenza e da ingenti bellezze naturali, celebrate da Orazio e numerosi altri autori. Nel periodo normanno, divenne capitale del Principato di Taranto, che durante i suoi 377 anni di storia arrivò a comprendere la quasi totalità del Salento. Taranto dà il nome alla specie Lycosa tarantula (ragno lupo), un tempo molto comune nelle campagne locali, cui si devono i termini tarantella e tarantismo, nonché la parola tarantola, usata oggi per indicare i noti ragni della famiglia Theraphosidae. È soprannominata la Città dei due mari, per la sua peculiare posizione a cavallo di mar Grande e mar Piccolo. Nel primo, nei pressi delle Isole Cheradi, antistanti la città, vive e prospera una storica popolazione di delfini e altri cetacei; nel secondo è praticata da secoli e in larga scala la mitilicoltura, i cui prodotti sono noti a livello mondiale per la loro unicità. La città è sede dell'Arsenale marittimo della Marina Militare, dell'Ilva, uno tra i maggiori complessi industriali d'Europa per la produzione dell'acciaio, e del Museo archeologico nazionale MArTA, che è tra i musei più importanti d'Italia.
La stazione di Firenze Santa Maria Novella è la stazione centrale di Firenze, la quarta in Italia per flusso di passeggeri. Il fabbricato viaggiatori fu progettato all'inizio degli anni trenta da una squadra di architetti detta Gruppo Toscano, guidati da Giovanni Michelucci. Gli altri apparati tecnici e di servizio erano stati progettati da Angiolo Mazzoni e conclusi leggermente prima nel 1929 (come la Centrale termica). La stazione è considerata uno dei capolavori del razionalismo italiano. La stazione è collocata nel centro di Firenze in piazza della Stazione non lontano dai grandi viali di Circonvallazione e conta 59.000.000 di passeggeri all'anno.
La rete tranviaria di Firenze è un sistema tranviario quasi del tutto in sede protetta, dotato di asservimento semaforico, a servizio della città metropolitana di Firenze. Si compone di due linee, per una lunghezza totale di 16,8 km. La prima linea (T1 "Leonardo") fu inaugurata nel 2010 (ulteriormente estesa nel 2018), la seconda (T2 "Vespucci") nel 2019.
Il Politecnico di Milano (acronimo PoliMi) è un istituto universitario italiano di carattere scientifico e tecnologico, fondato a Milano nel 1863. I campi di studio e ricerca comprendono le tre macro-aree ingegneria, architettura e disegno industriale. In accordo con il QS World University Rankings, per l'area “Engineering & Technology” l'ateneo è classificato al ventesimo posto nel mondo. In particolare si è classificato: al 6º posto per la categoria "Art & Design", al 7º posto per la categoria "Architecture", al 7º posto per la categoria "Civil and Structural Engineering" e al 9º posto per la categoria "Mechanical, Aeronautical & Manufactuting Engineering".
Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un inventore, artista e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza: fu infatti scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista.
Fiorenzuola d'Arda (Fiurinsöla [fiurĩ'søːlɐ] o [fiurĩ'soːlɐ] in dialetto piacentino) è un comune italiano di 14 785 abitanti della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Il Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" ha sede a Milano; aperto nel 1953, con i suoi 50.000m² complessivi è il più ampio museo tecnico-scientifico in Italia e uno dei maggiori in Europa. Possiede la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire da disegni di Leonardo da Vinci. È visitato da 500.000 persone all'anno. Le collezioni contano 16.000 beni storici e includono testimonianze rappresentative della storia della scienza, della tecnologia e dell'industria italiane dal XIX secolo ai giorni nostri. Nei suoi 14 laboratori interattivi si svolgono attività che seguono il metodo educativo basato sull'educazione informale. Il museo collabora con i principali musei scientifici europei e mondiali e dal 2003 è membro di ECSITE (European Collaborative for Science, Industry and Technology Exhibitions). Il museo è dal 2000 una fondazione di diritto privato, i cui soci fondatori sono il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; i partecipanti sostenitori sono Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Milano; le principali università milanesi fanno parte del consiglio scientifico. Il museo è collocato in via San Vittore 21 nell'antico monastero di San Vittore al Corpo, a fianco alla chiesa omonima, nelle vicinanze del luogo dove Leonardo possedeva alcuni terreni coltivati a vigna, all'epoca appena fuori le mura cittadine. È anche non lontano dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove si trova il celebre Cenacolo, e dalla Basilica di Sant'Ambrogio.
Esino Lario (/ˈɛzino ˈlarjo/; in pronuncia locale /ˈe-/; Isen [ˈiːzen] in dialetto esinese; Esin [ˈeːziŋ] in dialetto lecchese) è un comune italiano di 757 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, situato a 12 chilometri da Varenna, nella Val d'Esino, ad un'altitudine di 910 metri s.l.m. L'origine del nucleo abitativo è documentata da ritrovamenti archeologici. La natura carsica del territorio rende Esino Lario ricco di testimonianze dell'orogenesi alpina, con fossili, massi erratici e grotte (di cui la più celebre è la Ghiacciaia del Moncodeno). Il territorio comunale fa parte della Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera ed è interamente compreso nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale.
Alabastro è il nome generico attribuito ad una roccia di tipo evaporitico di origine gessosa (solfato di calcio idrato) o calcitica (carbonato di calcio), che si presenta in aggregati concrezionati, zonati o fibroso-raggiati, di aspetto cereo, deposti in ambienti sotterranei da acque particolarmente dure. Il vocabolo è di origine orientale: per gli antichi greci la parola alábastron indicava un vaso di alabastro.
Cella Monte (Sela in piemontese) è un comune italiano di 505 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte.
La certosa di Pavia Gra-Car (Gratiarum Carthusia - Monastero di Santa Maria delle Grazie) è un complesso monumentale storico che comprende un monastero e un santuario. Si trova nel comune omonimo di Certosa di Pavia, località distante circa otto chilometri a nord del capoluogo di provincia. Edificato alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, in adempimento al voto della consorte Caterina dell'8 gennaio 1390, e come mausoleo sepolcrale della dinastia milanese, e completato entro la fine del 1400 in circa 50 anni, assomma in sé diversi stili, dal tardo-gotico italiano al rinascimentale, e vanta apporti architetturali e artistici di diversi maestri del tempo, da Bernardo da Venezia, il suo progettista originario, a Giovanni Solari e suo figlio Guiniforte, Giovanni Antonio Amadeo, Cristoforo Lombardo e altri. Originariamente affidato alla comunità certosina, poi quella cistercense e, per un breve periodo, anche quella benedettina, dopo l'unificazione del Regno d'Italia, la Certosa fu dichiarata nel 1866 monumento nazionale e acquisita tra le proprietà del demanio dello Stato italiano, così come tutti i beni artistici ed ecclesiastici in essa contenuti; dal 1968 ospita una piccola comunità monastica cistercense. Altri edifici che fanno parte del complesso monumentale ospitano la sede del Museo della Certosa di Pavia e la locale stazione dei Carabinieri.
L'Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, già Nuovo Manicomio Provinciale di Napoli, è stato un ospedale psichiatrico fondato nel 1909, intitolato allo psichiatra Leonardo Bianchi nel 1927, primo direttore del nosocomio. Tra i più antichi ed estesi d'Italia, in seguito alla Legge Basaglia del 1978, come in altre strutture nazionali, fu avviato un lento processo di chiusura, per permettere la ricollocazione dei 750 internati presenti nell'ospedale. Nel 2002, con il ricollocamento presso altre strutture degli ultimi 70 pazienti, si arrivò alla chiusura definitiva. L'ultimo Direttore Sanitario fu Fausto Rossano.
Col termine piemontese infernòt si indica un locale sotterraneo costruito scavando a mano una particolare roccia arenaria, la pietra da cantoni, o in tufo e solitamente adibito a cantina o dispensa. Caratteristica comune a cantine e infernòt è l'assenza di luce e di aerazione diretta. L'infernòt si distingue tuttavia dalla cantina vera e propria, rispetto alla quale occupa in genere una posizione inferiore e svolge una funzione sussidiaria, concentrata sulla conservazione del vino imbottigliato. Le costruzioni note come infernòt sono intimamente legate alla storia secolare della vinificazione in Piemonte e compaiono pertanto nelle aree collinari di questa regione, intensamente coltivate a vite. Sebbene non esclusiva, la zona del Basso Monferrato Casalese costituisce la principale area di rinvenimento di tali strutture. Di particolare interesse, da questo punto di vista, è la zona limitrofa al comune di Ottiglio, Grazzano Badoglio e quella nel comune di Vignale Monferrato, aree dove in passato sorgevano le cave che fornivano il materiale per la costruzione delle case della zona. Non lontano da Casale, si segnalano attestazioni sporadiche di infernòt anche in altri comuni del Monferrato, come Castagnole Monferrato e Canelli con le sue Cattedrali sotterranee, e della Langa astigiana.Esistono tuttavia altri "infernòt", a Torino e nel Canavese, diversi per origine e costruzione. La voce italiana "infernotto", di diffusione locale, deriva dal piemontese infernòt, ricollegabile all'antico provenzale enfernet, espressione utilizzata per indicare una prigione angusta. Nella letteratura tecnica fino al XIX secolo, l'uso del vocabolo mostra un'oscillazione semantica fra un significato specifico dominante, attraverso il quale è denominato un locale di piccole dimensioni soggiacente alla cantina, e uno uso più generale, che può adattarsi a vere e proprie cantine, anche di ampie dimensioni. Quest'ultimo significato resta tuttavia secondario, mentre l'uso avvalora l'associazione fra il vocabolo infernòt e i concetti di profondità e ristrettezza spaziale. Gli infernòt furono costruiti quasi tutti da contadini o cavatori senza alcuna nozione di ingegneria o architettura, ma sono ancora intatti grazie alla solidità e alla particolare resistenza del materiale di scavo. Alcuni infernòt erano dotati di un alloggiamento per il ghiaccio, per la conservazione di merci deperibili (carni e verdure in particolare). Tali strutture sono generalmente costruite entro abitazioni private. Un'interessante eccezione è costituita dall’infernòt dell'Ecomuseo della Pietra da Cantoni di Cella Monte. Lo scavo di un infernòt aveva luogo durante la stagione invernale, quando i contadini e vignaioli non erano intenti in attività agricole, e poteva richiedere due o tre anni di lavoro. Un censimento degli infernòt nel Monferrato Casalese, effettuato negli anni 2001-2004, ha permesso di evidenziare differenti tecniche di esecuzione. L’infernòt poteva essere realizzato solamente tramite scavo dell'arenaria, oppure attraverso la combinazione di scavo e successiva costruzione di nicchie e sistemi di contenimento, realizzati in arenaria o con mattoni. Un catalogo tipologico delle strutture censite nel Casalese evidenzia differenze nella realizzazione anche per quel che riguarda la distribuzione degli spazi (monocamera; multicamera; a corridoio e camera), la collocazione (sotto la cantina e la casa; sotto la cantina, sotto uno spazio pubblico come una strada o una piazza; a livello della cantina; a livello della strada o del cortile) e la finitura delle pareti (a spacco naturale; con picconatua e vista; a superficie rasata). Anche le misure restituiscono un quadro composito. Se la media di una struttura monocamera va dai 5 agli 8–9 m2, si segnalano casi eccezionali che vanno da 1 m2 fino a 20 m2 per infernòt a camera doppia. Piuttosto uniforme risulta invece la datazione delle strutture censite, che i graffiti incisi sull'arco di ingresso o sulle pareti collocano durante gli anni '80-'90 del XIX secolo. Esiste un circuito turistico degli infernòt, grazie al quale è possibile visitare queste strutture con una visita guidata. È possibile anche visitare gli Infernot pubblici comunali nel concentrico di Terruggia e di Vignale Monferrato (AL), aree allestite per la visita in sicurezza ed ubicate presso il Comune a Terruggia, ed il Palazzo Callori a Vignale Monferrato.
Gli ecomusei della Lombardia sono degli ecomusei che hanno sede in Lombardia in Italia. Gli ecomusei della Lombardia possono essere riconosciuti dalla Regione Lombardia e possono fare parte della rete degli ecomusei della Lombardia. La storia degli ecomusei in Lombardia è legata alla legge regionale n. 13/2007 che ne istituzionalizza la natura e stabilisce una serie di criteri affinché gli enti possano essere riconosciuti dalla Regione Lombardia. Nel 2014 gli ecomusei riconosciuti sono 44.