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Virgilio Malvezzi (Bologna, 8 settembre 1595 – Castel Guelfo di Bologna, 11 agosto 1654) è stato uno scrittore, militare e politico italiano.
La Storia della letteratura italiana è la principale opera di Francesco De Sanctis (1817-1883), critico letterario e saggista italiano dell'Ottocento: essa costituisce la prima, sistematica, compatta e coerente sintesi di tutta la letteratura italiana.
La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
La letteratura inglese (English-language literature) indica l'insieme di quelle attività indirizzate alla produzione di testi scritti a fini artistici, in poesia o in prosa, in lingua inglese. Essa dunque non è limitata alla produzione letteraria interna al Regno d'Inghilterra e alle sue varie evoluzioni, ma comprende anche molta della letteratura scozzese, gallese e irlandese, scritta in inglese anche prima che i territori suddetti facessero parte del Regno Unito o dopo la loro eventuale uscita da esso. Oltre a questo, tale letteratura comprende le produzioni delle colonie o ex-colonie britanniche, prima tra tutte gli Stati Uniti, dove l'inglese è lingua ufficiale.
Juan de Mariana (Talavera de la Reina, 1536 – Toledo, 16 febbraio 1624) è stato un gesuita, teologo e storico spagnolo. È considerato, insieme a Baltasar Gracián, Pedro de Ribadeneira, Juan Eusebio Nieremberg e Francisco Suárez uno dei più importanti autori gesuiti del Siglo de Oro e della scuola di Salamanca.
Emanuele Tesauro (Torino, 3 gennaio 1592 – Torino, 26 febbraio 1675) è stato un drammaturgo, retore, storico e letterato italiano, autore del celebre trattato Il cannocchiale aristotelico, considerato «una pietra miliare sul cammino della storia dell'estetica». In esso il Tesauro, muovendo dal terzo libro della Retorica aristotelica, studiò la natura propria dell'arguzia e le figure del linguaggio, offrendo una trattazione sistematica del concettismo profonda e coerente, superiore a quella, pur celebrata, di Baltasar Gracián, che egli certamente conobbe. Essa contiene già come un abbozzo o presentimento di quello che doveva poi essere l'estetica moderna. Scrisse in prosa, oltre a una Filosofia morale (Torino 1670) tipicamente secentesca, che fu più volte ristampata e tradotta in varie lingue, opere di storia come i Campeggiamenti, o vero Istoria del Piemonte (1ª ed. completa, Torino 1674, sulle guerre del Piemonte contro gli Spagnoli), Del regno d'Italia sotto i Barbari (ivi 1663), e una Historia della città di Torino (ivi 1679, continuata da Francesco Maria Ferrero, ivi 1712), e fu autore di poesie e tragedie.