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Sulky, Sulci, Solci (in greco antico Solkoi, Σολκοί) o Sulcis fu una città fenicia e poi punica e romana della Sardegna, capitale dei Solcitani, ed oggi un sito archeologico nella provincia del Sud Sardegna. Sorgeva nel luogo dell'odierna Sant'Antioco, sul versante nord dell'omonima isola dell'arcipelago sulcitano. Il nome fenicio era composto da quattro consonanti: "Samek", "Lamed", "Kaf" e "Yod"
Il Sardus Pater era il dio eponimo dei Sardi nuragici venerato presso il tempio di Antas, il Sardopatòros ieròn (in greco antico Σαρδοπατώρος Ιερόν ossia il tempio del Sardus Pater, Sàrdos, Σάρδος Πατήρ) ricordato dal geografo Tolomeo e situato nella Sardegna meridionale (Sulcis) a circa 10 chilometri a sud del paese di Fluminimaggiore. L'esatta localizzazione del tempio diede luogo nel passato ad ampi dibattiti ed a svariate ricerche portate avanti da archeologi e studiosi della storia sarda. Però la certezza che ad Antas si trovasse proprio il tempio del Dio dei nuragici si ebbe a partire dal 1954 quando una studentessa dell'Università di Cagliari (L. Caboni) nell'ambito delle ricerche per preparare la sua tesi di laurea, tra le rovine del tempio scoprì un frammento dell'epistilio. Durante la campagna di scavi iniziata nel 1966 e condotta dagli archeologi Gennaro Pesce e Sabatino Moscati, venne rinvenuta una tabella bronzea recante una dedica al dio ed un frammento con un'iscrizione riguardante l'erezione del Templum Dei Sardi Patris Babi (tempio del dio Sardus Pater Babai). Tale frammento completava quello precedentemente rinvenuto nel 1954 e consentiva di ricomporre l'iscrizione integrale del frontone..
I Sardi (in sardo: Sardos o Sardus; italiano: Sardi; sassarese: Sardhi; gallurese: Saldi; algherese: Sards) sono la popolazione nativa e gruppo etnico da cui deriva il nome della Sardegna, isola e regione autonoma italiana.
Il parco geominerario storico e ambientale della Sardegna raggruppa e identifica otto aree della Sardegna per un totale di 3500 km² (appartenenti a 81 comuni differenti) rese uniche da una comune storia mineraria, e dal ruolo ricoperto nella lunghissima storia dell'industria estrattiva dell'Isola.
Enrico Costa (Sassari, 11 aprile 1841 – Sassari, 26 marzo 1909) è stato uno scrittore e giornalista italiano. È stato un poligrafo, considerato il più alto esponente del romanzo storico sardo, sebbene non il pioniere. Filo rosso di tutta la sua carriera artistica, in quanto quella lavorativa è stata quasi totalmente spesa nelle banche sassaresi, è stata la ricerca storica, volta alla conoscenza ed allo studio della Sardegna. Le sue ricerche l'hanno portato ad occuparsi della sua città, della storia, della geografia (curò delle guide dell'isola), degli usi e i costumi dei sardi. Fra le sue opere più importanti Sassari, una monumentale enciclopedia riguardante la storia della città e fra i romanzi Il muto di Gallura.