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L'uso bellico della polvere da sparo è una tecnica militare comunemente associata allo sviluppo di armi da fuoco adatte all'uso sui campi di battaglia, anche se in realtà la scoperta e l'utilizzo della polvere nera in oriente è di diversi secoli precedente la diffusione di massa. Inizialmente utilizzata a fini ricreativi, la polvere da sparo venne usata diffusamente sin dal XII secolo, durante la Dinastia Song, per la costruzione di armi in forma di primitivi protorazzi o frecce incendiarie ed esplosive. Queste armi, che inizialmente comprendevano frecce propulse a razzo, razzi con catene chiodate e pentole esplosive, ed in seguito arrivarono a comprendere veri e propri cannoni e pezzi di artiglieria, furono usate dai difensori cinesi durante le invasioni mongole, e contribuirono in modo determinante alla difesa dell'impero. In seguito, i mongoli acquisirono alcune rudimentali tecniche legate a queste armi, e le portarono con sé nella loro marcia verso l'Europa e il Medio Oriente durante il XIII secolo. Questo primo contatto fu uno stimolo per lo sviluppo delle nuove armi da fuoco soprattutto in Europa, dove nel XV secolo l'uso della polvere da sparo cominciò a diventare significativo, gettando le basi per la fine della guerra di cavalleria. L'uso delle armi da fuoco personali fu via via più predominante durante l'età moderna e continuando fino a metà del XIX secolo, con il proprio apice con le Guerre napoleoniche, ossia tra il 1792 ed il 1815.
La storia militare è l'insieme delle informazioni riguardanti gli eventi della storia umana riconducibili alla categoria del conflitto. Esso può spaziare in un intervallo che va dalle scaramucce tribali, passando per i combattimenti tra forze armate in senso proprio, fino alle guerre mondiali che coinvolgono la maggior parte della popolazione umana. Gli storici militari registrano (con la scrittura o altrimenti) gli eventi della storia militare. L'attività militare è un processo costante da migliaia di anni, e le tattiche essenziali, la strategia e gli scopi delle operazioni militari restano immutati nella storia. Attraverso lo studio della storia, i militari cercano di non ripetere gli errori del passato, e di migliorare la prestazione attuale instillando nei comandanti la capacità di cogliere le analogie storiche durante le battaglie, in modo da far tesoro delle lezioni acquisite. Le principali aree d'interesse della storia militare abbracciano la storia delle guerre e la storia dell'arte militare.
La propaganda è "l'attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifici atteggiamenti e azioni" ovvero il "conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo". In antitesi alla propaganda dovrebbe essere la pura e semplice esposizione dei fatti nella loro completezza ovvero la descrizione della realtà nella sua interezza.
La guerra medievale è la guerra nel Medioevo europeo. Sviluppi tecnologici, culturali e sociali resero inevitabile una vistosa trasformazione nel carattere della guerra come veniva praticata nell'antichità, cambiando le tattiche ed il ruolo della cavalleria ed artiglieria. Simili schemi bellici esistevano in altre parti del mondo. In Cina attorno al XV secolo gli eserciti passarono da una struttura imperniata su masse di fanteria al modello di forze armate che avevano il proprio nerbo nella cavalleria, ad imitazione dei popoli nomadi della steppa. Il Medio Oriente ed il Nordafrica usavano metodi ed equipaggiamenti simili a quelli europei, e si verificò un considerevole scambio di tecniche e di tattiche fra le due culture. È opinione piuttosto diffusa che il Medioevo in Giappone si sia protratto fino al XIX secolo. Analogamente in Africa - nel Sahel e nel Sudan stati come il regno di Sennar e l'impero Fulani impiegarono tattiche ed armi medievali per tutto l'Ottocento.