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I test proiettivi sono strumenti psicologici di prestazione tipica, costituiti da stimoli visivi intenzionalmente ambigui. Il compito del soggetto è in genere quello di fornire una descrizione o di raccontare una storia ispirata all'immagine rappresentata. Lo scopo del test dovrebbe essere quello di far emergere contenuti psichici inconsci, come emozioni nascoste o conflitti interni. I test proiettivi sono spesso criticati perché non sembrano offrire le garanzie di oggettività della misurazione dei test standardizzati.
In psicologia e psichiatria, il test di Rorschach (pr. /ˈroːrʃax/), così chiamato dal nome del suo creatore Hermann Rorschach (1884-1922), è un noto test psicologico proiettivo utilizzato per l'indagine della personalità. In particolare, fornisce dati utili per quanto riguarda il funzionamento del pensiero, l'esame di realtà, il disagio affettivo e la capacità di rappresentazione corretta di sé e degli altri nelle relazioni.
Il test (o reattivo) dell'albero di Karl Koch è un test psicologico proiettivo. Esso si basa sull'interpretazione del disegno di un albero per venire a conoscenza della personalità del soggetto che vi si sottopone. Il test compare per la prima volta nel 1949 come ausilio psicodiagnostico rivelatore dell'evoluzione psichica ed è considerato da alcuni psicologi un valido aiuto per comprendere gli aspetti nascosti della personalità.
La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale; si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche sia in condizioni di benessere che di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggettive (intrapsichiche), ambientali e/o relazionali (interpsichiche).
Il disegno infantile è una rappresentazione simbolica della realtà che porta il bambino a sviluppare la propria conoscenza sul mondo. Si presenta dapprima sottoforma di scarabocchio, quindi in maniera spontanea attraverso l’uso di linee e colori. Questo a partire dal 1º anno di vita fino ai 36 mesi circa. Per la maggior parte dei bambini il gesto di disegnare è visto come forma di svago e di divertimento, infatti il disegno libero può essere considerato un vero e proprio gioco. Il disegno ricopre molteplici funzioni: motoria, sensitiva, cognitiva ed emozionale. I bambini sviluppano i propri sensi attraverso la scrittura ed i colori e prendono coscienza di poter lasciare una “traccia”. Molte volte vengono proiettati su di un foglio sentimenti ed emozioni. A partire dai 3 anni i bambini iniziano a disegnare attraverso l’uso di forme e figure e a rendere sempre più realistico il proprio operato, attraverso varie fasi sino all’adolescenza e poi all’età adulta.