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150 ore per il diritto allo studio

Con l'espressione "150 ore per il diritto allo studio" si indica un istituto contrattuale che garantisce ai lavoratori dipendenti un monte ore massimo di permessi lavorativi retribuiti da impiegare in progetti ed attività riguardanti la propria formazione personale. Vennero introdotte in Italia per la prima volta nel 1973, in occasione del rinnovo del contratto nazionale degli operai metalmeccanici. Ufficialmente le 150 ore non sono mai state abolite, tuttavia la loro fruizione è venuta progressivamente meno nel corso degli anni, rimanendo legata al particolare contesto degli anni Settanta e delle grandi mobilitazioni. In compenso, in tempi successivi, sono state parzialmente sostituite da altre forme di lifelong learning.

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