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Il vino bianco esiste da millenni. Questa bevanda alcolica ha accompagnato lo sviluppo economico di continenti come l'Europa, l'America, l'Oceania i cui abitanti sono consumatori di vino. In Africa e in Asia la cultura vinicola ha avuto un impatto inferiore dovuto a ragioni climatiche e religiose. Il vino bianco è un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica del mosto di uva a bacca bianca o di uva a bacca nera con polpa incolore. Durante il processo di vinificazione viene sottoposto a dei trattamenti specifici per mantenere inalterata la colorazione gialla trasparente che lo contraddistingue. La varietà dei vini bianchi è dovuta a tre fattori: la grande diversità dei vitigni, delle modalità di vinificazione e della quantità di zucchero residuo presente nel vino. Il vino bianco è prodotto con uva proveniente prevalentemente da vitigni di colore verde o giallo che sono molto numerosi in tutte le zone in cui viene coltivata la vite. Alcuni vitigni sono molto conosciuti come lo Chardonnay B, il Sauvignon B o il Riesling B, altri invece sono meno famosi perché partecipano, assieme ad altri vitigni, all'elaborazione di vini come il Tokaji, lo Sherry, il Sauternes che sono, appunto, il risultato di un assemblaggio di diversi vitigni. Il vinificatore può anche impiegare uve provenienti da vitigni a bacca colorata a condizione di evitare di colorare il mosto nel momento della separazione della polpa dal succo. È il caso dello champagne, per la produzione del quale si utilizzano anche uve provenienti dal vitigno Pinot nero. Tra i numerosi tipi di vino bianco, quello secco è il più comune: più o meno aromatico e acidulo, è prodotto tramite fermentazione totale del mosto, che consiste nella trasformazione di tutti gli zuccheri in alcol e anidride carbonica. Invece, per la produzione dei vini dolci, amabili o liquorosi il vinificatore applica la tecnica della mutizzazione che consiste nell'interruzione della fermentazione prima che tutti gli zuccheri dell'uva si trasformino in alcol. Esistono vari metodi per arricchire il mosto di zucchero: surmaturazione dell'uva ancora in pianta, appassimento o marciume nobile. Quest'ultimo è un'alterazione dell'uva causata dalla Botrytis cinerea, che aumenta la disidratazione dell'uva e la concentrazione degli zuccheri nell'acino. Nei vini effervescenti (soprattutto i vini bianchi), l'effervescenza è dovuta alla presenza nel vino di anidride carbonica, prodotta nella fase di fermentazione, che sale in superficie sotto forma di bollicine al momento dell'apertura della bottiglia creando, inoltre, una delicata spuma. Reso famoso da scrittori, poeti, cabarettisti e pittori, il vino bianco è utilizzato come bevanda da aperitivo, da pasto, da dessert o come bevanda rinfrescante da consumare tra i pasti. Viene utilizzato anche in cucina per deglassare il fondo di cottura e per la preparazione di alcune pietanze grazie alla sua acidità, ai suoi aromi, alla sua tendenza a rendere tenera la carne. Tuttavia, gli effetti benefici del vino bianco sul nostro organismo sono minori rispetto a quelli del vino nero perché contiene meno polifenoli.
Il Marsala è un vino liquoroso a Denominazione di Origine Controllata (DOC) prodotto in Sicilia, ed esattamente a Marsala, da cui trae il nome.
Marcellino pane e vino (Marcelino pan y vino) è un film spagnolo del 1955 diretto da Ladislao Vajda, presentato in concorso all'8º Festival di Cannes, il cui protagonista, Pablito Calvo, all'epoca aveva solo sei anni. Il film è tratto dal romanzo di José María Sánchez Silva Marcelino Pan y Vino.
L'Aceto Balsamico Tradizionale (ABT) è un condimento tradizionale della cucina emiliana, prodotto con mosti cotti d'uve provenienti esclusivamente dalla province di Modena e Reggio Emilia, fermentati, acetificati ed in seguito invecchiati per almeno dodici anni. Pur affondando le proprie radici, probabilmente, già in età romana, la sua produzione è documentata a partire dal 1046. Fu molto apprezzato nel rinascimento dagli estensi, che lo fecero conoscere all'alta aristocrazia e a numerosi regnanti. Prodotto fra i più apprezzati - e sovente anche imitati - della cucina italiana, dal 2000 è tutelato dal marchio di denominazione di origine protetta (DOP), riconosciuto in due differenti denominazioni - Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM) e Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE). Il processo di trasformazione dei mosti può avvenire solo nelle particolari condizioni ambientali e climatiche tipiche dei sottotetti delle vecchie abitazioni e solo nel territorio delle due provincie emiliane, caratterizzato da inverni rigidi e estati calde e ventilate. Per queste ragioni non può essere ottenuto con lavorazioni industriali o su larga scala, per cui la sua la produzione è molto limitata e il prezzo piuttosto elevato. Non è da confondersi con l'Aceto Balsamico di Modena IGP, che è un prodotto composto con differenti proporzioni di aceto di vino (assolutamente non presente nell'ABT) e mosto cotto, solitamente industriale, ed è tutelato con un disciplinare differente.