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Sino alla fine della monarchia etiopica nel 1974 erano presenti in Etiopia due categorie di nobiltà: i Mesafint e i Mekwanint. I Mesafint (ge'ez: መሳፍንት masāfint, moderno mesāfint, singolare ge'ez: መስፍን masfin, moderno mesfin, "principe"), la nobiltà ereditaria, costituivano l'alta classe dirigente. I Mekwanint (ge'ez: መኳንንት mäkʷanin, moderno mäkʷenin, singolare ge'ez: መኳንንት mäkʷanin, moderno mäkʷenin, amarico መኮንን mekonnen, "governatore"), la nobiltà nominata, spesso di umile nascita, componeva la maggior parte della nobiltà. Fino al XX secolo le personalità più autorevoli e potenti della corte erano generalmente appartenenti ai Mekwanint nominati dal sovrano, mentre invece a livello locale i Mesafint godevano di maggiore influenza e potere. L'imperatore Hailé Selassié ridusse notevolmente le prerogative dei Mesafint, favorendo i Mekwanint, i quali vennero infine a coincidere sostanzialmente con il governo dell'Etiopia. I Mekwanint erano funzionari a cui erano stati concesse particolari cariche nel governo o a corte. Ai Mekwanint erano conferiti anche titoli prestigiosi come Ras e Balambaras. Un appartenente ai Mesafint avrebbe tuttavia avuto la precedenza in caso di detenzione del medesimo titolo. Ad esempio, Ras Mangascià Giovanni, figlio dell'imperatore Giovanni IV e quindi membro dei Mesafint, avrebbe avuto la precedenza rispetto a Ras Alula Engida, il quale era di umili origini e quindi membro dei Mekwanint, nonostante fossero detentori dello stesso titolo. Esistevano anche norme sulla precedenza parallele basate sull'anzianità, sulle cariche ricoperte e sulla data di conferimento del titolo, il che rese le regole per la precedenza piuttosto complicate. L'imperatore Hailé Selassié, come parte del suo programma di riforme moderne, e in linea con il suo obbiettivo di accentrare il potere in sfavore dei Mesafint, sostituì il tradizionale regolamento per la precedenza con un sistema semplificato di ispirazione occidentale, basato sulla sola importanza del titolo e, nel caso il titolo fosse stato il medesimo, sull'anzianità dell'ottenimento, a prescindere dalle modalità in cui esso era stato acquisito.
Con la locuzione guerra d'Eritrea si indica la serie di azioni militari che portarono alla conquista da parte del Regno d'Italia del territorio corrispondente all'attuale Eritrea, nonché alla difesa dello stesso dagli attacchi dell'Impero d'Etiopia e del Sudan mahdista; questa guerra viene considerata la prima guerra coloniale italiana.
L'Eritrea (in tigrino: ኤርትራ, Ērtra), ufficialmente Stato di Eritrea, è uno Stato che si trova nella parte settentrionale del Corno d'Africa, confinante con il Sudan a ovest, con l'Etiopia a sud e con il Gibuti a sud-est. L'est ed il nord-est del Paese possiedono una lunga linea costiera sul Mar Rosso direttamente di fronte ad Arabia Saudita e Yemen. Sono parte dell'Eritrea l'arcipelago delle isole Dahlak e alcune isole a ridosso delle isole Hanish. L'Eritrea è uno Stato multilingue e multiculturale, con due religioni prevalenti (islam sunnita e Chiesa ortodossa eritrea) e nove gruppi etnici. Fu creata come entità politica nel 1890 con il nome di Colonia eritrea.Il presidente Isaias Afewerki è stato eletto dall'Assemblea nazionale, composta da 150 membri del partito unico Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia, che si è costituita nel 1993, poco dopo l'ottenimento dell'indipendenza; è al potere da allora, e non ci sono state successive o ulteriori altre elezioni. L'Eritrea è di fatto un regime dittatoriale, senza libertà politiche e di associazione, senza potere giudiziario e fonti d'informazione indipendenti.