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Afrodite tipo Louvre-Napoli

L'Afrodite "Louvre-Napoli" era una statua greca attribuita allo scultore Callimaco e datata alla fine del V secolo a.C., nota da numerose copie o rielaborazioni della scultura romana. Il tipo scultoreo è citato anche come "Afrodite del Fréjus" o come "Venere Genitrice". L'originale poteva essere in bronzo secondo alcuni studiosi o in marmo secondo altri. È stato supposto che possa essere identificato con un simulacro di culto che Callimaco avrebbe realizzato per un tempio di Corinto o dell'agorà di Atene o ancora di Trezene (Afrodite Nymphia, citata da Pausania). Afrodite è raffigurata in piedi coperta da una lunga veste, ma con spalla e seno sinistri scoperti. Nella mano sinistra tiene racchiusa una mela, forse il pomo d'oro di Paride: in tal caso sarebbe da interpretare come un'Afrodite vincitrice (della gara di bellezza tra le dee). Il tipo statuario è stato interpretato anche come un'Afrodite protettrice delle spose nel giorno delle nozze. La figura si ispira a modelli policletei per il ritmo contrapposto delle braccia e delle gambe (poggia sulla gamba sinistra tesa, con la destra piegata e leggermente più indietro, e leva in alto il braccio destro). Il corpo è rivestito da un panneggio sottile e aderente, quasi trasparente, che richiama effetti delle sculture fidiache del Partenone, con pieghe lineari e nitide.

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  • Venere nuda

    Moran, James Sterling Firenze : Edizioni della Meridiana, 1971

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