Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Eros e agape è un saggio di Anders Nygren, teologo luterano svedese, pubblicato nel 1936. Secondo l'autore, l'agape, inteso come amore disinteressato (in italiano spesso tradotto con carità), è la concezione originale fondamentale del Cristianesimo. Ciò in quanto costituisce la risposta sia del problema religioso (cos'è Dio?) sia del problema etico (cos'è il bene?): la risposta è appunto l'amore. Nella predicazione di Gesù la comunione con Dio si fonda sull'amore, non infrangendo la Legge. Il motivo si esprime pienamente in Paolo, che lo collega alla croce di Cristo, e nell'espressione di Giovanni “Dio è amore”. Ad esso si contrappone l'eros (nell'accezione di eros “celeste” e non “volgare”), che impronta la religiosità ellenistica, da Platone ai neoplatonici fino allo gnosticismo. Con eros si intende la tendenza dell'anima a liberarsi dai vincoli della materia e dei sensi, per innalzarsi verso la sfera trascendente e riunirsi col divino. I due motivi hanno caratteri opposti. L'eros è desiderio dettato dal bisogno, tensione verso l'alto, amore egocentrico, che ama ciò che ha valore. È l'amore dell'uomo verso Dio. L'agape invece è dono, sacrificio, abbassamento, amore disinteressato e immotivato, il cui oggetto assume valore per il fatto di essere amato. È l'amore di Dio verso l'uomo, e dell'uomo verso il prossimo. Eros e agape si alternano, si intrecciano e si fondono nel corso della storia del Cristianesimo, insieme al motivo del nomos (la legge) ereditato dal giudaismo. Il pensiero dei Padri della Chiesa contiene tutti e tre i motivi. Fondamentale per la cultura medioevale sarà la sintesi di Agostino, che proporrà l'ideale della "caritas", sostanzialmente con il significato di eros (amore verso Dio), contrapposta a “cupiditas” (amore verso il mondo). Sarà poi Lutero, secondo Nygren, a rompere la sintesi, riaffermando l'esclusività del principio dell'agape. Nella prospettiva del padre della Riforma, la salvezza non deriva dalle opere, che, se compiute con lo scopo di acquistarsi dei meriti, perdono di valore; l'etica è semmai conseguenza della fede, che rende l'uomo capace di ricevere l'amore divino e canalizzarlo verso il prossimo.
Eros (dal greco antico: ἔρως), tradotto genericamente con amore, non ha quelle connotazioni intimistiche attribuite al termine italiano. Il concetto antico di eros (tradotto in latino con Cupido, Amor) è spesso associato all'attrazione sessuale ma anche, inteso come forza che tiene uniti elementi diversi e talora contrastanti senza arrivare ad annullarli, all'amicizia e, con la finalità di unire in un unico corpo sociale una moltitudine di cittadini, alla politica.Nel suo specifico significato filosofico eros è stato primariamente inteso come la forza vitale che muove il pensiero e la filosofia stessa, fungendo da tramite fra la dimensione terrena e quella sovrasensibile.
Eros (Ἔρως) è, nella religione greca, il dio dell'amore fisico e del desiderio (in latino conosciuto come Cupido) . Nella cultura greca ἔρως (eros, l'amore) è ciò che fa muovere verso qualcosa, un principio divino che spinge verso la bellezza. In ambito greco, quindi, non vi era una precisa distinzione tra «la passione d'amore e il dio che la simboleggiava».
Con la parola amore si pu intendere un'ampia variet di sentimenti ed atteggiamenti differenti, che possono spaziare da una forma pi generale di affetto ("amo mia madre; amo mio figlio") sino a riferirsi ad un forte sentimento che si esprime in attrazione interpersonale ed attaccamento, una dedizione appassionata tra persone oppure, nel suo significato esteso, l'inclinazione profonda nei confronti di qualche cosa.Pu anche essere una virt umana che rappresenta la gentilezza e la compassione, la vicinanza disinteressata, la fedelt e la preoccupazione benevola nei confronti di altri esseri viventi, ma anche il desiderare il bene di altre persone. Gli antichi Greci hanno individuato quattro forme primarie di amore: quello parentale-familiare (storge), l'amicizia (philia), il desiderio erotico ma anche romantico (eros), infine l'amore pi prettamente spirituale (agape, il quale pu giungere fino all'auto-annientamento o kenosis); gli autori moderni hanno distinto anche altre variet di amore romantico, mentre le tradizioni non occidentali contengono varianti o simbiosi di questi stati. Una tal ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessit dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere particolarmente difficoltoso definire in modo univoco e certo l'amore, rispetto ad altri stati emotivi. Nell'ambito della psicologia esso consiste in un rapporto duale basato su uno scambio emotivo generato dal bisogno fisiologico della gratificazione sessuale e dal bisogno psicologico dello scambio affettivo. L'amore nelle sue varie forme agisce come un importante facilitatore nella relazione interpersonale e, data la sua importanza psicologica centrale, uno dei temi pi comuni trattati nelle arti creative; pu infine essere inteso anche come un modo per tenere uniti gli esseri umani contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno e per aiutare la riproduzione umana e la conseguente continuazione della specie. Il termine pu acquisire ulteriori precisazioni o significati negli ambiti filosofico, religioso o nelle arti.