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La storia delle scienze agrarie è la visione, dal punto di vista storico, delle conoscenze ed anche delle tecnologie, che riguardano il mondo agricolo e che scienziati (all'inizio soprattutto inglesi, tedeschi, francesi e italiani) hanno creato in stretta correlazione con la chimica moderna, la fisica, la medicina, la genetica moderne. Le grandi civiltà del Pianeta, le antiche civiltà di Babilonia e dell'Egitto, quelle più recenti dell'India e della Cina, hanno contribuito grandemente al sorgere delle tecniche agricole, ma per un lungo lasso di tempo, solo in misura esigua all'agronomia come scienza moderna, che sotto questo punto di vista è stata tradizionalmente vista come un prodotto della scienza occidentale. Il divario è attualmente in buona parte colmato, l'attenzione dei paesi emergenti alla cultura agronomica fa pensare, addirittura a un sorpasso.
La storia dell'Italia repubblicana riguarda gli eventi attinenti alla storia della Repubblica Italiana che si sono succeduti a partire dal 1946; la storia repubblicana viene generalmente divisa nelle le fasi della prima e della seconda Repubblica.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
L'agricoltura biodinamica è un insieme di pratiche pseudoscientifiche basate sulla visione spirituale antroposofica del mondo elaborata dal teosofo ed esoterista Rudolf Steiner attuate durante la produzione agricola, in particolare di prodotti alimentari. Lo scopo di chi abbraccia queste credenze vorrebbe essere il raggiungimento di una agricoltura in maggiore equilibrio con l'ecosistema terrestre. La cosiddetta agricoltura biodinamica incorpora anche alcuni dettami dell'omeopatia e alcune tecniche dell'agricoltura biologica e, con un approccio definito olistico, considera come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso.In ragione di questi elementi e di altri ancora (ad esempio l'importanza attribuita alle "forze cosmiche" o il concetto di "energia vitale") ma soprattutto in ragione della mancanza di uno stretto rapporto di causa ed effetto che spieghi i suoi dettami, la biodinamica è considerata una pseudoscienza. Gli studi scientifici effettuati non hanno rilevato incrementi di qualità fra i prodotti biodinamici e quelli coltivati con i consueti metodi biologici.
Pierdomenico Perata (Genova, 24 marzo 1962) è un fisiologo italiano. Si occupa di fisiologia vegetale e biologia delle piante. A partire dall'8 maggio 2013 è rettore della Scuola Superiore Sant’Anna. È membro dell'Accademia dei Georgofili e socio dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL.
Giorgio Gallesio (Finalborgo, 23 maggio 1772 – Firenze, 30 novembre 1839) è stato un dirigente pubblico e botanico italiano. È sepolto tra gli uomini illustri nel chiostro della Basilica di Santa Croce in Firenze.
Francesco Salamini (Castelnuovo Bocca d'Adda, 18 marzo 1939) è un botanico e accademico italiano.
La collina è un rilievo di altitudine meno elevata e con aspetto meno impervio rispetto alla montagna. La distinzione tra montagna e collina non è netta ed esistono varie convenzioni in merito; d'ordinario si definisce collina un'altura che approssimativamente non supera i 500-600 metri di altitudine (purché non presenti un aspetto impervio), benché nelle rappresentazioni cartografiche siano mappati come collinari i rilievi di altitudine inferiore a 675 m s.l.m.. Un sinonimo assai diffuso di collina è colle; tuttavia nell'area alpina e nei territori francofoni tale ultimo termine è ambiguo poiché può assumere anche il significato di valico.
Amedeo Alpi (Grosseto, 7 ottobre 1941) è un docente italiano, professore ordinario di Fisiologia vegetale presso l'Università di Pisa. Laureato in Scienze Agrarie presso Università di Pisa, ottenne la libera docenza in Orticoltura e Floricoltura presso l'Università di Pisa. Nel 1975 è stato Commissario del Laboratorio Virus e Biosintesi del CNR a Milano. Dal 1975 al 1981 è stato membro del Consiglio scientifico dell'Istituto di Biosintesi vegetali del CNR a Milano. Dal 1985 al 1989 è stato presidente della Società italiana di Fisiologia vegetale (SIFV).