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Ettore (in greco antico: Ἕκτωρ, Héktōr; in latino: Hector) è un eroe della mitologia greca, figlio primogenito di Priamo, re di Troia, e di Ecuba. Era sposo di Andromaca e padre di Astianatte. Nell'Iliade Ettore fa parte del poema di Omero. Ettore, per non lasciare che i nemici prendano il sopravvento, li affronta per salvare la sua gente e la sua patria. Sa essere in battaglia un guerriero terribile, il più forte e valoroso fra i Troiani, ma a volte lo si vede anche indietreggiare. Durante la lotta contro il prode Achille inizialmente fu l'unico a fermarsi per affrontarlo, per poi darsi alla fuga, e infine prendere coraggio e affrontare il suo grande nemico in un duello per lui mortale. Partecipò alla guerra di Troia e fu il più importante difensore della città prima di essere ucciso in combattimento da Achille, rabbioso con lui per l'uccisione di Patroclo. Le sue vicende sono narrate principalmente nell'Iliade di Omero, di cui è il personaggio principale al pari di Achille. La fama dell'eroe omerico rimase viva anche in epoca post classica, e nel Medioevo egli fu ritenuto esemplare per la sua piena adesione agli ideali cavallereschi: venne infatti inserito tra i Nove Prodi.
Nella mitologia greca, la guerra di Troia fu una sanguinosa guerra combattuta tra gli Achei e la potente città di Troia, presumibilmente attorno al 1250 a.C. o tra il 1194 a.C. e il 1184 a.C. circa, nell'odierna Turchia. Gli eventi del conflitto sono noti principalmente attraverso i poemi epici Iliade ed Odissea attribuiti ad Omero, composti intorno al IX secolo a.C. Entrambi narrano una piccola parte del conflitto: l'Iliade i fatti avvenuti durante l'ultimo anno di guerra, l'Odissea, oltre al viaggio di Ulisse per tornare in patria, narra la conquista di Troia. Le altre opere del "Ciclo Troiano" sono andate perdute e sono conosciute solo tramite testimonianze posteriori. Singoli episodi sono infatti descritti in innumerevoli testi della letteratura greca e latina, e dipinti o scolpiti in numerose opere d'arte. Secondo l'Iliade, la guerra ebbe inizio a causa del rapimento di Elena, regina di Sparta, ritenuta la donna più bella del mondo, per mano di Paride, figlio di Priamo re di Troia. Menelao, marito di Elena, e il fratello Agamennone radunarono un esercito, formato dai maggiori comandanti dei regni greci e dai loro sudditi, muovendo guerra contro Troia. Il conflitto durò dieci anni, con gravissime perdite da entrambi gli schieramenti. Fra le vittime vi fu Achille, il più grande guerriero greco, figlio del re Peleo e della ninfa Teti. Achille era re dei Mirmidoni, che condusse in molte battaglie contro Troia, venendo infine ucciso da Paride che, per vendicare la morte del fratello Ettore, lo colpì con una freccia al tallone, suo unico punto debole. Troia infine cadde grazie all'astuto Ulisse e al suo piano del cavallo di legno, cambiando l'esito del conflitto. È ancora oggetto di studi e di controversie la questione della veridicità storica degli avvenimenti della guerra di Troia. Alcuni studiosi pensano che vi sia un fondo di verità dietro i poemi di Omero, altri pensano che l'antico poeta abbia voluto raggruppare in un unico conflitto, quello fra Greci e Troiani, le vicende di guerre e assedi diversi succedutisi nel periodo della civiltà micenea. I due poemi hanno comunque reso possibile la scoperta delle presumibili mura di Troia, collocando cronologicamente la guerra verso la fine dell'età del Bronzo, intorno al 1300 - 1200 a.C., in parte confermando la datazione di Eratostene.
L'Iliade (in greco antico: Ἰλιάς, Iliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero. Il titolo deriva da Ílion (Ἴλιον), l'altro nome dell'antica Troia, cittadina dell'Ellesponto (e da non confondere con Ilion nell'Epiro). Ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni dell'ultimo anno di guerra, in cui l'ira di Achille è l'argomento portante del poema. Opera ciclopica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale. Tradizionalmente datata al 750 a.C. circa, Cicerone afferma nel suo De oratore che Pisistrato ne aveva disposto la sistemazione in forma scritta già nel VI secolo a.C., ma si tratta di questione discussa dalla critica. In epoca ellenistica fu codificata da filologi alessandrini guidati da Zenodoto nella prima edizione critica, comprendente 15.696 versi divisi in 24 libri (ciascuno corrispondente a un rotolo, che ne dettava la lunghezza). Ai tempi il testo era infatti estremamente oscillante, visto che la precedente tradizione orale aveva originato numerose varianti. Ciascun libro è contraddistinto da una lettera maiuscola dell'alfabeto greco e riporta in testa un sommario del contenuto.
Agamennone (in greco antico: Ἀγαμέμνων, "molto determinato") è una delle figure più importanti della mitologia greca. Re dell'Argolide e capo supremo degli Achei nella guerra di Troia. Era figlio del re Atreo di Micene (o Argo) e della regina Erope, era il fratello di Menelao e cugino di Egisto. Divenne a sua volta re di Micene e sposò Clitennestra, sorella di Elena. Dalla loro unione nacquero quattro figli: Elettra, Ifigenia, Crisotemi e Oreste.
Omero, Iliade è una riscrittura e reinterpretazione del poema epico omerico dell'Iliade, scritta da Alessandro Baricco e pubblicata da Feltrinelli nel 2004.
Aiace (in greco antico: Αἴας, Áias) è una tragedia di Sofocle. Non ci sono dati certi sulla sua prima rappresentazione, ma si ritiene che sia avvenuta intorno al 445 a.C.