Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Pantheon di Parigi (in francese Panthéon de Paris), eretto come chiesa cattolica dedicata a Sainte-Geneviève, è un monumento situato nella capitale francese nel cuore del Quartiere latino (V arrondissement), in cima al colle di Sainte-Geneviève. È alto in tutto 83 metri. È circondato dalla chiesa Saint-Étienne-du-Mont, dalla biblioteca Sainte-Geneviève, dalla Sorbona e da altri edifici monumentali. Particolarmente suggestiva è la vista da rue Soufflot, vicino ai Giardini del Lussemburgo. Fu dapprima una semplice chiesa, ma nel corso del tempo si trasformò in una sorta di mausoleo dei resti mortali dei personaggi che hanno segnato la storia francese. Progettata da Jacques-Germain Soufflot è il primo grande monumento neoclassico. Dal 1920 è monumento storico di Francia.
La lingua ladina dolomitica (in ladino lingaz ladin dolomitan; [liŋ'gat͡s la'din dolomi'tan]), nota semplicemente come lingua ladina (lingaz ladin; [liŋ'gat͡s la'din]), è un idioma retoromanzo parlato in Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
La bocca del lupo è un film documentario di Pietro Marcello. Il titolo è ispirato da quello dell'omonimo romanzo verista di Remigio Zena.
Il sentiero dei nidi di ragno è il primo romanzo di Italo Calvino. Pubblicato nel 1947 da Einaudi, è ambientato in Liguria all'epoca della seconda guerra mondiale e della Resistenza partigiana. Nonostante una certa propensione per la dimensione fantastica, determinata dal fatto che gli eventi vengono narrati attraverso il punto di vista di un bambino, può ascriversi, assieme alla raccolta Ultimo viene il corvo (1949), alla corrente neorealista.
Il lupo della steppa (Der Steppenwolf, 1927) è un romanzo dello scrittore svizzero-tedesco Hermann Hesse. Combina elementi autobiografici a fantastici e psicoanalitici (era il periodo in cui Hesse frequentava con assiduità le sedute terapeutiche del dottor J.B. Lang, un allievo di Carl Gustav Jung); riflette il momento di profonda crisi spirituale vissuto dall'autore negli anni venti: rappresenta al contempo un atto d'accusa alla borghesia dominante la società, vista da Hesse come una struttura ipocrita, chiusa e limitante la libertà dello spirito. Il libro racconta la storia d'una profonda sofferenza psicologica che coglie il protagonista alla soglia della mezza età (la stessa età dell'autore nel periodo in cui scrive il romanzo). Harry soffre d'un forte conflitto inerente alla propria personalità; il percorso di guarigione è la riconciliazione delle due parti antitetiche e contrapposte che ha dentro sé tramite l'umorismo, la risata cioè anche nei confronti di se stessi e davanti all'inadeguatezza della società e dell'intera cultura umana. Solo considerando la realtà dal punto di vista ironico Harry percorrerà i passi necessari per condurlo lungo la direzione della perfezione artistica.