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La Scuola antropologica di Cagliari (o Scuola sarda di Antropologia) è una scuola di studi demo-etno-antropologici iniziata da Ernesto de Martino e Alberto Mario Cirese alla fine degli anni '50 del Novecento.
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato un regista, scrittore, drammaturgo, giornalista e filosofo italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, filosofo, romanziere, linguista, traduttore e saggista. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.
Ernesto de Martino (Napoli, 1º dicembre 1908 – Roma, 9 maggio 1965) è stato un antropologo, storico delle religioni e filosofo italiano.
I Quaderni del carcere sono la raccolta degli appunti, dei testi e delle note che Antonio Gramsci iniziò a scrivere dall'8 febbraio 1929, durante la sua prigionia nelle carceri fasciste. Tuttavia, va detto che dei 33 quaderni pervenuti, ben 12 furono scritti fra il 1934 e il 1935, quindi fuori del carcere, essendo egli stato posto in libertà condizionale dal 25 ottobre 1934. I Quaderni - recuperati dopo la morte di Gramsci e portati a Mosca - furono pubblicati dall'Editore Giulio Einaudi, organizzati e rivisti da Felice Platone sotto la guida di Palmiro Togliatti, in una prima edizione tra il 1948 e il 1951. Presentati originariamente secondo un ordine tematico, i Quaderni ottennero un enorme impatto nel mondo della politica, della cultura, della filosofia e delle altre scienze sociali dell'Italia del Dopoguerra, permettendo al Partito Comunista di avviare un'egemonia culturale incontrastata nel mondo intellettuale. Solo nel 1975 uscì un'edizione critica con un'accurata ricostruzione cronologica e filologica, curata da Valentino Gerratana. Le condizioni in cui nacquero portarono l'autore ad approfondire riflessioni in completa solitudine, dando così vita a scritti che proprio da questo carattere di autonomia da un dibattito pubblico vedono nascere le maggiori ragioni di interesse. Da una parte Gramsci considerava quegli scritti quasi "esercizi" contro l'inaridimento causato dalla vita carceraria, dall'altra era cosciente della possibilità di teorizzare libero da questioni politiche contingenti, quindi "per l'eternità". Le condizioni precarie, anche per motivi di salute, nelle quali vengono scritti, rendono comunque parzialmente approssimativo o comunque non definitivo il loro contenuto agli occhi dello stesso autore.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Giuseppe, suddivise per attività principale.
Giuseppe Vidossi (Capodistria, 30 marzo 1878 – Torino, 5 giugno 1969) è stato un linguista, glottologo e accademico italiano.
Il Giornale storico della letteratura italiana è il periodico più antico e illustre fra quelli dedicati alla letteratura italiana.
Cultura egemonica e culture subalterne. Rassegna degli studi sul mondo popolare tradizionale è un manuale di demo-antropologia scritto da Alberto Mario Cirese ed edito da Palumbo nel 1971. L'opera offre una sintesi critica dei principali indirizzi nel campo degli studi demologici (o di storia delle tradizioni popolari o di folklore) in Europa e in particolare in Italia, a partire soprattutto dal secolo XVI ai nostri giorni, informando sui numerosi e a volte radicali rivolgimenti di metodo, di prospettiva teorica e di tipi di interesse, come già prima elaborato da studiosi quali Paolo Toschi e Giuseppe Cocchiara. La prospettiva teorica proposta è fondamentalmente quella indicata da Antonio Gramsci nelle sue Osservazioni sul folclore nei Quaderni del carcere. Grandi differenze nel concetto di cultura e di folklore si evidenziano quando si fa entrare in gioco, come fa Gramsci, la nozione di società divisa in classi più o meno antagoniste, in quanto gerarchizzate verticalmente in egemoni e dominanti e in subalterne e strumentali. Questa nozione fa vedere come le caratteristiche della cultura siano determinate in ogni formazione sociale dal modo di partecipazione delle diverse classi e dei diversi ceti alla produzione, alla ripartizione e all'appropriazione dei beni materiali e spirituali. Da qui l'espressione che fa da titolo: cultura egemonica e culture subalterne, fusione coerente del patrimonio di studi antropologici, soprattutto demologici, con il vasto e complesso apparato teorico del marxismo attraverso la mediazione delle riflessioni di Gramsci. Si tratta di una convergenza tra un settore specialistico della ricerca antropologica e una specifica concezione scientifica generale del mondo e della vita umana. Adottato per oltre un quarantennio in numerosi corsi universitari non solo italiani, il manuale di Cirese (cartaceo B5150, ISBN cartaceo 978-88-8020-241-7) è uno dei frutti migliori della Scuola antropologica di Cagliari, ai cui membri giovani è dedicato.Ha avuto finora due edizioni e venti ristampe.
Antonio Viscardi (Venezia, 30 luglio 1900 – Bellano, 1º marzo 1972) è stato un filologo, critico letterario e accademico italiano.