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La scultura ellenistica è la produzione nell'ambito dell'arte plastica del mondo ellenico che convenzionalmente si data dal 323 a.C. (morte di Alessandro Magno), al 31 a.C. (battaglia di Azio e caduta dell'ultimo regno ellenistico). Essa si distingue dal periodo precedente nelle sue manifestazioni più creative con un deciso rinnovamento formale, tematico e contenutistico. Dal punto di vista formale tutte le premesse poste da Lisippo vengono sfruttate e sviluppate, sia per quanto riguarda i rapporti dell'opera con lo spazio e con il fruitore, sia negli aspetti di superficie con l'accentuarsi del chiaroscuro e con le ricerche sul modellato dei corpi e dei panneggi e infine con l'ulteriore elaborazione del "gruppo scultoreo", caro al maestro di Sicione, che acquisisce in epoca ellenistica struttura particolarmente complessa. Le innovazioni tematiche riguardano da una parte l'elaborazione del ritratto fisionomico anche nei suoi aspetti psicologici, sociali ed etnici, dall'altra l'evasione nell'idillio pastorale.
Il Regno di Pergamo fu un regno ellenistico con capitale Pergamo, fondato da Filetero agli inizi del III secolo a.C., capostipite della dinastia degli Attalidi, che si trovava nell'attuale Asia Minore. Il regno si espanse in particolare dopo la Pace di Apamea, stipulata nel 188 a.C., ma nel 133 a.C. l'ultimo sovrano, Attalo III, si diede alla repubblica romana.
Pergamo è un'antica città dell'Asia Minore, nell'Eolide (verso il sud-est della Troade e sud della Misia; e verso il nord dell'Ionia e nord-ovest della Lidia), posta a poca distanza dalla costa del Mar Egeo, su una collina (l'Acropoli di Pergamo) che costituisce la principale località archeologica dell'area. La città attuale è nota col nome di Bergama (Turchia, Provincia di Smirne). La città ebbe una fioritura in età ellenistica, quando divenne capitale dell'omonimo regno, raggiungendo il massimo splendore sotto la dinastia illuminata degli Attalidi (283-133 a.C.). La città divenne un importantissimo centro artistico, considerata quasi una seconda Atene ellenistica. In seguito divenne parte dell'Impero romano. Viene citata nell'Apocalisse di Giovanni come una delle sette chiese dell'Asia.
Il gruppo scultoreo di Laocoonte e i suoi figli, noto anche semplicemente come Gruppo del Laocoonte., è una scultura ellenistica della scuola rodia, in marmo (h 242 cm) conservata nel Museo Pio-Clementino dei Musei Vaticani, nella Città del Vaticano. Raffigura il famoso episodio narrato nell'Eneide che mostra il sacerdote troiano Laocoonte e i suoi figli assaliti da serpenti marini. L'opera è probabilmente una copia romana della versione originale in bronzo.