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Amnistia Togliatti

L'amnistia Togliatti fu un provvedimento di condono delle pene proposto alla fine della seconda guerra mondiale in Italia dal Ministro di grazia e giustizia Palmiro Togliatti, approvato dal governo italiano, promulgata con decreto presidenziale 22 giugno 1946, n.4.Umberto II appena divenne Re il 9 maggio 1946 chiese più volte al governo di emanare un decreto di amnistia; tuttavia il governo De Gasperi si oppose fermamente, reputando che il provvedimento avrebbe aumentato il consenso della monarchia nella campagna elettorale del referendum istituzionale del 2 giugno. L'amnistia comprendeva i reati comuni e politici, compresi quelli di collaborazionismo con il nemico e reati annessi ivi compreso il concorso in omicidio, pene allora punibili fino ad un massimo di cinque anni, i reati commessi al Sud dopo l'8 settembre 1943 ed i reati commessi al Centro e al Nord dopo l'inizio dell'occupazione militare Alleata ed aveva efficacia per i reati commessi a tutto il giorno 18 giugno 1946.Lo scopo era la pacificazione nazionale dopo gli anni della guerra civile, ma vi furono polemiche sulla sua estensione, tanto che il 2 luglio 1946 Togliatti, con l'emanazione della circolare n. 9796/110, raccomandò interpretazioni restrittive nella concessione del beneficio.

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