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Giuseppe Cassioli (Firenze, 26 ottobre 1865 – Firenze, 5 ottobre 1942) è stato un pittore e scultore italiano.
Stefano Ussi (Firenze, 2 settembre 1822 – Firenze, 11 luglio 1901) è stato un pittore italiano.
Francesco di Giorgio Martini (Siena, settembre 1439 – Siena, 29 novembre 1501) è stato un architetto, teorico dell'architettura, pittore, ingegnere, scultore, medaglista italiano.
Asciano è un comune italiano di 7 025 abitanti della provincia di Siena in Toscana. Sorge a circa 30 km a sud-est del capoluogo, nel cuore delle Crete senesi. L'attuale centro storico, di origini medievali, conserva pregevoli monumenti. La parte occidentale e meridionale del territorio comunale si caratterizza per un susseguirsi di biancane e calanchi che formano il suggestivo paesaggio dalle caratteristiche lunari delle crete senesi, conosciuto fin dal Medioevo come Deserto di Accona.
Angelo Visconti (Siena, 1829 – Roma, 4 agosto 1861) è stato un pittore italiano.
Bartolomeo Neroni, conosciuto anche con il soprannome de il Riccio (Siena, 1505 circa – Siena, 1571), è stato un pittore e scultore italiano.
La Banca Agricola Mantovana (in breve: BAM) era un istituto di credito con sede a Mantova, nato nel 1871 come società cooperativa. Dal 1999, in seguito ad Offerta Pubblica d'Acquisto, trasformatasi in società per azioni, entrò a far parte del gruppo bancario Banca Monte dei Paschi di Siena. La banca era presente con proprie filiali in 19 provincie di 4 regioni italiane (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte). Il 22 settembre 2008 è stata incorporata nella Banca Monte dei Paschi di Siena.
Annibale Gatti (Forlì, 1827 – Firenze, 1909) è stato un pittore italiano.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.