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Il termine turismo sociale ha fatto la sua comparsa tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta del XX secolo, e indicava le attività turistiche promosse da organizzazioni che operavano senza fini di lucro a favore dei "ceti popolari". L'Associazione Mecenate 90, che recentemente si è occupata del problema della definizione del turismo sociale, sostiene che questo si presenta oggi come un fenomeno trasversale che interessa in vario modo diversi soggetti e organismi, nonché diverse tipologie di turismo (balneare, sportivo, termale…). Prima ancora che il tipo di esperienza ricercata, si tratta di flussi motivati soprattutto dal desiderio di socializzazione; il turismo sociale cioè “prescinde dalla risorsa che caratterizza la vacanza e si concentra sulla soddisfazione dei bisogni di socialità”. Secondo gli autori di questo studio gli aspetti distintivi del turismo sociale sono quelli di una formula organizzata, rivolta ad un pubblico omogeneo, che propone caratteri di socialità e che tutela categorie deboli. Nel parere di Giancarlo Dall'Ara, esperto di marketing nel turismo, il significato della parola turismo sociale è piuttosto: nel turismo visto come diritto e come servizio sociale nel turismo inteso come momento di incontro, di relazione e di scambio di esperienze reciproche, e di culture tra persone di città e regioni diverse nella pratica turistica intesa come esperienza, come momento di affermazione e recupero della propria personalità, in tempi e spazi diversi.In conclusione, una definizione di turismo sociale per essere esaustiva deve fondarsi su tre componenti di base: i soggetti che lo praticano, persone che per motivi diversi, economici, fisici, culturali, politici, ma anche religiosi, non vedono garantito il diritto "inalienabile" alle vacanze i soggetti che lo organizzano, che non devono avere fini di lucro, o che almeno devono porsi come traguardo esplicito quello dell'accessibilità economica alla pratica turistica del maggior numero di persone un contenuto (educativo, esperienziale, relazionale, solidale, sociale) fortemente caratterizzante.
Il turismo è uno dei settori economici dell'Italia. Il paese è, nel 2019, il quarto più visitato al mondo con 94 milioni di visitatori secondo l'ENIT, con un numero pari a 217,7 milioni di presenze straniere e con 432,6 milioni di presenze totali. Secondo stime della Banca d'Italia del 2018, il settore turistico genera direttamente più del 5% del PIL nazionale (il 13% considerando anche il PIL generato indirettamente) e rappresenta oltre il 6% degli occupati.Al 2018, i luoghi di cultura italiani (che comprendono musei, attrazioni, parchi, archivi e biblioteche) sono pari a 6 610. Gli esercizi alberghieri attivi sono 33 000, mentre quelli extra alberghieri sono 183 000. Il flusso turistico nelle località costiere è del 53%; le città più attrezzate sono Grosseto per quanto riguarda gli agriturismi (217), Vieste per i campeggi ed i villaggi turistici (84) e Cortina d'Ampezzo per i rifugi montani (20).
Il turismo è l'insieme di attività e di servizi relativi a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione. Il soggiorno è generalmente non superiore ad un anno e il cui scopo abituale sia diverso dall'esercizio di ogni attività remunerata all'interno dello Stato visitato. In questo termine sono inclusi coloro che viaggiano per: svago, riposo e vacanza, visite ad amici e parenti, motivi di affari e professionali, di salute, religiosi.
Rimini (Rémin, Rémni o Rémne in romagnolo, , Rimino in italiano arcaico) è un comune italiano di 149 003 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. Località di soggiorno estivo di rilevanza internazionale, si trova sulla Riviera romagnola e si estende per 15 km lungo la costa dell'Alto Adriatico. Vanta una lunga tradizione turistica: nel 1843 vi fu inaugurato il primo stabilimento balneare in Italia. Colonia fondata dai Romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione è stata nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti dei quali restano tracce importanti.È stata feudo dei Malatesta, e la corte di Sigismondo Malatesta fu una delle più vivaci dell'epoca, ospitando artisti come Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Roberto Valturio, Matteo de' Pasti conservando rilevanti opere del Rinascimento italiano.