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Il XIV secolo fu un periodo di crisi per la società Europea, con alcuni fenomeni di grave portata, come la Grande carestia del 1315-1317 o la peste nera del 1347-1350. A fronte di un netto peggioramento delle condizioni di vita dei ceti più bassi, sulle cui spalle ricadde gran parte della crisi, si ebbero una serie di rivolte popolari in tutta Europa.
La Nobile Contrada del Bruco è una delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana di Siena.
Francesco da Barberino (Barberino Val d'Elsa, 1264 – Firenze, 1348) è stato un notaio e poeta italiano.
La Croce del Travaglio è il centro stradale della città di Siena, punto di incontro delle tre vie principali (via di Città, via Banchi di Sopra e via Banchi di Sotto) che fanno da spina dorsale dei tre Terzi.
Buovo d'Antona o Bovo d'Antona (in inglese Bevis of Hampton; in francese Beuve o Bueve o Beufves de Hanton(n)e; in anglo-normanno Boeve de Haumtone) è un eroe leggendario inglese, protagonista di un romanzo cavalleresco medievale.
Il bruscello è una forma arcaica di teatro popolare toscano, profondamente legato al mondo contadino ed oggi quasi estinto.
I Barberini (anticamente Tafani sin dall'XI secolo), originari di Barberino Val d'Elsa in Toscana, furono un'influente famiglia nobiliare italiana, trasferitasi prima a Firenze e poi a Roma. La famiglia raggiunse l'apogeo della sua potenza grazie al cardinale Maffeo Barberini, che nel 1623 venne eletto papa con il nome di Urbano VIII e che permise alla famiglia di accrescere la propria fortuna e il proprio lustro. I Barberini ottennero, infatti, tra gli altri, anche il titolo di "Principe di Palestrina" nel 1627. Furono inoltre grandi mecenati e protettori delle arti, circondandosi di grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Pietro da Cortona. A loro si deve, ad esempio, la costruzione a Roma del maestoso Palazzo Barberini o della stravagante Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, considerata un capolavoro del Barocco. Tuttavia, d'altro canto, abusarono e sfregiarono gli antichi monumenti, tanto che è divenuta celebre la locuzione latina "Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini" («Quello che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini»).