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L'Unione inquilini è il sindacato italiano degli inquilini e dei senza casa tea i promotori della Confederazione unitaria di base (CUB). È il più antico sindacato, nato il 29 gennaio 1968 in una affollata assembjea nel quartiere popolare di Quarto Oggiaro a Milano, per la tutela degli interessi degli inquilini e degli assegnatari. L'organo di stampa dell'Unione è stato negli anni '70 il Giornale dell'Unione inquilini.
Unione (in inglese Union) fu la denominazione a cui ci si riferiva per indicare gli Stati Uniti d'America, durante la guerra di secessione americana, ed in particolare il governo federale della Presidenza di Abraham Lincoln composto dai 20 "Stati liberi" e dai primi 5 "Stati cuscinetto" di frontiera rimasti ancora schiavisti (alcuni con amministrazioni locali divise e truppe inviate da entrambi i contendenti) che lo sostenevano. L'Unione verrà contrastata da 11 Stati Uniti meridionali schiavisti (o da 13, se vi si aggiungono anche il Territorio indiano e il Territorio Confederato dell'Arizona) che formarono gli Stati Confederati d'America, o anche meglio conosciuti come "la Confederazione". Dal momento che l'espressione era stata usata prima della guerra per riferirsi agli interi Stati Uniti (una "unione di Stati") il seguitare ad usarla da parte degli Stati non-secessionisti volle suggerire un principio di legalità, in quanto continuazione di una preesistente entità politica. Del pari nella terminologia pubblica degli Stati Uniti i nuovi Stati vengono "ammessi nell'Unione" e il discorso annuale rivolto dal Presidente degli Stati Uniti d'America ai membri del Congresso statunitense e al popolo è indicato come "discorso sullo stato dell'Unione". Durante la guerra civile i lealisti che vivevano sia negli "Stati cuscinetto" fra Unione e Confederazione che negli Stati Confederati vennero chiamati "unionisti"; circa 120.000 di loro servirono nell'Union Army durante il conflitto e tutti gli Stati del Sud, tranne la Carolina del Sud, armarono dei propri reggimenti "unionisti". Gli unionisti del Sud furono usati ampiamente come forze anti-guerriglia e come truppe d'occupazione nelle aree della Confederazione occupate dall'Unione. Tutti gli Stati dell'Unione fornirono dei soldati per l'esercito e per l'Union Navy, anche se le zone di confine inviarono anche decine di migliaia di soldati all'interno della Confederazione. Gli Stati di frontiera erano essenziali come base di rifornimento per l'invasione del profondo Sud e Abraham Lincoln si rese conto che non avrebbe mai potuto vincere senza il loro pieno controllo, in special modo il Maryland, che si trovava a Nord della capitale nazionale di Washington. Gli Stati Uniti d'America medio-occidentali forniranno le risorse industriali per una guerra meccanizzata che produceva grandi quantità di munizioni e forniture, oltre a consistenti finanziamenti; il "Midwest" forniva soldati, cibo, cavalli, sostegno finanziario e campi di addestramento. Gli ospedali dell'esercito saranno istituiti in tutta l'Unione. La maggior parte degli Stati aveva governatori del Partito Repubblicano che sostenevano con energia lo sforzo bellico e soppressero la sovversione contro la guerra nel 1863 e 1864. Il Partito Democratico sostenne fortemente la guerra all'inizio, ma già nel 1862 rimase diviso tra i cosiddetti "War Democrat" e l'elemento pacifista guidato dai "Copperheads"; questi ottennero importanti risultati alle elezioni di metà mandato nel 1862, in particolare nello Stato di New York. Persero terreno nel 1863, specialmente nell'Ohio. Nel corso della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1864 i Repubblicani si associarono sotto la bandiera del "National Union Party", che attirò molti War Democrat e soldati ed ottenne una schiacciante vittoria per Lincoln contro il candidato dell'opposizione George McClellan, ex comandante generale dell'esercito statunitense e della sua Armata del Potomac attestata sul Teatro Orientale. Gli anni della guerra saranno piuttosto prosperi, tranne là dove si svolgevano i più gravi combattimenti e dove operava la guerriglia lungo il confine meridionale; la crescita economica venne anche stimolata dalle pesanti spese governative e dalla creazione di un sistema bancario nazionale completamente nuovo. Gli stati dell'Unione investirono una grande quantità di denaro e sforzi nell'organizzare il sostegno psicologico e sociale per le mogli dei soldati, le vedove e gli orfani e per i soldati stessi. La maggior parte degli arruolati furono dei volontari, anche se dopo il 1862 in molti lo faranno per sfuggire al sorteggio di leva e approfittare dei generosi doni in denaro offerti dalle amministrazioni locali. La resistenza al tentativo di coscrizione sarà notevole in alcune grandi città, un esempio per tutti i massicci disordini di New York del luglio 1863, ed in alcuni distretti remoti come le aree minerarie del carbone della Pennsylvania.
Stati Confederati d'America (in inglese: Confederate States of America), abbreviato in CSA, è la denominazione ufficiale assunta l'8 febbraio 1861 da un nuovo paese costituito per accordo tra i sette Stati che, fra il dicembre 1860 e il febbraio 1861, avevano dichiarato la propria secessione dagli Stati Uniti d'America. Poiché dopo due mesi dalla costituzione della Confederazione scoppiò la guerra di secessione statunitense, che terminò con l'estinzione della Confederazione stessa, la storia degli Stati Confederati coincide in larghissima misura con quella della guerra.
L'Unione è stato un quotidiano d'ispirazione cattolica del primo Novecento, con sede a Milano. L'Unione sorse in seguito alla decisione del cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, di fondere i due principali giornali cattolici milanesi «L'Osservatore Cattolico» (espressione del cattolicesimo intransigente) e «La Lega Lombarda», conciliatorista. Quest'ultimo era nato il 2 gennaio 1886 ed era stato diretto da Carlo Locatelli e Giuseppe Sacchetti (1886-1888). Successivamente ne diventò proprietario, e direttore, il marchese Carlo Ottavio Cornaggia-Castiglioni. Fondata nel 1907, «L'Unione» fu edita sino al 1912, quando la testata confluì ne «L'Italia», organo d'informazione sempre d'ispirazione cattolica e di proprietà dell'arcidiocesi milanese. Direttore de «L'Unione» fu, per tutta la sua durata, Filippo Meda.