Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Gli ebrei sono presenti in Tunisia da circa 2000 anni. Dopo la conquista musulmana dell'Ifriqiya, gli ebrei vissero periodi di grande prosperità e tolleranza alternati a periodi di discriminazione. L'arrivo sul territorio di ebrei espulsi dalla Penisola iberica dopo il 1492 cambiò notevolmente l'aspetto della comunità. La situazione economica, sociale e culturale migliorò con l'avvento del Protettorato francese, prima di essere compromessa durante la seconda guerra mondiale, con l'occupazione del paese nordafricano da parte dell'Asse. La creazione di Israele nel 1948 sollevò una reazione generalizzata antisionista e poi antiebraica nel mondo arabo. Furono nazionalizzate le imprese e arabizzate l'istruzione e una parte dell'amministrazione. Gli ebrei iniziarono a lasciare la Tunisia in massa dal 1950, a causa dei problemi insorti e dell'atmosfera ostile generata dalla crisi di Biserta nel 1961 e la guerra dei sei giorni nel 1967. La popolazione ebraica della Tunisia, stimata di circa 100.000 persone nel 1948, nel 2003 era ridotta a circa 1.500 persone. Questi ebrei vivono principalmente a Tunisi e a Gerba, con comunità anche a Sfax, Susa e Nabeul. Gli ebrei tunisini emigrarono principalmente verso Israele e la Francia, dove mantennero la loro identità di comunità e le loro tradizioni, in gran parte dipendenti dall'Ebraismo sefardita. Il Giudaismo di Gerba, in particolare, è considerato quello più fedele alle tradizioni, in quanto è rimasto al di fuori della sfera di influenza delle correnti moderniste.
Il Corriere di Tunisi è un quindicinale di lingua italiana pubblicato in Tunisia. Il primo numero venne dato alle stampe nel 1869 ma le pubblicazioni vennero interrotte durante il protettorato francese della Tunisia (1881-1956) nell'ambito del disegno delle autorità di sopprimere l'uso della lingua italiana. Il giornale venne rifondato nel marzo del 1956 da Giuseppe Finzi, discendente del carbonaro livornese Giulio Finzi, esule a Tunisi dopo l'insuccesso dei moti del 1820-1821 dove riprese l'attività di tipografo che conduceva in Toscana. Dal 1963 al 2012 è stato diretto da Elia Finzi, figlio di Giuseppe. È pubblicato dalle Éditions Finzi di Tunisi e ha una diffusione tra 5.000 e 7.000 copie a edizione. Dal marzo 2005 ha una versione su Internet.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Claudio Martini (Il Bardo, 10 gennaio 1951) è un politico italiano, ex Sindaco di Prato ed ex Presidente della Regione Toscana. Dal 2013 al 2018 è stato anche senatore.