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Trollhunters: I racconti di Arcadia (Trollhunters: Tales of Arcadia) è una serie televisiva d'animazione fantasy creata per Netflix da Guillermo del Toro e prodotta dalla DreamWorks Animation e Double Dare You Productions. Segue la storia di James Lake Jr., un ragazzo adolescente che trova un misterioso amuleto e si ritrova in un regno segreto abitato da troll e altre creature magiche. Poco dopo, lui e i suoi amici hanno il compito di proteggere il nostro mondo dai pericolosi mostri che si nascondono nell'ombra della loro piccola città di periferia. I primi due episodi della serie sono stati presentati l'8 ottobre 2016 nel New York Comic Con. La prima stagione è stata distribuita in tutto il mondo su Netflix il 23 dicembre 2016. La seconda stagione è stata presentata per la prima volta il 15 dicembre 2017, e la terza e ultima stagione è stata presentata per la prima volta il 25 maggio 2018. In Italia la serie è stata anche trasmessa su K2 dal 9 aprile 2018.Sin dalla sua uscita, Trollhunters è stato ampiamente elogiato come una serie animata ambiziosa e al limite, il Filmink (un magazine australiano) lo ha definiti: "...l'animazione per bambini migliore seguita da Avatar: La leggenda di Aang." La serie è stata nominata per nove Daytime Emmy Awards nel 2017, vincendo più di ogni altro programma televisivo animato o live-action di quell'anno. Nelle sue prime due stagioni, ha anche ricevuto diversi Annie Awards, Kidscreen Awards e Saturn Award. Anton Yelchin ha continuato a far parte della serie nelle prime due stagioni, poiché aveva registrato abbastanza dialoghi per completarli prima della sua morte improvvisa. Yelchin è stato anche in grado di fornire una porzione di dialogo per la stagione finale, mentre le restanti parti del dialogo sono state registrate da Emile Hirsch. Visto l'enorme successo riscosso dalla serie, del Toro ha annunciato che Trollhunters sarà la prima serie televisiva animata a far parte di una trilogia, chiamata I racconti di Arcadia. La seconda serie, questa volta di genere fantascientifico, si intitola 3 in mezzo a noi ed è stata distribuita sempre da Netflix nel corso del 2018; la trilogia si concluderà con l'ultima serie, di genere fantasy, intitolata I Maghi, la quale verrà distribuita nel 2020.Lo stesso giorno cui uscito I Maghi su Netflix è stato annunciato il film Trollhunters: Rise of the Titans che concluderà I racconti di Arcadia in arrivo su Netfilx dal 2021.
Et in Arcadia ego un'iscrizione riportata in alcuni importanti dipinti del Seicento, fra cui uno del Guercino, realizzato fra il 1618 ed il 1622. Essa appare anche come iscrizione tombale sul dipinto "I pastori di Arcadia" (circa 1640), del pittore francese Nicolas Poussin. La frase pu tradursi letteralmente: "Anche in Arcadia io", dove Et sta per etiam (anche), viene sottinteso: sum (sono presente) o eram (ero). Sembra quindi volersi intendere con l'iscrizione: sia l'onnipresenza nel tempo e nello spazio della morte (sum - Io sono presente anche in Arcadia); sia la transitoriet di fronte alla morte della gloria letteraria del defunto (eram - Anche io ero in, facevo parte dell'Arcadia).
L'Arcadia (in greco: Ἀρκαδία) è una regione storica della Grecia, nella penisola del Peloponneso (cfr. l'attuale omonima unità periferica) che, nel corso della storia della letteratura, è stata elevata a topos letterario, in quanto percepita come un mondo idilliaco. Si presenta infatti come una regione montuosa, disabitata per via della sua topografia: prevalentemente occupata da pastori, ha assunto nella poesia e nella mitologia i connotati di sogno idilliaco, in cui non era necessario lavorare la terra per sostenersi, perché una natura generosa provvedeva già a donare all'uomo il necessario per vivere. Ha una diversa connotazione dal concetto di utopia.
L'Accademia dell'Arcadia è un'accademia letteraria fondata a Roma il 5 ottobre 1690 da Giovanni Vincenzo Gravina e da Giovanni Mario Crescimbeni coadiuvati nell'impresa anche dal torinese Paolo Coardi, in occasione dell'incontro nel convento annesso alla chiesa di San Pietro in Montorio di quattordici letterati appartenenti al circolo della regina Cristina di Svezia, tra i quali gli umbri Giuseppe Paolucci di Spello, Vincenzo Leonio da Spoleto e Paolo Antonio Viti di Orvieto, i romani Silvio Stampiglia e Jacopo Vicinelli, i genovesi Pompeo Figari e Paolo Antonio del Nero, i toscani Melchiorre Maggio di Firenze e Agostino Maria Taia di Siena, Giambattista Felice Zappi di Imola e il cardinale Carlo Tommaso Maillard di Tournon di Nizza. L'Accademia è considerata non solamente come una semplice scuola di pensiero, ma come un vero e proprio movimento letterario che si sviluppa e si diffonde in tutta Italia durante tutto il Settecento in risposta a quello che era considerato il cattivo gusto del Barocco. Essa si richiama nella terminologia e nella simbologia alla tradizione dei pastori-poeti della mitica regione dell'Arcadia ed il nome fu trovato da Taia durante una adunata ai Prati di Castello, a quei tempi un paesaggio pastorale. Oltre al nome dell'Accademia, emblematico da questo punto di vista, fu scelto seguendo questa tendenza anche il nome della sede, una villa sulla salita di via Garibaldi sulle pendici del Gianicolo: "Bosco Parrasio". I suoi membri furono detti Pastori, Gesù bambino (adorato per primo dai pastori) fu scelto come protettore; come insegna, venne scelta la siringa del dio Pan, cinta di rami di alloro e di pino e ogni partecipante doveva assumere, come pseudonimo, un nome di ispirazione pastorale greca.