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Bologna (, AFI: /boˈloɲ:a/; Bulåggna, AFI: /buˈlʌɲ:ɐ/, in dialetto bolognese;) è un comune italiano di 394 843 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana, a sua volta capoluogo dell'Emilia-Romagna, posta al centro di un'area metropolitana di circa un milione di abitanti. Sede della più antica università del mondo occidentale, ospita numerosi studenti che ne animano la vita culturale e sociale. Nota per le sue torri, i suoi lunghi portici, e un ben conservato centro storico, fra i più estesi d'Italia. La città, i cui primi insediamenti risalirebbero almeno al I millennio a.C., fu un importante centro urbano dapprima sotto gli Etruschi e i Celti, poi sotto i Romani e, nel Medioevo, come libero comune. Capitale settentrionale dello Stato Pontificio a partire dal Cinquecento, ebbe un ruolo molto importante durante il Risorgimento e, durante la seconda guerra mondiale, fu un importante centro della Resistenza. Nel secondo dopoguerra, come buona parte dell'Emilia, è stata governata quasi ininterrottamente da amministrazioni di sinistra. Bologna è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, in un'area in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. È sede di prestigiose istituzioni culturali, economiche e politiche, e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d'Europa. Nel 2000 è stata "capitale europea della cultura", mentre dal 2006 è "città della musica" UNESCO.
Filippo Calandrini (Sarzana, 1403 – Bagnoregio, 18 luglio 1476) è stato un vescovo cattolico e cardinale italiano, consacrato il 20 dicembre 1448 da papa Niccolò V, di cui era fratello uterino. Fu anche vescovo di Bologna, è perciò noto anche con il nome di Cardinale di Bologna. Ricoprì incarichi importantissimi nella Curia romana, come quello di Penitenziere maggiore ed è ricordato per aver traslato l'antica sede vescovile di Luni nella sua città natale, Sarzana.
Il Concordato del 1855 è il concordato tra la Santa Sede e l'Impero austriaco. Fu firmato il 19 agosto 1855 dal cardinale bolognese Michele Viale Prelà e dal cardinale austriaco Joseph Othmar von Rauscher per conto rispettivamente di papa Pio IX e dell'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria.
Carlo Luigi Morichini (Roma, 21 novembre 1805 – Roma, 26 aprile 1879) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano. Ebbe parte di rilievo nella vita politica e diplomatica dello Stato Pontificio nel 1847-1848. Fu anche il principale storico degli istituti di carità di Roma nel XIX secolo ed un poeta latino.
L'arcidiocesi dell'Aquila (in latino: Archidioecesis Aquilana) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Abruzzo-Molise. Nel 2016 contava 109.000 battezzati su 115.200 abitanti. È retta dall'arcivescovo cardinale Giuseppe Petrocchi.
Nino Alberto Arbasino (Voghera, 22 gennaio 1930 – Milano, 22 marzo 2020) è stato uno scrittore, giornalista, poeta, critico teatrale e politico italiano. Tra i protagonisti del Gruppo 63, la sua produzione letteraria ha spaziato dal romanzo (Fratelli d'Italia del 1963, riscritto nel 1976 e nel 1993) alla saggistica (ad esempio Un paese senza, 1980). Si considerava uno scrittore espressionista, e considerava Super Eliogabalo il suo libro più surrealista e anche quello più espressionista: «soprattutto per le descrizioni dei luoghi, che sono sempre onirici e deliranti».
L'abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano è un monastero della Congregazione vallombrosana situato nel territorio delle colline del Chianti, in località Passignano, nel comune di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze. Il monastero adottò la regola vallombrosana già nell'XI secolo per opera di Giovanni Gualberto, che qui morì nel 1073. Più volte distrutto e ricostruito, oggi appare più come un castello che come una comunità monastica. Il complesso monastico appare ancora oggi racchiuso all'interno della cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo ma sono evidenti le integrazioni neogotiche realizzate alla fine del XIX secolo quando, soppressa la comunità monastica, venne trasformato in una villa. La chiesa abbaziale, a pianta a croce latina, è stata quasi interamente ricostruita dalla seconda meta del XVI secolo e internamente affrescata dal Passignano e da Alessandro Allori. Il complesso monastico dal 1986 è tornato di proprietà dei monaci vallombrosani.