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Il liquido cefalorachidiano (LCR) (denominato anche liquor, liquido cerebrospinale, liquido subaracnoideo o liquido rachido-spinale, in inglese cerebrospinal fluid con acronimo CSF) è un fluido corporeo trasparente e incolore che si trova nel sistema nervoso centrale (SNC). Tra le sue varie funzioni, quella di ridurre il peso dell'encefalo e di consentirne la perfusione a pressioni costanti, trovandosi al di sopra della pompa cardiaca. È definito anche acqua di rocca o di roccia, ed è prodotto da cellule specializzate dell'ependima nei plessi coroidi dei ventricoli cerebrali e assorbito dai villi aracnoidei. In qualsiasi momento esistono circa 125 ml di LCR e ogni giorno ne vengono generati circa 500 ml. Il LCR agisce come cuscinetto per il cervello, fornendo una protezione meccanica e immunologica di base al cervello all'interno del cranio. Il liquido cerebrospinale svolge anche una funzione vitale nell'autoregolazione del flusso sanguigno cerebrale. Il liquido cerebrospinale occupa lo spazio subaracnoideo (da cui trae il nome), tra le meningi aracnoide e pia madre, permea la corteccia cerebrale, il midollo spinale, i globi oculari, ma occupa anche gli spazi "interni" al sistema nervoso centrale, quali le cisterne, i ventricoli cerebrali e il canale midollare. Un campione di liquido può essere prelevato tramite puntura lombare per diagnosticare una eventuale ipertensione intracranica, nonché alcune malattie come encefaliti e meningiti. Anche se venne notato già da Ippocrate, la sua riscoperta è accreditata a Emanuel Swedenborg che lo descrisse nel XVIII secolo. Nel 1914 Harvey Cushing dimostrò che il liquido cerebrospinale è secreto dal plesso coroideo.
Il dolore può essere considerato una sottocategoria di sensazioni somatiche associate a danno in atto o potenziale o espresse in termini di danno. Si tratta quindi essenzialmente di un meccanismo di difesa che sfrutta proprio a tal fine le vie del sistema limbico che conferiscono al dolore una forte componente emozionale. Per questa ragione la percezione del dolore risulta molto soggettiva. Le vie nervose e biochimiche attivate dalla sensazione dolorifica creano una serie di risposte molto complesse e articolate che coinvolgono il sistema endocrino e il sistema immunitario. Si spiegano così fenomeni come il trauma postoperatorio, quell'insieme di fenomeni, cioè, che incorrono dopo stimolazione nocicettiva prolungata e che comprendono essenzialmente maggiore suscettibilità alle infezioni, orientamento catabolico del metabolismo e squilibri omeostatici.
Il cervello è l'organo principale del sistema nervoso centrale, presente nei vertebrati e in tutti gli animali a simmetria bilaterale, compreso l'uomo. Nei vertebrati il cervello è situato all'apice del nevrasse, all'interno del cranio. Il termine corretto per indicare l'insieme delle strutture contenute all'interno della scatola cranica è encefalo, di cui il cervello è una parte. Infatti, il cervello può essere definito come quella porzione di encefalo separata dalle restanti parti mediante un piano orizzontale passante per la superficie superiore del cervelletto. È, quindi, la porzione derivata dallo sviluppo delle vescicole diencefalica (per il diencefalo) e telencefalica (per il telencefalo). Il cervello si occupa, insieme al sistema endocrino, di parte della regolazione delle funzioni vitali ed è sede delle regolazioni omeostatiche e delle funzioni cerebrali superiori. Nell'uomo l'attività del cervello, studiata dalle neuroscienze, dà vita alla mente con le sue funzioni cognitive superiori e più in generale alla psiche con le sue funzioni psichiche, studiate nell'ambito della psichiatria e della psicologia.
Il bulbo, definito anche midollo allungato, oblongata o mielencefalo, la parte pi in basso del tronco cerebrale, il quale composto anche dal ponte e dal mesencefalo. Deriva dalla met caudale (denominata mielencefalo) del romboencefalo