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Siddhārtha Gautama, (sanscrito, devanāgarī सिद्धार्थ गौतमा; pāli, Siddhattha Gotama), meglio conosciuto come Gautama Buddha, il Buddha storico, Buddha Śākyamuni (शाक्यमुनि, Śākyamuni, "il saggio dei Śākya") o semplicemente Buddha, conosciuto in italiano arcaico come Gotamo Buddho (sanscrito e pāli बुद्ध, Buddha, cioè "il risvegliato" o "l'illuminato"; Lumbini, 8 aprile 566 a.C. – Kushinagar, 486 a.C.), è stato un monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo, una delle più importanti figure spirituali e religiose dell'Asia. L'esistenza di Gautama è collocata tradizionalmente tra il 566 a.C. e il 486 a.C., ma, data la contraddittorietà delle fonti, studi recenti la pongono due secoli più tardi. Egli proveniva da una famiglia ricca e nobile del clan degli Śākya, da cui anche l'appellativo Śākyamuni (l'asceta o il saggio della famiglia Śākya).
Il termine buddismo greco si riferisce al sincretismo culturale esistente tra l'ellenismo e il buddismo, il quale si sviluppò attraverso un periodo di circa ottocento anni tra il IV secolo a.C. e il V secolo in Battriana e nel subcontinente indiano, corrispondente ai territori dei moderni Afghanistan, India e Pakistan. È stata la conseguenza culturale di una lunga catena di interazioni iniziata con l'arrivo dei greci in Asia centrale a partire dal momento in cui Alessandro Magno istituì il regno indo-greco ed ampliatosi durante la fioritura dell'impero Kusana. Il buddismo greco condizionò l'arte e forse influenzò lo sviluppo spirituale e filosofico del buddismo, in particolare quello della scuola del buddismo Mahāyāna, prima che fosse adottato dall'Asia Centrale e Nord-Est a partire dal I secolo ed approdando successivamente in Cina, Corea e Giappone, fino alla Siberia e al Vietnam.