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In Italia, il registro delle imprese o registro imprese è il pubblico registro informatico al quale le imprese italiane, le imprese estere con sede o unità locale in Italia e gli altri enti (per esempio fondazioni e associazioni) che esercitano un'attività economica rivolta a terzi sono tenuti ad iscriversi e funge anche da strumento di pubblicità giuridica.Tale registro delle imprese è tenuto dalle camere di commercio italiane su base provinciale, interconnesse tramite la loro società di informatica, InfoCamere S.C.p.A., ed è consultabile telematicamente sul sito ufficiale. Le imprese registrate sono circa 6 milioni.Al momento dell'iscrizione l'impresa deve dichiarare il possesso dei requisiti di legge previsti (es. versamento del capitale sociale, iscrizione ad albi e ruoli o titoli di studio abilitanti). Il Registro Imprese esegue un controllo formale su quanto dichiarato o prodotto dall'impresa. Sono escluse dall'iscrizione le libere professioni ordinistiche (es. medici, avvocati), salvo il caso di esercizio di attività d'impresa (es. direzione di clinica privata). Il Registro Imprese costituisce la fonte primaria di certificazione dei dati costitutivi delle imprese e dei soggetti economici iscritti, così come le anagrafi comunali lo sono per i dati dei cittadini.
Le piccole e medie imprese o PMI sono aziende le cui dimensioni rientrano entro certi limiti occupazionali e finanziari prefissati. Per questa ragione, e anche per le oggettive difficoltà di attrarre capitali, Stati e Regioni di solito mettono in atto politiche di sostegno verso la PMI. È importante considerare che le piccole e medie imprese si comportano talvolta in modo decisamente diverso da quelle di dimensioni maggiori, sia per la diversa tipologia di organizzazione (talvolta le PMI sono ancora gestite direttamente dal proprietario), sia per la limitata disponibilità di capitali e le conseguentemente differenti politiche gestionali.
La legislazione antimonopolistica, spesso indicata con il termine inglese antitrust, nel lessico giuridico definisce il complesso delle norme che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici.
Un'impresa pubblica è un'impresa il cui capitale o patrimonio è conferito in tutto o in parte da uno o più soggetti pubblici, ossia dallo Stato o altri enti pubblici. Quando solo una parte del capitale è conferita da soggetti pubblici, si parla d'impresa pubblica in senso stretto se tale quota è maggioritaria o, quantomeno, consente il controllo dell'impresa, altrimenti si parla d'impresa mista. Il concetto di impresa pubblica presuppone un sistema economico in cui la proprietà dei mezzi di produzione è consentita ai privati: nei sistemi comunisti tutte le imprese sono pubbliche (salvo qualche marginale eccezione) sicché non ha senso parlare di impresa pubblica come categoria a sé. La presenza di imprese pubbliche è una delle caratteristiche dei sistemi ad economia mista.
L'impresa è un'attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi. Il concetto di "impresa" non va confuso con quello di "azienda", che identifica invece il complesso dei beni organizzati per l'esercizio dell'attività di impresa, né con quello di "società", che rappresenta invece uno specifico soggetto giuridico esercente attività di impresa. Si usa anche, come sinonimo di impresa, il termine inglese business (IPA: /ˈbɪznəs/, letteralmente "affari").
La locuzione governo d'impresa o governo societario (in lingua inglese: corporate governance, informalmente e più genericamente: governance) si riferisce all'insieme di regole, di ogni livello (leggi, regolamenti etc.) che disciplinano la gestione e la direzione di una società o di un ente, pubblico o privato. L'interesse per i metodi di governo societario è cresciuto, soprattutto a causa del crollo di colossi come la società energetica statunitense Enron.
La sicurezza alimentare è intesa nella sua accezione più ampia come la possibilità di garantire in modo costante e generalizzato acqua ed alimenti per soddisfare il fabbisogno energetico di cui l'organismo necessita per la sopravvivenza e la vita, in adeguate condizioni igieniche. La definizione comunemente accettata a livello internazionale è quella elaborata al World Food Summit nel 1996 secondo la quale essa descrive una situazione in cui: “tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una vita attiva e sana”. Dal punto di vista prettamente sanitario la sicurezza alimentare è intesa anche come sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti e dei mangimi (food safety) nell'ottica di filiera integrata ambientale. Dal punto di vista economico-sociale, laddove le condizioni di base della popolazione sono caratterizzate da forte rischio di denutrizione, per sicurezza alimentare si intendono primariamente le misure che assicurano la copertura delle esigenze delle popolazioni da un raccolto all'altro, con un sufficiente livello di scorte per le evenienze negative. Nei paesi in cui il pericolo di carestie generalizzate è basso, le problematiche di sicurezza alimentare sono prevalentemente di tipo qualitativo (igiene alimentare). Il concetto di sicurezza alimentare come possibilità di garantire cibo e acqua alle popolazioni è strettamente collegato con quello di sovranità alimentare.
Una multinazionale (in Italia spesso usato anche in ambito giornalistico col significato di corporation, ovvero di "grande impresa internazionale"), è un'impresa che organizza e realizza una o più attività in almeno due diversi stati del mondo.