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Il termine libido, letteralmente traducibile come desiderio o voluttà, identifica un concetto cardine della teoria psicoanalitica, mentre in sessuologia il termine indica il desiderio sessuale. Secondo la teoria freudiana, la libido rappresenta la pulsione principale, se non l'unica, di natura puramente sessuale dell'uomo, contrapposta alla cosiddetta destrudo. Secondo la teoria junghiana, invece, la libido è una forma di "energia psichica" che costituisce per l'uomo una vera e propria "spinta vitale", la quale non si limita esclusivamente all'ambito sessuale. Le teorie sulla libido subirono ampie evoluzioni, legate al procedere dell'esperienza psicoanalitica. In particolare, il concetto di libido venne notevolmente ampliato dopo il 1914, quando si iniziò a indagare il vasto campo delle nevrosi e delle psicosi affermando ad esempio che la libido non mirava a soddisfare solo la pulsione sessuale dell'individuo, ma anche altre pulsioni parziali di base, come il cibo, la sopravvivenza, la morte, la religione e l'arte. Dal punto di vista biologico, gli ormoni sessuali e i neurotrasmettitori associati che agiscono sul nucleus accumbens (principalmente testosterone e dopamina, rispettivamente) regolano la libido nell'uomo. Fattori sociali, come il lavoro e la famiglia, e fattori psicologici interni, come la personalità e lo stress, possono influenzare la libido. La libido può anche essere influenzata da condizioni mediche, farmaci, problemi di stile di vita e di relazione ed età (ad es. Pubertà). Una persona che ha un desiderio sessuale estremamente frequente o improvvisamente aumentato può sperimentare ipersessualità, mentre la condizione opposta è l'iposessualità.
Con la parola amore si pu intendere un'ampia variet di sentimenti ed atteggiamenti differenti, che possono spaziare da una forma pi generale di affetto ("amo mia madre; amo mio figlio") sino a riferirsi ad un forte sentimento che si esprime in attrazione interpersonale ed attaccamento, una dedizione appassionata tra persone oppure, nel suo significato esteso, l'inclinazione profonda nei confronti di qualche cosa.Pu anche essere una virt umana che rappresenta la gentilezza e la compassione, la vicinanza disinteressata, la fedelt e la preoccupazione benevola nei confronti di altri esseri viventi, ma anche il desiderare il bene di altre persone. Gli antichi Greci hanno individuato quattro forme primarie di amore: quello parentale-familiare (storge), l'amicizia (philia), il desiderio erotico ma anche romantico (eros), infine l'amore pi prettamente spirituale (agape, il quale pu giungere fino all'auto-annientamento o kenosis); gli autori moderni hanno distinto anche altre variet di amore romantico, mentre le tradizioni non occidentali contengono varianti o simbiosi di questi stati. Una tal ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessit dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere particolarmente difficoltoso definire in modo univoco e certo l'amore, rispetto ad altri stati emotivi. Nell'ambito della psicologia esso consiste in un rapporto duale basato su uno scambio emotivo generato dal bisogno fisiologico della gratificazione sessuale e dal bisogno psicologico dello scambio affettivo. L'amore nelle sue varie forme agisce come un importante facilitatore nella relazione interpersonale e, data la sua importanza psicologica centrale, uno dei temi pi comuni trattati nelle arti creative; pu infine essere inteso anche come un modo per tenere uniti gli esseri umani contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno e per aiutare la riproduzione umana e la conseguente continuazione della specie. Il termine pu acquisire ulteriori precisazioni o significati negli ambiti filosofico, religioso o nelle arti.