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La toponomastica dell'Alto Adige è l'insieme di tutti i toponimi della Provincia autonoma di Bolzano. Caratteristica sua peculiare è il plurilinguismo, essendo il territorio provinciale popolato da abitanti di lingua italiana, tedesca e ladina. La nomenclatura geografica in lingua italiana ha carattere di ufficialità, in quanto adottata con legge dello Stato successivamente alla prima guerra mondiale e durante il fascismo. Con l'eccezione di relativamente pochi toponimi già attestati prima dell'Ottocento, la vasta maggioranza della nomenclatura italiana è il frutto di lavoro del irredentista trentino Ettore Tolomei (1865–1952), che si era prefisso come scopo quello di italianizzare o, a suo dire, "ri-italianizzare" la regione, la cui popolazione era all'epoca in gran parte (circa 90%) di madrelingua tedesca (con una piccola percentuale ladina, peraltro non ancora riconosciuta come lingua a sé stante). A differenza dei toponimi in Valle d'Aosta, anch'essi italianizzati durante il fascismo, ma ripristinati nel 1946, così non fu in Alto Adige: i toponimi di Tolomei, anche quelli mai entrati nell'uso quotidiano, sono rimasti ufficiali anche nel dopoguerra. La questione è tuttora oggetto di polemiche, in quanto non è stata ancora emanata una precisa legge provinciale in materia.
La provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige (Autonome Provinz Bozen – Südtirol in tedesco; provinzia Autonoma de Balsan/Bulsan – Südtirol in ladino) è la più settentrionale delle province della regione Trentino-Alto Adige e d'Italia, con 533 349 abitanti e una superficie di 7398,38 km², la seconda provincia più estesa d'Italia dopo la provincia di Sassari. Assieme alla provincia autonoma di Trento e al Tirolo, costituisce l'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino, corrispondente (con buona approssimazione) al territorio della regione storica del Tirolo, a cui è legato da motivi linguistici e culturali; inoltre, unitamente al Veneto ed al Friuli-Venezia Giulia, appartiene alla macro-area geografica del Triveneto.
Il Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige è un'opera del politico irredentista italiano Ettore Tolomei. Redatto a partire dal 1906 e pubblicato in prima edizione nel 1909 e successivamente dalla Reale Società Geografica Italiana nel 1916, raccoglie un totale di 16.735 toponimi dell'Alto Adige, tradotti e adattati in lingua italiana a partire dagli originali tedeschi e retoromanzi. Esso s'inscrive nel solco dell'opera di assimilazione italiana dei territori conquistati sul finire delle guerre d'indipendenza e (in ultima analisi) dopo la prima guerra mondiale; suo primo promotore fu il primo ministro Giovanni Giolitti, nel corso del quinto esecutivo da lui presieduto. Il repertorio toponomastico approntato dal Prontuario fu quindi ulteriormente implementato sotto i governi Bonomi e Facta e ufficialmente ratificato mediante il Regio decreto del 29 marzo del 1923, cinque mesi dopo l'insediamento del governo Mussolini.