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L'Ibis è un poemetto imprecatorio scritto da Ovidio. È la terza operetta scritta dal poeta durante il suo esilio a Tomi, l'odierna Costanza; composto di 322 distici elegiaci, attacca un anonimo romano, di origine africana, prima amico, poi avversario di Ovidio e suo calunniatore. Il nome dell'opera deriva dall'ibis, l'uccello egiziano a cui la fantasia popolare attribuiva la perversa abitudine di detergersi il posteriore con il becco; già il Levitico lo considerava animale impuro.