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La prima generazione della Mini è stata prodotta dal 1959 al 2000 inizialmente dalla British Motor Corporation; il modello è stato anche realizzato e venduto su licenza nel mondo da varie altre case automobilistiche come la Innocenti in Italia.
La Austin Metro è un'automobile di segmento B prodotta dal 1980 al 1990 (dalla British Leyland fino al 1981, dal Gruppo Austin Rover fino al 1987 e in seguito dal Gruppo Rover). Fu commercializzata con il marchio Austin e il nome di Metro (anche se nei primi due anni di produzione il nome era miniMetro per problemi di marchio registrato), tranne le versioni più sportive, che avevano il marchio MG assumendo quindi il nome di MG Metro. Il progetto della Metro venne alla luce a metà degli anni Settanta, quando, dopo diversi tentativi di sostituire la Mini, emerse la necessità dell'azienda di essere rappresentata nel nascente e agguerrito segmento B. Concepita in un periodo di grande crisi per la British Leyland, alla progettazione della Metro fu rivolta una grande considerazione, anche durante il periodo di tagli e razionalizzazioni del 1978-80, e il suo riuscito debutto costituì una vitale "boccata d'ossigeno" per la casa automobilistica inglese. Il suo successo in madrepatria fu grande, al punto da divenire una delle automobili più vendute di sempre oltre che la quarta vettura inglese per volume di produzione, anche se con il passare degli anni fu additata a stereotipo dell'automobile economica, povera e poco attraente. Fu sostituita nel 1990 dalla Rover serie 100, in parte derivata dalla Austin Metro dopo che diversi progetti per una vettura completamente nuova furono cancellati a causa della mancanza di finanziamenti.
Il Morane-Saulnier MS.406 era un caccia monomotore ad ala bassa prodotto dall'azienda francese Morane-Saulnier alla fine degli anni trenta. Era il più diffuso tra i caccia in forza all'Armée de l'air nelle prime fasi della seconda guerra mondiale, ma risultava sottopotenziato, debolmente armato e corazzato rispetto ai suoi contemporanei, deficienze rese palesi nei combattimenti effettuati contro i Messerschmitt Bf 109 E della Luftwaffe durante la battaglia di Francia. Se durante le prime fasi della seconda guerra mondiale, quelle definita finta guerra, poteva sufficientemente assolvere ai suoi compiti di difesa aerea, quando nel 1940 l'invasione da parte della Germania nazista divenne reale furono ben 387 gli apparecchi abbattuti, o persi per altri motivi, contro 183 nemici, più del doppio. Ottenne invece un discreto successo in Finlandia, conosciuto come Mörkö Morane e frutto di un aggiornamento tecnico locale, che venne impiegato nella guerra contro l'Unione Sovietica e in Svizzera, anche in questo caso con una evoluzione locale, che rimasero in servizio attivo nella sua versione più recente fino al 1959. Nelle unità della finlandese Suomen ilmavoimat i Morane MS.406, inquadrati nell'unità HLeLv 28, si aggiudicarono 118 vittorie aeree, nel periodo 30 novembre 1939-4 settembre 1944. Le perdite totali furono di 39 aerei (ma il HLeLv 28 aveva in servizio anche i Bf 109 G).I DoFlug svizzeri (D-3800, D-3801 e il post bellico D-3802) mostrarono che questo aereo avrebbe potuto diventare, se la resa della Francia non ne avesse precluso lo sviluppo, un ottimo velivolo.
Il Fiat G.50 "Freccia" fu un aereo da caccia, monomotore monoplano monoposto ad ala bassa sviluppato dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta e prodotto sia dalla stessa che dalla sua controllata Costruzioni Meccaniche Aeronautiche S.A. (CMASA). Primo monoplano monoposto da caccia italiano interamente metallico, con carrello retrattile e abitacolo chiuso, volò per la prima volta nel febbraio 1937 e l'anno dopo entrò in servizio nella Regia Aeronautica. Fu impiegato dall'Aviazione Legionaria durante la guerra civile spagnola. Seppure poco potente e poco armato, era estremamente maneggevole, una caratteristica comune ai caccia italiani del tempo. Trovò impiego anche all'estero, nella forza aerea croata. 35 esemplari vennero ceduti alla Finlandia, dove, sotto le insegne della Suomen ilmavoimat, la forza aerea finlandese, il monoplano della Fiat ottenne i maggiori successi (99 vittorie aeree confermate) con un rateo vittorie/perdite di 33 a 1.
UltraHLE è stato il primo emulatore di Nintendo 64 in grado di eseguire giochi commerciali con una buona resa, nonostante le limitazioni tecniche dei PC del tempo: pubblicato nel 1999, da allora non è stato più aggiornato. Per raggiungere tale scopo, gli autori, RealityMan ed Epsilon, non si prefissarono lo scopo di creare un emulatore in senso stretto. Tecnicamente, un emulatore è fedele ai canoni se ricrea virtualmente la piattaforma hardware bersaglio, e le relative operazioni di basso livello eseguite dalla stessa. Questo è il caso del MAME. Invece, i due programmatori dell'UltraHLE adottarono un approccio in parte differente: dato che i giochi per N64 erano scritti in linguaggio C, gli autori si sforzarono di individuare le librerie richiamate dalla macchina originale durante l'esecuzione del gioco, e le implementarono nel proprio emulatore, opportunamente riscritte in modo tale da farle accedere alle risorse hardware dei comuni PC. In sostanza, in parte l'UltraHLE si comporta da simulatore, pur essendo comunque un emulatore. Le soluzioni adottate nell'UltraHLE hanno gettato le basi per diversi altri emulatori, che all'occorrenza potessero sfruttare l'accelerazione della scheda grafica, alleggerendo notevolmente il carico di lavoro alla CPU. La lista dei giochi supportati da questo emulatore è piuttosto ristretta ed è consultabile qui.Se fossero uscite nuove versioni, probabilmente il numero di giochi supportati sarebbe aumentato: come era lecito aspettarsi da un approccio di tipo HLE (high-level emulation), gli autori dell'emulatore studiarono i giochi da eseguire, uno alla volta, tentando di individuare per ognuno di essi la strada migliore per farli girare sotto i personal computer disponibili in quel periodo. Un'altra limitazione riguarda le schede video compatibili: l'emulatore fu concepito per fare uso delle librerie Glide, che erano supportate solo dai processori grafici 3dfx. L'ostacolo è stato aggirato con l'uscita di librerie che consentono di prendere il posto delle originali glide nel caso si stia usando un acceleratore grafico non 3dfx. Nel 2002, a seguito della fuga del codice sorgente dell'emulatore, ne fu realizzato un porting OpenGL, chiamato UltraHLE 2064. Quest'ultimo fu accolto solo tiepidamente dagli appassionati, perché nel frattempo l'informatica e l'emulazione del N64 avevano fatto passi da gigante: erano usciti dei PC più potenti di quelli che avevano visto la nascita e lo sviluppo del progetto originale, e nuovi emulatori atti a valorizzarne le prestazioni.
La Maestro è un'autovettura prodotta dal gruppo Austin Rover tra il 1983 ed il 1994 e venduta inizialmente con marchio Austin (fino al 1987) e successivamente Rover. Dalla Maestro, nel 1984 è stata derivata una versione a tre volumi (e dal 1985 anche familiare), la Austin Montego.