Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Bonifacio VIII, nato Benedetto Caetani (Anagni, 1230 circa – Roma, 11 ottobre 1303), è stato il 193º papa della Chiesa cattolica dal 1294 alla morte. Nel 1300 celebrò il primo Anno santo della storia.
Montevarchi è un comune italiano di 23 880 abitanti della provincia di Arezzo in Toscana.
Questa è la lista dei papi ordinata per date di regno, secondo la cronologia ufficiale della Chiesa cattolica.
L'attuale Chiostro di Cennano, in via Poggio Bracciolini a Montevarchi, è quanto rimane di buona parte dell'ex-monastero francescano di San Ludovico. Dopo la soppressione del convento nel 1808, venne assegnato nel 1821 alla propositura di Sant'Andrea a Cennano che, a sua volta, nel 1889 lo scorporò dalla canonica e lo cedette all'Accademia Valdarnese del Poggio.
La Pontificia Basilica Minore di Sant'Antonio di Padova è uno dei principali luoghi di culto cattolici della città di Padova, in Veneto. Conosciuta dai padovani semplicemente come il Santo, è una delle più grandi chiese del mondo ed è visitata annualmente da oltre 6,5 milioni di pellegrini, che ne fanno uno dei santuari più venerati del mondo cristiano. Non è comunque la cattedrale della città, titolo che spetta al duomo. In essa sono custodite le reliquie di sant'Antonio di Padova e la sua tomba. La piazza del Santo, antistante, ospita il monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Donatello realizzò anche le sculture bronzee (Crocifisso della basilica del Santo, statue e formelle di varie dimensioni) che Camillo Boito ha collocato sull'altare maggiore da lui progettato. Ha la dignità di basilica pontificia. Con i Patti lateranensi, la proprietà e l'amministrazione del complesso antoniano furono cedute alla Santa Sede, pur rimanendo territorialmente parte dello Stato italiano. L'attuale delegato pontificio è l'arcivescovo Fabio Dal Cin, prelato di Loreto e delegato pontificio del santuario della Santa Casa. Il governo pastorale e la gestione amministrativa della basilica di Sant'Antonio sono regolati dalla costituzione apostolica Memorias Sanctorum di papa Giovanni Paolo II del 12 giugno 1993, la quale definisce i compiti e le relazioni tra la delegazione pontificia, i frati francescani e la Veneranda Arca di Sant'Antonio, che dal 1396 funge ininterrottamente da fabbriceria del complesso antoniano. La basilica è retta dai francescani dell'Ordine dei frati minori conventuali.
La realizzazione dell'apparato scultoreo dell'arco trionfale di ingresso al Castel Nuovo costituisce il laboratorio di formazione di vari artisti rinascimentali, che, dopo questa opera, lavorando in tutto il Regno di Napoli, riproporranno nell'Italia meridionale le innovazioni rinascimentali. Da qui si viene a parlare di un "clima dell'arco" per questa prima diffusione dei nuovi modi artistici. Il principale artista artefice dell'arco fu Francesco Laurana (1430 c. - 1502 c). Questo Laurana era originario della Dalmazia e la sua opera si ricollega alla corte di Urbino. La Dalmazia era stata in questo tardo Medioevo centro di diffusione di forme artistiche, nella scultura determinata dalla esportazione della pietra locale, attività al seguito della quale si erano formati vari artisti operanti in Venezia ed in altri centri italiani. Come ad esempio l'omonimo Luciano Laurana operante ad Urbino assieme a Francesco.
L'arco trionfale marmoreo, che si trova all'ingresso del Castel Nuovo di Napoli (denominato localmente ma erroneamente "Maschio Angioino"), fu eretto per volere di Alfonso d'Aragona che vi volle celebrare la conquista del Regno di Napoli nel 1443. La costruzione dell'arco di trionfo si inseriva nel rinnovamento architettonico dell'antica fortezza angioina, divenuta nuova sede della corte aragonese. Essa si realizzò in due fasi, dal 1452 al 1458 e dal 1465 al 1471.L'opera rappresenta il contributo di Napoli al Rinascimento italiano, soprattutto nel campo della scultura. Posto a enfatico ornamento trionfale, l'arco costituisce il monumentale ingresso alla nuova sede del sovrano, il Castel Nuovo, con l'intento di celebrare il trionfo del re Alfonso, emulando la gloria degli imperatori romani e ispirandosi dunque alle antiche tipologie della porta urbana e dell'arco trionfale dell'architettura romana.
Amedeo Clemente Modigliani, noto anche con i soprannomi di Modì e Dedo (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920), è stato un pittore e scultore italiano, celebre per i suoi sensuali nudi femminili e per i ritratti caratterizzati da volti stilizzati, colli affusolati e sguardo spesso assente. Si formò in Italia, andando dalla Toscana a Venezia e passando per il Mezzogiorno, fino a quando non giunse a Parigi nel 1906. La città francese era all'epoca la capitale europea delle avanguardie artistiche e in Francia entrò in contatto con personaggi come Pablo Picasso, Maurice Utrillo, Max Jacob, Jacques Lipchitz, Chaïm Soutine e altri. A Parigi frequentò anche importanti scrittori e poeti, come - ad esempio - Giuseppe Ungaretti. In Francia conobbe anche la pittrice Jeanne Hébuterne, destinata a divenire sua compagna di vita oltre che musa per i suoi dipinti. Nel 1909 iniziò ad avvicinarsi alla scultura ma, sebbene fosse il suo ideale artistico, dovette abbandonarla ben presto nel 1914 a causa delle precarie condizioni fisiche; da allora si dedicò solamente alla pittura, andando così a produrre una notevole quantità di dipinti, dai quali tuttavia non ricavò alcuna ricchezza. Artista bohémien, Modigliani non disdegnò certo il bere e l'uso di sostanze nocive, andando così a compromettere la sua instabile salute fisica già minata dalla tubercolosi, che infatti lo portò alla morte all'età di soli trentacinque anni, proprio all'apice del suo successo. È sepolto nel cimitero parigino di Père-Lachaise, insieme alla sua compagna Jeanne che, incinta del loro secondo figlio, si suicidò solo due giorni dopo la sua morte.