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La Serrata del Maggior Consiglio fu una riforma approvata il 28 febbraio 1297 dal Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia in cui si rese provvisoriamente ereditaria la carica di membro del Maggior Consiglio, massima istituzione della Repubblica a cui spettava l'elezione del doge.
Il Palazzo Ducale, anticamente anche Palazzo Dogale in quanto sede del Doge, uno dei simboli della citt di Venezia e capolavoro del gotico veneziano, un edificio che sorge nell'area monumentale di piazza San Marco, nel sestiere di San Marco, tra l'omonima piazzetta e il molo di Palazzo Ducale, contiguamente alla basilica di San Marco. Contraddistinto da uno stile che, traendo spunto dall'architettura bizantina e da quella orientale, ben esemplifica di quale intensit fossero i rapporti commerciali e culturali tra la Serenissima e gli altri stati europei, la sua bellezza si basa su un astuto paradosso estetico e fisico, connesso al fatto che la pesante mole del corpo principale sorretta da colonnati intarsiati apparentemente esili. Gli interni, oggi in parte privati delle opere che un tempo li decoravano, conservano ancora un'ampia pinacoteca, che comprende opere realizzate dai pi famosi maestri veneziani, tra i quali Jacopo e Domenico Tintoretto, Tiziano Vecellio, Francesco Bassano, Paolo Veronese, Giambattista Zelotti, Jacopo Palma il Giovane, Andrea Vicentino e Antonio Vassilacchi. Antica sede del doge e delle magistrature veneziane, fondato dopo l'812, pi volte colpito da incendi e di conseguenza ricostruito, ha seguito la storia della Serenissima, dagli albori sino alla caduta: annessa Venezia al regno d'Italia e passato l'edificio sotto la giurisdizione di quest'ultimo, esso divenne sede museale. Oggi ospita il Museo civico di Palazzo Ducale, parte della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE), nel 2012 visitato da 1 319 527 persone.
Il Maggior Consiglio era il massimo organo politico della Repubblica di Venezia. Si riuniva in un'apposita ampia sala del Palazzo Ducale. Ad esso spettava la nomina del Doge (la procedura di elezione era complicatissima e prevedeva circa dieci passaggi di elezioni e sorteggi) e di tutti gli altri consigli e numerose magistrature, con poteri illimitati e sovrani su qualsiasi questione. La partecipazione al Maggior Consiglio era un diritto ereditario ed esclusivo delle famiglie patrizie iscritte nel Libro d'Oro della nobiltà veneziana, che in esso si costituivano Stato.
Gli Emo sono una famiglia veneziana ascritta al patriziato sin dalla serrata del Maggior Consiglio.