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Francesco Sforza (Cigoli, 23 luglio 1401 – Milano, 8 marzo 1466) è stato il primo duca di Milano appartenente alla dinastia degli Sforza. Valente condottiero di compagnia di ventura, per anni Francesco Sforza combatté al servizio dei vari principati italiani, dal Regno di Napoli allo Stato della Chiesa, per giungere infine alla corte del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Nel ventennale servizio presso quest'ultimo, lo Sforza dovette destreggiarsi tra gli intrighi organizzati dal duca medesimo, invidioso e sospettoso della popolarità e delle abilità militari del suo capitano di ventura. Nel 1441, Francesco giunse a sposare la figlia del duca, Bianca Maria, divenendo de facto il successore del potentato milanese. Tuttavia, alla morte di Filippo Maria avvenuta nel 1447, Milano insorse proclamando la Repubblica, destinata a indebolirsi progressivamente a causa dell'influenza politica e militare che lo Sforza stesso riuscì a esercitare sul popolo milanese. Dopo essere asceso al rango ducale nel 1450 ed essere stato legittimato davanti ai milanesi come consorte dell'ultima esponente dei Visconti, Francesco Sforza fu il principale artefice della pace di Lodi tra gli Stati italiani e della rinascita politica, economica e artistica del Ducato di Milano dopo decenni di instabilità, guadagnandosi la stima e l'ammirazione dei suoi contemporanei e di Niccolò Machiavelli.
Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, storico dell'arte, saggista, politico, personaggio televisivo e opinionista italiano. È stato più volte membro del Parlamento e di diverse amministrazioni comunali, tra le quali quella di Milano. Dal 9 dicembre 1992 al 24 dicembre 1993 è stato sindaco di San Severino Marche. Dal 30 giugno 2008 al 15 febbraio 2012 è stato sindaco di Salemi. Dall'11 giugno 2018 è sindaco di Sutri.
Sigismondo Pandolfo Malatesta (Brescia, 19 giugno 1417 Rimini, 9 ottobre 1468) fu signore di Rimini e Fano dal 1432, mentre suo fratello Domenico Malatesta lo fu di Cesena. Considerato dai suoi contemporanei come uno dei pi audaci condottieri militari in Italia, partecip a molte battaglie che caratterizzarono quel periodo. Fu un grande patrono delle arti, portando a Rimini, la capitale del suo stato, un considerevole gruppo di artisti e letterati tra i pi autorevoli della penisola. Sempre bisognoso di fondi per finanziare i suoi grandiosi progetti, fu talvolta spregiudicato in guerra, pronto anche a cambiare bandiera in favore di chi gli garantisse il migliore appannaggio. Alla lunga ci gli inimic alcune grandi personalit dell'epoca, che gradualmente lo isolarono e cercarono in ogni modo di piegarlo. A ci si aggiunse uno stato di guerra logorante e pressoch perenne col vicino e rivale Federico da Montefeltro, che da Urbino governava l'ambita citt di Pesaro, con la quale il Malatesta avrebbe potuto unificare i suoi territori romagnoli e marchigiani. Nonostante i numerosi tentativi di conquistare la citt vicina, il suo progetto non and mai definitivamente in porto. Alla fine, escluso dalla pace di Lodi e scomunicato da papa Pio II, fu marginalizzato e attaccato da pi parti, perdendo gran parte dei suoi territori e finendo i suoi ultimi giorni tra progetti di riscatto incompiuti. Ezra Pound lo defin il miglior perdente della storia .
Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia, 1480 circa – post 1548) è stato un pittore italiano, cittadino della repubblica di Venezia. L'artista, sebbene attivo soprattutto a Venezia, dove risiedette a lungo, si mantenne sempre sostanzialmente fedele alla matrice naturalistica dell'arte lombarda, arrivando ad essere considerato come uno dei tre grandi maestri del primo Rinascimento bresciano, assieme al Romanino e al Moretto. I suoi cosiddetti «notturni» (scene ambientate di notte con una fonte di luce interna al dipinto) furono probabilmente fonte d'ispirazione e punto di partenza per la formazione del Caravaggio.
Il Doge (in veneto doze o doxe, pron. /ˈdoze/), nel governo della Repubblica di Venezia, era il capo di Stato della Repubblica. Secondo la tradizione la carica fu istituita nel 697 e durò fino alla caduta della Repubblica, avvenuta il 15 maggio 1797. Al doge ci si rivolgeva anche con i titoli di Monsignor el Doxe, Serenissimo Principe o Vostra Serenità o con l'originale latino Dux, cioè duca ("comandante" o "generale").
Caterina Sforza (Milano, 1463 circa – Firenze, 28 maggio 1509) fu signora di Imola e contessa di Forlì, prima con il marito Girolamo Riario, poi come reggente per il figlio primogenito Ottaviano Riario. Figlia illegittima (poi legittimata) del duca Galeazzo Maria Sforza e dell'amante Lucrezia Landriani, Caterina crebbe nella raffinata corte di Milano. Si distinse fin da giovane per le azioni coraggiose e temerarie che mise in atto per salvaguardare da chiunque i propri titoli e onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici. Nella vita privata si dedicò a svariate attività, fra le quali primeggiarono gli esperimenti di alchimia e la passione per la caccia e la danza. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere (nato Ludovico de' Medici), ereditò dalla madre la forte personalità. Fu piegata, dopo un'eroica resistenza, dalla furia conquistatrice di Cesare Borgia. Imprigionata a Roma, dopo aver riacquistato la libertà, condusse una vita ritirata a Firenze. Negli ultimi anni della sua vita confidò a un frate: «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo».
Gli antichi Stati italiani furono le numerose entità territoriali politiche e indipendenti esistite nella penisola italiana dall'inizio del Medioevo fino alla proclamazione del Regno d'Italia, avvenuta nel 1861. Il concetto di Stato si sviluppò nella riflessione politica italiana a partire dal XV secolo, grazie all'opera di alcuni letterati come Niccolò Machiavelli e trovò piena e reale applicazione solo dopo la Rivoluzione francese. Per le epoche precedenti è possibile parlarne solo tenendo in considerazione che non si trattava di Stati intesi nel senso moderno: dal X secolo all'età napoleonica, per esempio, la quasi totalità degli Stati dell'Italia centro-settentrionale erano formalmente vassalli del Sacro Romano Impero, anche se poi per la maggior parte nei fatti erano praticamente indipendenti, mentre al contrario lo Stato Pontificio, che di diritto era pienamente sovrano, non riuscì a esercitare un reale e duraturo controllo su tutto il proprio territorio prima del Seicento. Di seguito è riportato l'elenco di questi Stati, organizzati per data, dal Medioevo sino all'unità d'Italia. Tra parentesi, dove indicate, le dinastie regnanti.
La basilica di San Giacomo Maggiore (baséllica ed San Iâcum Mazåur in bolognese) è un luogo di culto cattolico della città di Bologna. Fu fondata nel 1267 come chiesa dell'ordine degli Agostiniani. Al suo interno si trova la cappella Bentivoglio, splendida architettura di metà Quattrocento, ricca di opere d'arte rinascimentali.