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La storia delle biblioteche pubbliche statali italiane comincia necessariamente all'alba dell'Unità. Durante la costruzione del Regno, il governo sabaudo si appropriò delle biblioteche degli antichi stati, finanziandole sul suo bilancio. Le antiche biblioteche "di palazzo" sono tuttora parte fondamentale delle biblioteche statali e tra le più importanti. Dal 1869, lo Stato ha rinunciato a regolare tutte le biblioteche, concentrandosi solo su quelle di sua proprietà. Le soppressioni sabaude delle congregazioni religiose hanno arricchito notevolmente queste biblioteche di opere antiche, principalmente di devozione, e sono una caratteristica peculiare delle biblioteche italiane e di quelle statali in particolare. I tentativi di correggere la distribuzione non uniforme delle biblioteche statali, assenti in gran parte del Sud, hanno portato alla fondazione o al riscatto da parte dello Stato di alcuni istituti, aumentandone quindi il numero, malgrado questo sia da sempre stato ritenuto eccessivo. Fino al 1975 sono state amministrate dal Ministero della pubblica istruzione, poi, con la sua istituzione, la competenza è passata al Ministero per i beni culturali.
Le Biblioteche Riunite "Civica e A. Ursino Recupero" nascono nel 1931 dalla fusione della Biblioteca Civica di Catania con la Biblioteca del barone Antonio Ursino Recupero.
La biblioteca comunale "Luciano Scarabelli", o più semplicemente biblioteca Scarabelli, è la storica biblioteca di Caltanissetta fondata nel 1862 e ospitata nei locali dell'ex collegio dei Gesuiti. La biblioteca, fondata su numerosi lasciti di collezioni di volumi, è intitolata al filologo Luciano Scarabelli il quale operò negli anni con cospicue donazioni che si sommarono ai preziosi volumi requisiti per decreto ai vari ordini religiosi presenti sul territorio prima dell'unità d'Italia. I personaggi che in epoche e per motivi diversi contribuirono in modo precipuo a rendere preziosa e culturalmente importante la biblioteca furono: il frate priore cappuccino Girolamo Maria al secolo Pietro Guadagno di Caltanissetta, il prefetto Domenico Marco d'Ivrea, il prof. Luciano Scarabelli, piacentino, e il bibliotecario nisseno Calogero Manasia. La biblioteca comunale vanta un importante patrimonio comprendente 142.166 volumi, riviste e 281 manoscritti (anno 2013). Possiede inoltre una collezione sopravvissuta di opere storiche costituenti il fondo antico, tra cui 11 incunaboli di argomenti filosofici e religiosi del 1476-1496, 2 pergamene e più di mille preziose cinquecentine. In omaggio all'illuminata generosità dello Scarabelli, si volle dedicare a lui il nome della Biblioteca il 12 maggio 1882.
Heptaplus: della settemplice interpretazione dei sei giorni della Genesi (Heptaplus: de septiformi sex dierum Geneseos enarratione) è un'opera letteraria scritta nel 1489 da Giovanni Pico della Mirandola, noto umanista vissuto nel XV secolo. L'opera costituisce il più grande lavoro di approfondimento filosofico e cabalistico della Bibbia compiuto da Giovanni Pico. Grazie alla grande conoscenza della filosofia e della lingua ebraica, Pico scrisse questa settemplice (divisa in sette parti) interpretazione allegorica dei primi 26 versi del libro della Genesi, riuscendo a sintetizzare e riunire in un'unica opera di natura cosmologica la rivelazione ebraica di Mosè, le dottrine di Platone e Aristotele, la scolastica medievale, l'ermetismo e le teorie sulla cabala.L'Heptaplus è una delle più note opere di ricerca erudita del Rinascimento.
Giovanni Gaetano Bottari (Firenze, 15 gennaio 1689 – Roma, 4 giugno 1775) è stato un filologo, lessicografo, archeologo, bibliotecario, accademico, erudito e teologo italiano.
Giovanni Battista Folengo (Mantova, 1490 – San Benedetto Po, 5 ottobre 1559) è stato un monaco cristiano e teologo italiano appartenente all'Ordine benedettino e fratello del noto poeta Teofilo.
Bernardo Davanzati Bostichi (Firenze, 31 agosto 1529 – Firenze, 29 marzo 1606) è stato un economista, agronomo, erudito e storico italiano.
Agostino Lascaris di Ventimiglia (Torino, 16 marzo 1776 – Saint-Vincent, 28 luglio 1838) è stato un politico italiano. Lascaris ereditava i titoli nobiliari di marchese della Rocchetta e conte di Castellar. Agostino - o Giovanni Agostino Giuseppe - fu membro del Collegio elettorale del Dipartimento del Po e consigliere comunale di Torino durante il periodo del dominio francese; ufficiale della Legion d'onore, fu nominato conte dell'Impero francese con decreto del 3 dicembre 1809 e lettere patenti del 26 aprile 1810. Lascaris fu sindaco di Torino nel 1818 e di Pianezza nel 1826.
L'Accademia di belle arti Tadini si trova a Lovere (in provincia di Bergamo, Italia) è una preziosa testimonianza della cultura del neoclassicismo in Italia. La Galleria ospita una prestigiosa raccolta d'arte antica, che comprende tra l'altro un importante nucleo di opere di Antonio Canova: il bozzetto in terracotta della Religione per il Monumento a Papa Clemente XIII, la Stele Tadini e una raccolta di oltre trenta incisioni. Il museo espone dipinti di Lorenzo Veneziano, Jacopo Bellini, Francesco Benaglio, Girolamo da Treviso il Vecchio, Paris Bordon, Bernardino Campi, Jacopo Palma il Giovane, Carlo Francesco Nuvolone, Gian Giacomo Barbelli, Tommaso Pombioli, Liberale da Verona, Paolo Farinati, Antonio Balestra, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Fra Galgario, Francesco Hayez, oltre a importanti raccolte di bronzetti, disegni e porcellane. L'Accademia Tadini fa parte della Rete dell'Ottocento lombardo.