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Nella città di Firenze la numerazione stradale seguiva un particolare sistema con numeri rossi e neri: i numeri rossi venivano assegnati alle attività commerciali, quelli neri agli edifici residenziali. Succede così che nella stessa via possano esistere due numeri uguali corrispondenti a edifici diversi, ma uno contrassegnato con il nero e uno con il rosso. Le due numerazioni quindi non procedono di pari passo e talvolta possono essere anche molto distanti. Tale metodologia è stata abbandonata e i numeri rossi resteranno validi fino ad esaurimento. Per convenzione, la numerazione delle strade inizia dal lato della strada più vicino al fiume Arno; per le vie parallele al fiume inizia "a monte", cioè da est, seguendo così il corso della corrente.
La famiglia Del Carretto era di discendenza aleramica ed era divisa in molti rami, signori di feudi della Riviera ligure di ponente e del Basso Piemonte. Capostipite della dinastia fu Enrico del Vasto, figlio di Bonifacio del Vasto, signore della Liguria Occidentale e del Piemonte meridionale. Anche Enrico viene spesso chiamato Enrico I Del Carretto, benché egli non abbia mai usato questo nome. Enrico del Vasto discendeva da Aleramo e quindi poteva vantare una mitica discendenza imperiale; tuttavia sua moglie, la moglie di suo nipote Giacomo Del Carretto e conseguentemente tutti i loro discendenti vantarono una discendenza imperiale certa. Enrico Del Vasto e molti suoi discendenti furono feudatari diretti del Sacro Romano Impero, ma i suoi domini vennero frazionati fra le numerose stirpi da lui discese, mentre il potere imperiale in Italia ebbe alterne fortune. I Del Carretto, perciò, dovettero in molti periodi appoggiarsi a feudatari più potenti a loro vicini, come i duchi di Monferrato, di Milano e di Savoia, stipulando talvolta trattati di aderenza, oppure sottomettersi a liberi comuni come Genova, Asti o Alba. I diversi rami dei Dl Carretto erano perlopiù legati da comuni interessi e appartenenze politiche e in alcuni periodi si costituirono in una lega presieduta dai marchesi di Finale.
La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio è un luogo di culto cattolico che si trova nella zona a nord del centro di Firenze, nell'omonima piazza trasformata in giardino pubblico nei primi anni '90, su progetto dell'Architetto Francesco Bandini. Il giardino ospita una scultura in bronzo di Mastroianni.
Il castello di Montauto è una dimora storica isc. e vincolata dalla Soprintendenza per i beni artistici e architettonici. È situato sullo spartiacque tra il Casentino e l'Alta Valle del Tevere, presso Anghiari, in provincia di Arezzo. Sede dei signori dell'omonima contea, fino al 1815 feudo imperiale mediato. La sua importanza era soprattutto strategica, in quanto posizionato su un colle (Monte Acuto) alto 786 metri in una zona quasi inaccessibile. San Francesco d'Assisi vi fece sosta più volte e, nel 1203, donò la propria tonaca al feudatario Alberto II Barbolani che fu custodita nella cappella della rocca fino al 1503.
I Barbolani di Montauto sono una famiglia aristocratica tra le più antiche d'Italia che, per secoli, ha avuto grande importanza nella storia politica, militare, culturale e religiosa soprattutto della Toscana.Influente già nel X secolo, periodo in cui i suoi membri furono signori di Galbino, Anghiari, Caprese e Montauto, la dinastia fu insignita dei titoli di: conti di Montauto per concessione imperiale, marchesi del Sacro Romano Impero, marchesi di Montevitozzo per disposizione medicea, baroni di Schifanoia (Narni), signori di Valle e di Montione (Arezzo).
Antonio Guarnieri (Venezia, 1º febbraio 1880 – Milano, 25 novembre 1952) è stato un direttore d'orchestra, compositore e violoncellista italiano. È stato uno dei più grandi direttori d'orchestra italiani della prima metà del Novecento. Della sua direzione si apprezzavano la chiarezza, la nitidezza dei suoni e la concertazione dei cantanti. Celebri erano il gesto, scarno fino all'immobilità, che dominava le orchestre e lo sguardo, acuto e penetrante, che stregava gli orchestrali. Viene considerato uno dei più penetranti interpreti di Wagner, Brahms, dell'opera francese e di Vivaldi. Ebbe fama internazionale e fu apprezzato nei maggiori centri musicali d'Europa e d'America: Milano, Vienna, Madrid, Buenos Aires ecc. Di lui restano pochissime incisioni. Vere e proprie rarità.
Alberto Barbolani di Montauto (Arezzo, 26 novembre 1804 – Roma, 29 ottobre 1857) è stato un patriarca cattolico e funzionario italiano al servizio della Santa Sede.
L'accademia di belle arti, in Italia, una tipologia di istituzione di alta cultura (istituto universitario), parte del comparto universitario dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), dedicato all'arte visiva, all'arte applicata e alla storia dell'arte. Le accademie possono rilasciare diplomi accademici di primo livello (laurea) e di secondo livello (laurea magistrale) mentre il previgente ordinamento, ai fini dei pubblici concorsi e dell'insegnamento, equiparato sia ai diplomi accademici di secondo livello sia alle attuali lauree magistrali universitarie. La prima accademia d'arte del mondo fu quella istituita a Firenze da Giorgio Vasari nel 1563.