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Lissone (Lisson in dialetto brianzolo, AFI: [liˈsuŋ]) è un comune italiano di 46 317 abitanti della provincia di Monza e Brianza in Lombardia. Si fregia del titolo di città, ed è la seconda della provincia per popolazione dopo il capoluogo, Monza. "Capitale del mobile", è nota in Italia e all'estero per la produzione e il commercio di articoli per l'arredamento. Sede del DUC, il distretto urbano del commercio e polo culturale della Brianza, annovera una delle più grandi biblioteche della Provincia, la Biblioteca del Mobile e dell'Arredamento, unica in Italia, e il Museo d'Arte Contemporanea. Il 1º giugno 2019 è ricorso il 150º anniversario dell’unificazione con Cassina Aliprandi, che portò il comune ai confini odierni.
Biblioteche di Roma è la rete delle biblioteche di pubblica lettura gestite da Roma Capitale. Il nome, dotato di un proprio logo, indica l'entità definita come "Sistema delle Biblioteche Centri Culturali del Comune di Roma”, costituita con Deliberazioni del Consiglio Comunale n. 23/96 e n. 41/01 e gestita dal 1996 in forma di istituzione.
La biblioteca comunale "Luciano Scarabelli", o più semplicemente biblioteca Scarabelli, è la storica biblioteca di Caltanissetta fondata nel 1862 e ospitata nei locali dell'ex collegio dei Gesuiti. La biblioteca, fondata su numerosi lasciti di collezioni di volumi, è intitolata al filologo Luciano Scarabelli il quale operò negli anni con cospicue donazioni che si sommarono ai preziosi volumi requisiti per decreto ai vari ordini religiosi presenti sul territorio prima dell'unità d'Italia. I personaggi che in epoche e per motivi diversi contribuirono in modo precipuo a rendere preziosa e culturalmente importante la biblioteca furono: il frate priore cappuccino Girolamo Maria al secolo Pietro Guadagno di Caltanissetta, il prefetto Domenico Marco d'Ivrea, il prof. Luciano Scarabelli, piacentino, e il bibliotecario nisseno Calogero Manasia. La biblioteca comunale vanta un importante patrimonio comprendente 142.166 volumi, riviste e 281 manoscritti (anno 2013). Possiede inoltre una collezione sopravvissuta di opere storiche costituenti il fondo antico, tra cui 11 incunaboli di argomenti filosofici e religiosi del 1476-1496, 2 pergamene e più di mille preziose cinquecentine. In omaggio all'illuminata generosità dello Scarabelli, si volle dedicare a lui il nome della Biblioteca il 12 maggio 1882.