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Nella città di Firenze la numerazione stradale seguiva un particolare sistema con numeri rossi e neri: i numeri rossi venivano assegnati alle attività commerciali, quelli neri agli edifici residenziali. Succede così che nella stessa via possano esistere due numeri uguali corrispondenti a edifici diversi, ma uno contrassegnato con il nero e uno con il rosso. Le due numerazioni quindi non procedono di pari passo e talvolta possono essere anche molto distanti. Tale metodologia è stata abbandonata e i numeri rossi resteranno validi fino ad esaurimento. Per convenzione, la numerazione delle strade inizia dal lato della strada più vicino al fiume Arno; per le vie parallele al fiume inizia "a monte", cioè da est, seguendo così il corso della corrente.
Il sestiere fu uno dei sei settori in cui fu divisa la città di Firenze, fino al 1343. Dal 1173, la suddivisione di Firenze in sei parti, per ragioni amministrative e militari, durò fino al 1343, quando fu deciso di risuddividerla in quattro, creando i quartieri (il quartiere, ovvero una quarta parte della città).
Mostro di Firenze è la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che creò una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), aprì l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando così i luoghi isolati e pericolosi.
Jacopo Nardi (Firenze, 20 luglio 1476 – Venezia, 11 marzo 1563) è stato un letterato e drammaturgo italiano.